Giancarlo Magalli a TvBlog: Dalla luce negli occhi di Simona Ventura al desiderio di “microfonare” Fabrizio Del Noce [Prima parte]
E’ oggi ospite sulle colonne del nostro TvBlog uno dei personaggi televisivi fra i più pungenti, ironici, simpatici ed intelligenti della televisione italiana: Giancarlo Magalli, che lunedì scorso ci ha aperto le porte del suo camerino subito dopo la puntata in diretta de I Fatti Vostri. Come nostra abitudine abbiamo fatto con lui una conversazione
E’ oggi ospite sulle colonne del nostro TvBlog uno dei personaggi televisivi fra i più pungenti, ironici, simpatici ed intelligenti della televisione italiana: Giancarlo Magalli, che lunedì scorso ci ha aperto le porte del suo camerino subito dopo la puntata in diretta de I Fatti Vostri. Come nostra abitudine abbiamo fatto con lui una conversazione a tutto tondo, partendo dall’inizio della sua carriera, fino ad arrivare ai giorni nostri, il tutto condito da suoi aneddoti personali che hanno impreziosito la nostra esclusiva intervista. Oggi vi proponiamo la prima parte di questo nostro colloquio in cui ci concentreremo sulla partenza della sua carriera, in attesa della seconda parte che pubblicheremo domani, in cui parleremo della TV di oggi e dei suoi progetti per il futuro. Buona lettura.
Partiamo da una domanda sulla sede che ci ospita, quale è il tuo rapporto con internet, ti piace per esempio leggere i blog?
Ci sono alcuni blog che dicono delle stupidaggini epiche però è la somma che fa il totale come diceva Totò, quindi è la media dei commenti che ti da un’indicazione. Poi ovviamente c’è quello che odia il dato personaggio, quello che odia la data rete e quelli li devi saper valutare anche alla luce della loro parzialità. Comunque nel complesso quando nel post sugli ascolti ci sono 1000 commenti, poi dalla media di quei 1000 commenti un’indicazione utile esce fuori. Poi c’è gente che fa anche proposte di palinsesti ed analisi auditel davvero molto interessanti che è molto difficile non tenere conto.
Facciamo come nostro costume un viaggio indietro nel tempo: Magalli nasce come autore televisivo, parliamo dell’inizio della tua carriera
Nasco alla radio con Gianni Boncompagni in programmi come Bandiera Gialla, Radio Ombra degli anni ’60. Poi arrivato “Alto gradimento” che sarebbe stata la cosa più divertente da fare e alla cui partecipazione ho iniziato, mi chiamarano a fare il servizio militare ed il programma me lo son giocato. Quando sono tornato dal militare ho fatto per un periodo l’organizzantore di produzione, ho lavorato con questa mansione per i gloriosi “Giochi senza frontiere” degli inizi, quando andavano in diretta il giovedì sera sulla Rete Due. Poi sono andato a fare l’animatore, il primo animatore nel primo villaggio turistico italiano. E facendo l’animatore ho conosciuto anche alcuni attori giovanissimi, fra questi c’era Pippo Franco di cui sono diventato amico e suo autore per 13 anni.
Dal sodalizio con Pippo Franco si sono poi riaperte le porte della radio
Dal sodalizio con Pippo Franco si sono poi riaperte le porte della radio
Si, essendo suo autore ho fatto con lui oltre che radio anche cinema e televisione. Poi la Rai mi chiese se ero disponibile a scrivere anche per altri e cosi feci. Ho scritto anche trasmissioni, finchè poi mi incaricano di scrivere un varietà per i giovani, cercare cioè dei giovani comici. Io i giovani li conoscevo avendo lavorato presso villaggi turistici, altri ce li segnalarono andai e vederli e li raggruppai tutti in “Non Stop”.
Non stop: un varietà innovativo della Rete Uno della fine degli anni ’70 diretto da Enzo Trapani
Trapani fece la regia e ne rivendicò anche la genesi, in realtà entrò poco prima della realizzazione. In realtà la regia doveva essere di Antonio Moretti che però un mese prima decise di lasciare. Dal punto di vista delle riprese sicuramente Trapani ha portato beneficio perché era innovativo nella tecnica, mentre dal punto di vista umano portò solo danni perché era un persona tremenda con un bruttissimo carattere, ha litigato con tutti, la Rai di Torino per esempio non lo voleva.
Non stop “Una ballata senza manovratore” tradotto un programma senza conduttore…
Si io scrissi un programma senza conduttore andando contro il mio interesse. Lo realizzammo alla Rai di Torino nello studio 1 dove solitamente si giravano i grandi sceneggiati dell’epoca come la mitica “Cittadella” con Alberto Lupo. Noi fummo il primo varietà girato a Torino.
In quel programma furono lanciati moltissimi nuovi comici che poi sono divenuti celebri, un nome su tutti: Massimo Troisi
Troisi lo andai a prendere a San Giorgio a Cremano assieme a Enzo De Caro e Lello Arena. Portai Enrico Beruschi, i Gatti di Vicolo Miracoli ovvero Umberto Smaila, Franco Oppini e Nini Salerno. Nella ricerca degli artisiti mi diede una mano Mario Pogliotti, giornalista Rai della sede di Aosta, scomparso da qualche anno e grande amante del cabaret e del jazz, aveva scritto per il duo di Piadena la canzone “Io non capisco perché alla gente non ci piacciono i crauti”. Trapani, fece carne da macello di quel programma, io che pure ero iscritto alla SIAE fui messo solo come “Collaboratore ai testi” nei titoli del programma, a quel tempo ero agli inizi certamente ora non subirei.
Subito dopo arrivò, proprio dalla tua esperienza nei villaggi turistici un programma legato a quell’ambiente.
Scrissi un programma dove chiamai comici, seppur già conosciuti, ma che dopo essere stati in onda furono subito messi da parte. Non stop aveva creato una febbre di ricerca di nuovi comici ed allora io feci notare che c’erano anche parecchi professionisti che erano stati utilizzati ma messi subito da parte. Nacque così un programma con Gigi e Andrea, Enrico Beruschi, Margherita Fumero, Teo Teocoli, Massimo Boldi, Ezio Greggio che si chiamava “Tutto compreso”, praticamente il papà di “Drive in”. Ci mandarono in onda d’estate anche se eravamo previsti per l’autunno, ma il programma “Signori si parte” di Gianfranco D’Angelo non era pronto quindi andammo in onda noi. Il programma era mio, di Ferruccio Fantone e Giancarlo Nicotra.
La prima conduzione fu invece “Illusione” con la regia di Gianni Boncompagni.
Illusione lo registrammo proprio qua allo studio 1 di via Teulada per la Rete Uno.Con Boncompagni siamo sempre stati amici, abitavamo vicini eravamo complici e ci divertivamo ed allora mi disse: visto che siamo amici tu fai l’autore io il regista cosi ci divertiamo lavorando, nacque cosi “Illusione”. Un programma con la partecipazione di Silvan, Donatella Rettore, Giorgio Bracardi, le bambine della scuola di ballo dell’opera di Roma. Il programma era delizioso, venne bene con un ottimo ascolto. Ebbe anche un ottima critica, ricordo per esempio che anche Giancarlo Fusco che era solito stroncare tutti i programmi parlò bene del programma e di me in particolare, io ne rimasi lusingatissimo e pensai che a quel punto la mia carriera si era spalancata. In realtà non successe un accidente, anche perché i grandi conduttori erano ancora tutti in Rai. Quindi mi dissero “bravo, adesso appena capita ti facciamo lavorare”. Nel frattempo mi rimisi a fare l’autore e proprio con Gianni abbiamo fatto parecchi programmi assieme come “Patatrac” con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, “Galassia 2” con Alba Parietti e la Milly d’Abbraccio.
Sono programmi che secondo te al giorno d’oggi funzionerebbero ancora?
Non credo. Galassia aveva le caratteristiche per funzionare. La prima puntata andò benissimo, perché era nuovissimo come programma, era fatto al Delle Vittorie, era all’interno di una astronave, c’era il pupazzo fatto da Carlo Rambaldi (reduce dalla creazione di ET, ndr). Il problema fu che, un po’ per questioni di budget, un po’ per questioni tecniche non venne esattamente come l’avevamo pensato: volevamo infatti degli effetti speciali che la Rai di allora non poteva fornirci e per altri motivi finì poi per essere ripetitivo. La prima puntata fu lodata da tutti, però la seconda era uguale, la terza pure, cosi poi la gente si stancò. Ma non è vero che fu interrotto, andò fino alla fine ma certamente non facemmo “il meglio di…” (ride).
Da autore arriva anche l’inaugurazione della fascia del mezzogiorno con il mitico “Pronto Raffaella” ed il gioco dei fagioli
Ci chiesero di pensare ad un programma per il mezzogiorno di RaiUno e con Gianni c’inventammo la Carrà. Poi arrivò “Pronto chi gioca” con la Bonaccorti ed al secondo anno ci fu la sostituzione perché lei ebbe una minaccia di aborto, quindi la ricoverarono, ed io mi ritrovai in onda come conduttore. La sostituzione andò bene, nel frattempo Corrado, Baudo, Carrà, Bonaccorti, Vianello e Mondaini lasciarono la Rai per la Fininvest e quindi mi ritrovai in pianta stabile come conduttore.
Dalla fascia del mezzogiorno passasti al preserale con il game “Domani Sposi” che vide anche il debutto come valletta di Simona Ventura. Com’era Simona agli inizi?
Il programma andò benissimo e devo dire che Simona non ha mai rinnegato quell’esperienza. Era molto determinata, brava, simpatica, una bellissima ragazza. Lei rispetto alle altre vallette aveva una luce negli occhi speciale. Tanto è vero che le altre han abbandonato la scena: una credo sia a fare la redattrice nei programmi di Piero Angela, l’altra è sparita. Si capiva che lei non avrebbe fatto per molto la valletta e quando le dissi questa cosa mi rispose che la sua ambizione era presentare la Domenica Sportiva. Allora sembrava una follia ma il futuro le ha dato ragione. Lei quello che vuole lo fa, questa è la sua caratteristica.
Tornasti poi al mezzogiorno con “Servizio a domicilio” una trasmissione un po’ atipica che non andò molto bene
E’ stato il programma di cui Aldo Grasso parlò meglio. Disse che era un vero programma di servizio. In realtà era un programma ben fatto che io elaborai da un’idea di base di Demo Mura. In pratica si portavano le telecamere a casa del pubblico. I problemi erano che si faceva on the road e contro avevo il mio vecchio programma “I fatti vostri”. Infatti io comiciai con “I fatti vostri” lo inaugurai io con Fabrizio Frizzi il primo anno. Poi il secondo anno non fu più possibile fare la staffetta perché io venni chiamato da Sodano a fare il week end di RaiDue con la Parisi, un programma che andò anche molto bene. Fabrizio faceva “Scommettiamo che..” abbinato alla lotteria e quindi “Fatti vostri” rimase scoperto ed arrivò Alberto Castagna che lo fece benissimo.
A proposito di “Ciao week end” ricordiamo un rapporto piuttosto burrascoso con la Parisi, come andò effettivamente?
Con la Parisi i rapporti erano odiosi, la presi anche a calci in diretta…Però il programma funzionò nonostante questo.
I Fatti vostri è un po’ il tuo fil rouge in cui hai infilato dentro anche ottimi programmi come “Club 92” con Proietti oppure la Domenica in con Solenghi. A proposito di quella edizione, che andò benissimo come ascolti, come mai l’anno successivo non fosti confermato?
Quella edizione in effetti andò bene, aveva bei contenuti, avevamo contro Costanzo, cosa che forse abbiamo pure pagato. Vennero riconfermati gli autori e non noi, che fecero una Domenica in… di cui non voglio ricordare perché sono degli amici, ma fu un disastro totale. E questo fu perché avevo avuto una discussione con l’allora direttore di RaiUno Agostino Saccà, in cui fra l’altro avevo ragione io, lui se la legò al dito da buon calabrese, nel frattempo divenne anche direttore generale e me la fece pagare, non solo non mi fece fare più Domenica in… ma mi tenne fermo per un anno.
E a proposito di direttori parliamo del tuo rapporto con Fabrizio Del Noce, che ti ha chiuso le porte di RaiUno per tutti questi anni. Non sei mai stato molto tenero anche nei suoi confronti
Con Fabrizio Del Noce sono stato fin troppo tenero. Del Noce era da picchiare. Quello che lui ha fatto a Valerio Staffelli lo dovevo fare io a lui, ma non solo, c’era una coda di persone che ce l’avevano con lui. Perché lui andava su delle simpatie ingiustificate ed irresponsabili. Lui è arrivato a RaiUno ed ha cacciato tutti quelli che avevano fatto la storia di RaiUno. Lui come è arrivato ha cancellato dai palinsesti me, la Carrà, Frizzi, Baudo per fare spazio a suoi amici.
Con la domanda sul direttore Del Noce arriviamo dunque ai giorni d’oggi. Nella seconda parte dell’intervista che pubblicheremo domani approfondiremo il rapporto di Magalli con Del Noce, parleremo del nuovo direttore di RaiUno Mazza, del direttore di RaiDue Liofredi, dell’anima giovane-tradizionale di RaiDue, dei progetti per il futuro e di tanto altro. Appuntamento dunque a domani sempre dalle colonne del vostro TvBlog per la seconda parte dell’intervista a Giancarlo Magalli.
IL JUKE BOX DEI RICORDI DI… Giancarlo Magalli
Dall’immenso archivio di Youtube andiamo a vedere alcune immagini che riguardano Giancarlo Magalli su temi che abbiamo trattato in questa prima parte dell’intervista partendo dalla sigla di testa di “Non stop” :
La sigla di testa di “Tutto compreso” :
La sigla di “Pronto Raffaella” :
E sempre da “Pronto Raffaella” un altra sigla: “Amico”, dedicata ai nostri piccoli e grandi amici a quattro zampe:
Dal programma “Patatrac” Franco Franchi e Ciccio Ingrassia nella scenetta “La dogana” :
La sigla di testa di “Domani sposi” :
Da “Club’92” la scenetta “Vecchio west” con Gigi Proietti :
Cliccando Qui la seconda parte dell’intervista…