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TvBlog consiglia: Romanzo Criminale, (finalmente) su Italia 1

Prima un libro di Giancarlo De Cataldo, poi un film di Michele Placido, dopo ancora un serie tv firmata Sky. Per il soggetto di “Romanzo criminale”, la storia della romanda banda della Magliana, le opportunità di farsi conoscere sono state tante, e tutte azzeccate. Ora, tocca ad Italia 1 andare alla ricerca di quel pubblico

7 Settembre 2009 11:00

Romanzo CriminalePrima un libro di Giancarlo De Cataldo, poi un film di Michele Placido, dopo ancora un serie tv firmata Sky. Per il soggetto di “Romanzo criminale”, la storia della romanda banda della Magliana, le opportunità di farsi conoscere sono state tante, e tutte azzeccate. Ora, tocca ad Italia 1 andare alla ricerca di quel pubblico che ancora non ha visto la serie di Stefano Sollima, trasmettendola da stasera alle 23:10.

Al contrario del suo predecessore nella produzione seriale satellitare “Quo vadis baby?”, “Romanzo criminale-la serie” nel giro poche settimane, grazie anche ad una campagna pubblicitaria irriverente ma chiacchierata al punto giusto, ha conquistato una vasta fetta di pubblico e i favori della critica televisiva, italiana e non solo. Anche la Francia ha elogiato la serie, definendola un vero e proprio evento televisivo.

Ma allora, come mai -e torniamo su un argomento a noi caro- aspettare così tanto prima di mandarla in onda? La sua trasmissione in chiaro era prevista per la scorsa primavera, per poi slittare all’autunno. Tanto meglio, verrebbe da dire, le possibilità di raccogliere più pubblico sono maggiori. Ancora una volta, però, arriva il danno, che in questo caso si chiama seconda serata.

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Un modo per evitare le ire del Moige o per sconsacare un altro flop seriale in prima serata (dopo le debacle di “The Mentalist” e di “Grey’s anatomy”), vista soprattutto l’ampia parte di pubblico che avrà già visto le puntate? In tutto questo, però, la serie ha avuto la fortuna di non doversi scontrare -almeno nei primi episodi- con la parte finale di “Intelligence”, spostato a fine mese.

Lasciando da parte le ipotesi di palinsesto, vedere “Romanzo Criminale” ci insegna un paio di cose. La prima è che per ottenere un buon prodotto non è sempre necessario avere grandi nomi di richiamo: Francesco Montanari, Vinicio Marchioni, Alessandro Roja, Marco Bocci e Daniela Virgilio sono attori che non avevano ancora conosciuto quello che in tanti cercano e chiamano “il grande successo”, dimostrando capacità attoriali che ci ricordano come, anche in Italia, il talento possa essere davvero premiato.

La seconda, infine, è che per quanto le tecnologie possano avanzare, per quanto il budget possa crescere di produzione in produzione così come il marketing ad essa collegato, in fin dei conti, a valere, è sempre e solo la storia, che riesce a splendere anche laddove mancano i set colossali o le riprese spettacolari in alta quota. E la Storia nella storia di “Romanzo criminale” vale la pena di essere vista almeno una volta.



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