The C Word: Showtime prova la dark comedy sul cancro
E se fosse questa la nuova frontiera dei telefilm? Showtime ha alzato ancora un po’ l’asticella ed ha ordinato il pilot di una serie chiamata “The C Word” (titolo ironicamente ispirato a “The L Word”), scritta da Darlene Hunt, che ne sarà anche produttrice. Tema trattato: il cancro.Non aspettatevi un drama, però. Le intenzioni del
E se fosse questa la nuova frontiera dei telefilm? Showtime ha alzato ancora un po’ l’asticella ed ha ordinato il pilot di una serie chiamata “The C Word” (titolo ironicamente ispirato a “The L Word”), scritta da Darlene Hunt, che ne sarà anche produttrice. Tema trattato: il cancro.
Non aspettatevi un drama, però. Le intenzioni del network sono chiare, e la prospettiva che si vuole dare allo show è quello di una dark comedy, nella quale la protagonista, una madre casalinga, riceverà una doccia fredda non appena le comunicheranno di essere affetta dal male.
La protagonista, appunto. Ad interpretarla, sarà Laura Linney, candidata tre volte agli Oscar e vincitrice di tre Emmy (per “Wild Iris”, “Frasier” e “John Adams”), che si è convinta ad accettare il ruolo dopo aver visionato con attenzione il progetto. Toccherà a lei dare il giusto tono ad una donna, anticipa un comunicato stampa del network, “costretta a guardare in faccia alla realtà ma anche capace di trovare qualcosa di positivo in una situazione tragica“.
“Una metafora”, continua il comunicato, “del modo in cui dovremmo vivere, ma raramente mettiamo in atto. Sarà un viaggio su come cogliere l’attimo”.
Pur non essendo un tema facilissimo da trattare -e non lo è ancora di più se si vuole realizzare una comedy-, il presidente di Showtime Robert Greenblatt ha fiducia sia nella sceneggiatura che nella Linney, capace, secondo lui, di ben interpretare
“una donna che riceve una scossa che coinvolgerà la sua vita e la sua famiglia. Sarà capace senza dubbio di rendere questo personaggio sia straziante che inaspettatamente divertente”.
E se la serie diventasse un cult, prepariamoci ad un’invasione telefilmica di malati terminali e non: dopo i sessuomani, i drogati, ed i borderline, in fondo, all’appello mancano solo loro.
[Via TheHollywoodReporter]