Sanremo 2010: Antonella Clerici avverte: “Sarà un open party”. Strategia o disperazione?
C’è chi già la vede nera. Il prossimo Festival di Sanremo targato Antonella Clerici sa, ogni giorno di più, di una specie di salsa casinista: la presentatrice affiancata, gli ospiti a ruota, i toni pastello e fumettistici, i bambini, le tagliatelle di nonna pina, eccetera eccetera. Si sollevano i primi dubbi: la direzione della Rai
C’è chi già la vede nera. Il prossimo Festival di Sanremo targato Antonella Clerici sa, ogni giorno di più, di una specie di salsa casinista: la presentatrice affiancata, gli ospiti a ruota, i toni pastello e fumettistici, i bambini, le tagliatelle di nonna pina, eccetera eccetera. Si sollevano i primi dubbi: la direzione della Rai non ritiene la bionda conduttrice propriamente all’altezza della responsabilità? “Buttarla in caciara”, volendo usare un gergo tipicamente tecnico, è forse un modo per non far rimpiangere troppo il Re Mida Paolo Bonolis (ammesso che non ci sia davvero…)? Non si sa: in attesa di dettagli più definiti, anche le dichiarazioni della Clerici tendono ad aumentare il polverone, come testimonia un’intervista in proposito rilasciata al settimanale “Diva e Donna”:
“Sanremo sarà un open party, aperto a colleghi, amici ed amiche, di alto livello. Ma la padrona di casa sono e resto io. Il fatto di essere circondata da grandi nomi per me è indice di sicurezza, non una diminutio. Vuol dire che sono stimata dai colleghi”.
Quasi una excusatio non petita, tanto per restare nell’ostentazione latinista. Va bene, non sarò da sola su quel palco, tuttavia comando io e l’Ariston lo gestisco io. Stare tanto tempo dietro i fornelli ha reso Antonellina un po’ isterica. Certo è che l’impegno imminente è gravoso, pesantissimo per una conduttrice appena uscita da un flop di rete come “Tutti pazzi per la tele”. Un altro errore potrebbe essere catodicamente fatale:
“Non mi sento una regina quando le cose vanno bene, né una cretina quando non vanno. Mancare un risultato a volte è frutto della confezione dei palinsesti. Naturalmente di questo errore io ho pagato le conseguenze più alte”.