Mad Men, la serie pluripremiata, arriva da stasera su Rai4
Troppo per la generalista, ma non per il digitale terrestre: ecco, allora, che -dopo Cult sul satellite- sarà Rai4 a trasmettere da stasera, alle 21:10 (e in replica la domenica alle 19:30), la prima stagione di “Mad Men”, il drama pluripremiato dalla critica americana e campione d’ascolti sulla rete via cavo Amc.Matthew Weiner -sceneggiatore e
Troppo per la generalista, ma non per il digitale terrestre: ecco, allora, che -dopo Cult sul satellite- sarà Rai4 a trasmettere da stasera, alle 21:10 (e in replica la domenica alle 19:30), la prima stagione di “Mad Men”, il drama pluripremiato dalla critica americana e campione d’ascolti sulla rete via cavo Amc.
Matthew Weiner -sceneggiatore e produttore de “I Soprano”-ci accompagna nell’America dei primi anni ’60, quelli che vedono nascere i concetti di consumismo, società dell’immagine e mass media, attraverso le vicende personali e non dei cosiddetti “Mad Men”, ovvero gli uomini della Madison Avenue, la strada di New York conosciuta per essere la sede delle più importanti agenzie pubblicitarie.
Un tuffo nel passato e in una società diversa -ma non troppo- dalla nostra, ricca di rivalità, segreti, discriminazioni, passioni ed ambizioni, il tutto sotto gli occhi della giovane Peggy (Elisabeth Moss, “The West Wing”), neo segretaria che entra nell’agenzia Sterling Cooper e grazie alla quale, fin dal primo episodio, conosciamo il protagonista Don Draper (Jon Hamm).
Direttore creativo, Don sembra perfetto: ha talento nel lavoro, gestisce ottimamente i rapporti coi clienti, e si gode la vita familiare con la moglie Betty (January Jones), tre figli,e una serie di donne sedotte o da sedurre. Ma questa perfezione nasconde un segreto inquietante di cui verranno forniti di tanto in tanto degli indizi.
Insieme a Draper, in agenzia troviamo l’amico Roger Sterling (John Slattery, “Desperate Housewives”) figlio del fondatore, il giovane e ambizioso Pete Campbell (Vincent Kartheiser, “Angel”), il copywriter Paul Kinsey (Michael Gladis), l’art director Sal Romano (Bryan Batt) e la provocante segretaria Joan Holloway (Christina Hendricks, “Kevin Hill”). Nella prima stagione, tutti loro saranno coinvolti nella prima campagna elettorale di Nixon, contro Kennedy.
A loro, quindi, il compito di accompagnarci tra un’epoca storica e l’altra, non tradendo i propri valori ma iniziando a mostrare i primi segni di un cambiamento che si sarebbe fatto sentire anche nei decenni seguenti. “Mad Men” riesce ad illustrare perfettamente un clima in cui le prime tensioni dovute ai cambiamenti futuri iniziano a farsi sentire, riportandoci ai tempi di un maschilismo arrogante e sfacciato oltre che di una società dell’apparenza agli albori.
Il tutto reso incredibilmente reale grazie anche ai costumi ed alle scenografie, che riprendono fedelmente gli ambienti di quegli anni fino ai dettagli. Ma anche la sceneggiatura ed il cast sono artefici del successo di questa serie. Basti pensare che “Mad Men” ha vinto come miglior drama per due anni consecutivi agli Emmy Awards, e che quest’anno ben 4 episodi erano candidati per la miglior scrittura.
Anche il pubblico, in questi anni, ha promosso la serie: si va dai 900 mila spettatori del primo episodio trasmesso ai 2,8 della premiere della terza stagione. Un successo che Amc si tiene ben stretto, essendosi già assicurata una quarta stagione per il prossimo anno.
La collocazione di “Mad Men” su Rai4 non le darà grande popolarità, ma forse è meglio così: una serie di nicchia come questa sarebbe stata schiacciata dalla febbre dell’auditel delle reti generaliste, riducendola a tappabuchi da notte fonda invece che da elegante alternativa per il sabato sera.