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Tg1, Comitato di Redazione contro il direttore Minzolini: “Non siamo di parte”

Il comitato di redazione del Tg1 ha deciso – non è la prima volta – di prendere le distanze dal proprio direttore Augusto Minzolini il quale ha quest’oggi firmato un editoriale in cui ha delegittimato la denuncia manifestata ieri a Piazza del Popolo da circa 250mila persone: “Sostenere che la libertà di stampa è in

pubblicato 4 Ottobre 2009 aggiornato 5 Settembre 2020 22:25

Il comitato di redazione del Tg1 ha deciso – non è la prima volta – di prendere le distanze dal proprio direttore Augusto Minzolini il quale ha quest’oggi firmato un editoriale in cui ha delegittimato la denuncia manifestata ieri a Piazza del Popolo da circa 250mila persone: “Sostenere che la libertà di stampa è in pericolo è un assurdo”, ha detto il direttore che ha, in questi mesi, deliberatamente nascosto ai suoi telespettatori la notizia delle feste con escort in casa Berlusconi. Il cdr ha così deciso di chiedere ai vertici Rai “una convocazione urgente per esprimere le nostre preoccupazioni”

Il comunicato, che verrà letto questa sera nell’edizione del Tg1 delle 20, recita:

“Il Tg1 non è mai stato schierato, nella sua storia, contro alcuna manifestazione. Ieri il direttore lo ha allineato contro la manifestazione del sindacato unitario dei giornalisti per la libertà d’informazione, cui ha aderito una moltitudine di cittadini. Il Tg1 ha per sua tradizione un ruolo istituzionale, non è un tg di parte. E’ il Tg di tutti i cittadini, anche di quelli che hanno manifestato per chiedere il rispetto dell’articolo 21 della Costituzione. E cui sbrigativamente è stato detto di aver fatto una cosa ‘incomprensibile’. Il Tg1 va in tutte le case. E’ servizio pubblico e rispetta ogni opinione e sensibilità per non mettere in gioco il suo patrimonio di credibilità. Ai telespettatori che in queste ore fanno giungere le loro proteste l’impegno del comitato di redazione perché siano recuperati rispetto ed equilibrio”.

Ricordiamo che il cdr del Tg1 era già insorto un paio di mesi fa, per urlare la propria indignazione in merito alle eccessive ingerenze della politica nei gangli della stessa direzione e amministrazione del suddetto telegiornale.