Home Italia 1 Da Colorado in esclusiva per TvBlog, Digei Angelo: “Io come Roberto Balle? Ma se sono negato per la danza”

Da Colorado in esclusiva per TvBlog, Digei Angelo: “Io come Roberto Balle? Ma se sono negato per la danza”

Andrà in onda questa sera su Italia 1 alle 21:10 la terza puntata di Colorado che nelle prime due settimane ha fatto registrare ascolti vicini ai 3 milioni di telespettatori e oltre il 14% di share. Tra i protagonisti del programma, dopo Gianluca Impastato, abbiamo intervistato Digei Angelo, che impersona il responsabile del Col Senter

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pubblicato 2 Ottobre 2009 aggiornato 5 Settembre 2020 22:28


Andrà in onda questa sera su Italia 1 alle 21:10 la terza puntata di Colorado che nelle prime due settimane ha fatto registrare ascolti vicini ai 3 milioni di telespettatori e oltre il 14% di share. Tra i protagonisti del programma, dopo Gianluca Impastato, abbiamo intervistato Digei Angelo, che impersona il responsabile del Col Senter Mimmo Cordero di Montezemolo e l’improbabile ballerino Roberto Balle. Tra ricordi dell’esperienza in Rai e l’entusiasmo per questa nuova avventura, Domenico Raffaele (il suo vero nome) ci ha raccontato anche qualche chicca nella chiacchierata che vi invitiamo a leggere.

Innanzitutto benvenuto a TvBlog, anche se è come se fossi di casa viste le volte che in diretta e in trasmissione hai citato il nostro sito…

“Grazie. Vi seguo tantissimo, poi per uno come me che scrive i testi è uno svago ma soprattutto un mezzo per prendere ispirazione sul proprio lavoro. Capita a volte che non ti ricordi tutti i programmi che ci sono in tv, vai su TvBlog e trovi l’elenco, i conduttori, gli ascolti, la critica. Insomma tutto. E poi io l’ho citato sia da Quelli che il calcio sia da Scorie. Nei panni di Gianni Samoiedo dissi che sarei andato a leggere la diretta di X Factor su TvBlog e poi citammo il vostro Lord Lucas da Scorie.”

Da quest’anno, dopo gli anni in Rai, sei a Colorado, insieme a Nicola Savino tuo compagno di lavoro da molti anni. Vedi delle differenze tra Rai e Mediaset per quanto riguarda il modo di fare comicità?

“Forse una differenza più netta la vedrei se facessi satira politica comunque a Mediaset c’è stata un’accoglienza clamorosa e bellissima anche se la produzione del programma non è presso il centro di Cologno ma in altri studi di Milano. Sono rimasto impressionato dall’organizzazione, è una vera e propria macchina da guerra, cosa che lo è anche la Rai anche se alcune volte le persone di riferimento non sono molto chiare…”.

Ti riferisci ai direttori che cambiano a seconda della politica?

“Diciamo che c’è un po’ più di gente. Spesso arriva qualcuno e non sai chi è e dopo scopri che è un nuovo capostruttura o dirigente. Ad ogni modo non ho mai avuto problemi in Rai e sono contento di quanto ho fatto fino allo scorso anno”.

Il tuo passaggio a Colorado è avvenuto in concomitanza con quello di Savino o successivamente?

“Il progetto prevedeva che sia io che lui arrivassimo al programma. L’offerta è arrivata ad entrambi e, dopo averci riflettuto per bene, abbiamo accettato. D’altronde era una grande opportunità approdare in un programma in prima serata e in una fascia molto amata dai giovani. Nel mio caso poi, ho ricevuto una telefonata di Diego Abatantuono, che per me è da sempre uno dei miei miti che ha incentivato la mia volontà ad accettare”.

Digei Angelo con le Coloradine - Colorado
Questa sera andrà in onda la terza puntata di Colorado. Ci vuoi anticipare qualcosa di quello che vedremo?

“Oltre agli sketch consolidati e amatissimi, vedrete un siparietto sui Beatles realizzato da molti comici. E in più ci sarà un balletto sulle musiche di Mamma Mia degli Abba con chiusura del mio personaggio ballerino che darà le date del suo tour. Prossimamente posso anticipare che ci saranno delle novità per quello che mi riguarda”.

Ad esempio? Roberto Balle che danza con un ballerino famoso?

“Sicuramente, magari non sarà Bolle ma uno come Kledi per esempio.”

E Digei Angelo come se la cava nella danza?

“Sono veramente negato a ballare e poi soffro d’asma, faccio una fatica enorme quando proviamo. Meno male che mi fanno fare le entrate alla fine!”

Nicola Savino e Digei AngeloDa dove nascono le idee di Mimmo Cordero Di Montezemolo responsabile del Col Senter e Roberto Balle?

“Roberto Balle nasce da una parodia comune, è la versione sfigata dell’etoile Roberto Bolle che speriamo di avere prima o poi. L’abbiamo fatto anche in onore di Rossella Brescia, alla quale piace molto la danza ed è una ballerina molto brava, oltre che ironica. Ti svelo un segreto. Al Teatro Litta, dove abbiamo fatto le 4 serate di prove con il pubblico prima della messa in onda, Roberto Balle era improponibile: aveva degli attributi enormi con un salsicciotto e una grande difficoltà a muoversi oltre che danzare. Ci siamo divertiti come pazzi così come si è sbellicato di risate il pubblico, pur sapendo che non sarebbe mai potuto andare in onda così per ovvie ragioni”.

E Mimmo come nasce?

“Nasce dal mio chiodo fisso di interpretare un conduttore alla buona, un cialtrone che vuole fare la televisione e che, per raccomandazione, riesce a farla. Avevamo pensato anche a cognomi più famosi di Montezemolo tipo Obama, ma poi abbiamo scelto questo. Ci piaceva.”

E se le telefonate che riceve in studio fossero vere, secondo te cosa direbbe il pubblico a Mimmo?

“Sicuramente direbbe terrone vai a lavorare. Scatterebbe sicuramente la gara all’insulto” (ride ndr).

Parliamo di altre esperienze. Forse molti non sanno che tu sei stato per molti anni tra gli autori di Zelig e il famoso Marco Ranzani nasce da una tua idea…

“E’ nato da un medico che ogni volta che concludeva il colloquio coi suoi pazienti diceva sempre Ok, Va bene!. A quel punto abbiamo pensato con Albertino a trasformarlo in personaggio e la scelta è ricaduta su un mobiliere brianzolo ricco e strafottente. Ormai è diventato un tormentone amatissimo dai giovani, i libri hanno avuto molto successo e sono nate persino voci del Ranzani nel Tom Tom”.

Sei uno dei protagonisti della radio da molti anni. Se dovessi scegliere tra questo mezzo e la tv pensi che lo lasceresti?

“Per me la radio è una passione, un mondo diverso dalla tv e per il momento riesco a fare entrambi. Certo, se il programma radiofonico fosse alla stessa ora di quello televisivo il problema si porrebbe. Vedo però che molti conduttori televisivi sono passati alla radio grazie a Fiorello che di fatto l’ha rilanciata come media: prima era il contrario, si iniziava dalla radio e poi si passava in tv invece oggi accade il contrario. Questi conduttori televisi prestati alla radio sono bravi. Ho ascoltato Rossella a Rds e sono rimasto piacevolmente sorpreso. Con tutto il rispetto per la tv, lunga vita anche alla radio “.

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