Aldo Grasso tuona contro Paolo Bonolis e ha anche ragione
Oggi dalla pagine del Corriere della Sera la voce di Aldo Grasso si fa sentire forte e chiara contro il programma di Paolo Bonolis, Chi ha incastrato Peter Pan, partito l’altra sera su Canale5 e che ha fatto registrare il successo in termini di Auditel. Sostiene Grasso: Il Grande innovatore Paolo Bonolis è tornato in
Oggi dalla pagine del Corriere della Sera la voce di Aldo Grasso si fa sentire forte e chiara contro il programma di Paolo Bonolis, Chi ha incastrato Peter Pan, partito l’altra sera su Canale5 e che ha fatto registrare il successo in termini di Auditel.
Sostiene Grasso:
Il Grande innovatore Paolo Bonolis è tornato in video con un programma vecchio di dieci anni, «Chi ha incastrato Peter Pan?». Accusa altri di inerzia creativa, ma intanto lui si è preso ancora un anno sabbatico di sicura audience (ottimi ascolti: 6.625.000 telespettatori e 27,23% di share): di fronte al ricatto dei bambini, l’inventiva può attendere.
A parte la pietruzza nella scarpa che Grasso si toglie a proposito dell’innovazione in tv (ricordate la polemica aperta da Bonolis contro Fiorello?), per uno dei rari casi della vita mi trovo d’accordo con Grasso. Eppure ero partita con grande entusiamo nel voler vedere il mio amato Bonolis alle prese con i ragazzini. Ma lungo la trasmissione il senso di fastidio ha sempre più preso posto rispetto al divertimento delle situazioni come le gag di Laurenti o la candid camera con i piccoli o le domande dei ragazzini a Antonella Clerici amatissima e desideratissima ancora a La Prova del Cuoco.
La cosa più insopportabile per me è stata scoprire che Paolo Bonolis ha smesso di fare il ragazzino tra i ragazzini e l’ho sgamato a fare il maestrino. Perciò mi ritrovo nelle parole di Grasso quando scrive:
Come dice Daniel Pennac, ormai l’offerta è costruita a misura del «bambino cliente», nato e cresciuto in una società consumistica che lo spinge a scambiare i suoi desideri come bisogni fondamentali: «Questa strumentalizzazione dell’infanzia dà ai piccoli una maturità dei desideri di consumo che crea un problema: perché molto spesso gli adulti scambiano questa maturità commerciale per maturità vera». Bastava vedere le facce dei genitori presenti in studio per dare un senso concreto alle parole di Pennac.
Eppure Paolo è padre di cinque figli di età diverse e conosce bene i problemi dei piccoli e con loro si è sempre comportato come lo zio mattacchione facendo nella trasmissione quella differenza sostanziale che lo ha sempre distanziato da tutti gli altri programmi tv in cui i ragazzini appaiono come scimmie ammaestrate. La bellezza e la piacevolezza di un programma come Chi ha incastrato Peter Pan, almeno nelle scorse edizioni, stava appunto nella freschezza, nel gioco, nel vedere un adulto regredire e interagire alla pari con i bimbi. Questa volta no, è stato più di routine, meno disincantato. Forse Paolo è stanco di un gioco che già conosce? Io prego Bonolis solo di una cosa, avendolo apprezzato sempre per la sua onestà: dovesse scoprire di non avere più niente da dire con questa trasmisione, la lasci perdere, perché sa bene di non dover dimostrare niente a nessuno.