Elisa Isoardi a TvBlog: Rendez vous fra passato presente e futuro (Prima parte)
Ospite delle colonne di TvBlog è oggi Elisa Isoardi, la giovane conduttrice di Cuneo ora al timone del programma di RaiUno “La prova del cuoco”. Già premiata da una critica molto positiva da parte di Aldo Grasso del Corriere della Sera e anche dal pubblico televisivo del mezzogiorno che le ha regalato sostanzialmente lo stesso
Ospite delle colonne di TvBlog è oggi Elisa Isoardi, la giovane conduttrice di Cuneo ora al timone del programma di RaiUno “La prova del cuoco”. Già premiata da una critica molto positiva da parte di Aldo Grasso del Corriere della Sera e anche dal pubblico televisivo del mezzogiorno che le ha regalato sostanzialmente lo stesso share che aveva in precedenza Antonella Clerici, si concede alla nostra testata con una intervista che come nostro costume verrà divisa in due parti: nella prima di oggi la ascolteremo ricordare gli inizi da un istituto tecnico di Savigliano, nella seconda domani affronteremo i temi più attuali come la prova del cuoco, senza dimenticare le aspirazioni per il futuro. Elisa è stata inoltre nei giorni scorsi, in quanto madrina della nazionale cantanti, durante il Festival del cinema di Roma, alla manifestazione per la giornata mondiale dell’alimentazione della FAO. Veniamo dunque alla prima parte della nostra intervista, buona lettura.
Come è nata la voglia di fare spettacolo, quali erano i desideri della giovane Elisa Isoardi che frequentava l’istituto tecnico di Savigliano (Cuneo) ?
Durante le superiori mi è venuta in testa questa idea di fare teatro e la prima città a cui ho pensato per sviluppare questa mia aspirazione è stata Roma. Quindi sono partita per Roma dove nei primi due anni ho concluso l’istituto tecnico e mi sono diplomata geometra. Allo stesso tempo ho frequentato una scuola sperimentale di teatro che si chiamava “Agorà” dove pure mi sono diplomata. Questo è stato il mio approccio con il mondo dello spettacolo.
Il tuo sogno quindi era di fare teatro?
Si, il teatro è anche un modo per togliersi di dosso la timidezza. Un modo per conoscersi, per capire se stessi. Perché il teatro è molto introspettivo, quindi è bello per questo e ti aiuta a capire molte cose di te e di chi ti sta attorno.
Dopo il diploma hai iniziato a fare teatro?
Si, ho fatto degli spettacoli, però essendomi diplomata a 18 anni e dovendomi comunque mantenere, perché provengo da una famiglia modesta, ho subito iniziato a lavorare. L’unica cosa che in quel momento mi faceva guadagnare bene era fare la modella, cosi mi sono trasferita a Milano dove ci sono stata 3 anni. In realtà a Milano ci stavo pochissimo, perché mi spedivano per il mondo: Tokyo, Atene, Libano etc.
Invece la passione, se cosi si può dire, per la televisione quando è nata?
Invece la passione, se cosi si può dire, per la televisione quando è nata?
La passione per la televisione è nata per caso. Ho accompagnato una conoscente ad un casting per un programma che doveva andare in onda su RaiUno, lei voleva fare la valletta ma lì cercavano una conduttrice, lei non era neppure italiana. Loro hanno visto me che parlavo bene italiano, hanno visto una ragazza semplice, non truccata con un jeans ed una maglietta e mi hanno presa.
Il programma era “Guarda che luna” della seconda serata di RaiUno condotto da Massimo Gilletti?
Si esattamente. Mi occupavo della cartolina storica della città. Una bella esperienza e da lì è nato tutto.
Poi è arrivato “Italia che vai” nel sabato pomeriggio di RaiUno con Guido Barlozzetti
Certo, quella è stata una bellissima gavetta. Avevo Guido Barlozzetti come partner, che è un professore di filosofia, lo troviamo adesso a Unomattina. Lui è una persona fantastica, bravo, intelligente, lungimirante, eclettico.
C’ è poi il tuo debutto nella prima serata con la conduzione assieme a Massimo Giletti del Festival di Castrocaro, che quest’estate hai condotto da sola
L’edizione con Giletti è stata un’emozione fortissima, perché era la prima volta che salivo su di un palco come co-conduttrice. All’inizio balbettavo, mi tremavano le gambe, poi dopo mi è passato ma l’inizio è stato tremendo. In quei momenti ti sembra di essere in un’altra dimensione, parli ma non riesci a ricordare quello che dici, è proprio emozione allo stato puro.
Evidentemente te la sei cavata benone, perché nella stagione successiva l’allora direttore di RaiUno Fabrizio Del Noce ti ha affidato un programma nuovo “Effetto sabato” nel pomeriggio del sabato. Com’ è stato affrontare tre ore di diretta?
Era la mia prima diretta da sola. E’ stata anche lì un’emozione unica. Ho pensato che era un altro inizio di una nuova fase della mi carriera e cosi è stato. Poi la cosa bella è che andando contro una corazzata come “Amici “ di Maria De Filippi che aveva già un pubblico affezionato, noi ci potevamo permettere di non badare troppo agli ascolti affrontando così anche argomenti alti. In occasione poi di quel programma c’è stata la prima recensione in cui Aldo Grasso si è occupato di me, ed è stata una bellissima cosa. Lui critica parecchio ma una cosa bella che scrisse quella volta è “Io sulla Isoardi ci scommetterei”. Ed ancora adesso lo ringrazio per quelle parole.
Quale era l’obbiettivo che ti aveva dato la rete per “Effetto Sabato” ?
L’obbiettivo era semplicemente di fare bene quello che era un contenitore nuovo. Semplicemente senza troppe pressioni, era un programma nuovo quindi andava aiutato a crescere.
Al termine di “Effetto Sabato” c’è stata l’edizione estiva di “Sabato & Domenica” che hai condotto con Attilio Romita, un altro tipo di programma, come ti sei trovata?
Era un programma d’ informazione e medicina. Prendevamo solo le notizie, quelle di attualità e cercavamo di approfondirle con i protagonisti in studio. Per me è stata una vera palestra, parlare di giornalismo, di notizie e di attualità è una cosa seria, ed il fatto di avermi dato la possibilità di affrontare queste tematiche, pur non essendo io giornalista, mi ha aiutato molto a crescere in questa professione.
Sempre in quell’estate sei stata fra le protagoniste di una serie di programmi test sempre per RaiUno. Ti fu affidato “Parenti talenti” di Magnolia, cosa ricordi di quell’esperienza e non ti è dispiaciuto che poi non se n’è fatta una serie?
Mi è spiaciuto molto, non c’è stata per problemi tecnici di RaiUno. Però una cosa che mi è piaciuta e che mi ha raccontato il nostro produttore Giorgio Gori, è che il programma, grazie anche al nostro test, è stato venduto da Magnolia in altri paesi. Segno che l’avevamo fatto bene ed è per me motivo di vera soddisfazione. Era andato anche abbastanza bene come ascolti, facemmo credo il 19% a luglio e poi mi piaceva proprio come format. Era un talent fatto da famiglie, era molto divertente e bello.
Il bello per Elisa Isoardi è che da quando sei entrata a RaiUno hai sempre lavorato con una certa continuità in varie trasmissioni. Evidentemente alla rete è piaciuto il tuo modo di condurre ed anche ovviamente i risultati di ascolto che hai portato a casa. L’auditel cosè per Elisa Isoardi? Un genio da strofinare tutte le mattine o da lasciare nella lampada?
Secondo me l’auditel alcune volte sarebbe da mettere da parte, certo non possiamo fare questo discorso ai nostri sponsor, l’importante è essere certi di fare bene il proprio lavoro. Poi io non mi posso lamentare perché il nostro programma va bene.
Con questa domande sull’auditel si chiude questa prima parte dell’intervista a Elisa, domani pubblicheremo la seconda in cui tratteremo più approfonditamente l’attualità, partendo ovviamente dal programma che Elisa conduce su RaiUno ogni giorno “La prova del cuoco”. Appuntamento quindi a domani stessa ora, stesso sito.