La televisione è donna. Perché gli uomini non “tirano” più sul piccolo schermo?
E’ finita l’era patriarcale in televisione? Quest’oggi, lunedì 23 novembre, il quotidiano la Repubblica ha deciso di rimarcare, secondo statistiche precise, lo storico momento, cioè quello attuale, in cui l’apparato femminile in tv sembra aver superato quello maschile (fatta eccezione per RaiUno). Insomma, volendola fare breve, i volti femminili sono maggiormente premiati dai numeri d’ascolto
E’ finita l’era patriarcale in televisione? Quest’oggi, lunedì 23 novembre, il quotidiano la Repubblica ha deciso di rimarcare, secondo statistiche precise, lo storico momento, cioè quello attuale, in cui l’apparato femminile in tv sembra aver superato quello maschile (fatta eccezione per RaiUno). Insomma, volendola fare breve, i volti femminili sono maggiormente premiati dai numeri d’ascolto sulle tv generaliste. La ricerca, perciò, è interessante proprio da questo punto di vista mica tanto da poco: non si sta parlando delle scelte dei direttori di rete, che semmai decidono di piazzare una donna in luogo di un uomo a presentare questa o quella trasmissione, ma proprio delle preferenze degli spettatori. Laddove c’è una donna lì si alza un punto auditel. Perché? Questo non lo dice l’articolo di Repubblica, dal quale però possiamo ancora prendere qualche spunto, soprattutto dal punto di vista dei dati numerici.
Sono 178 le ore di conduzione settimanale affidate alle donne, 155 agli uomini. Quindi l’articolo, firmato da Leandro Palestini, si sofferma sui nomi di queste miracolate delle pari opportunità: Lucia Annunziata (In 1/2 ora), Daria Bignardi (L’era glaciale), Milly Carlucci (Ballando con le stelle), Antonella Clerici (da La prova del cuoco a Sanremo) Serena Dandini (Parla con me), Ilaria D’Amico (Exit), Maria De Filippi (Amici, Uomini e donne, C’è posta per te), Barbara D’Urso (Domenica Cinque e Pomeriggio Cinque), Milena Gabanelli (Report), Alessia Marcuzzi (Grande Fratello), Monica Setta (Il fatto del giorno e La donna è mobile nel 2010), Federica Sciarelli (Chi l’ha visto?), Victoria Cabello (Victor Victoria), Simona Ventura (da Quelli che il calcio all’Isola dei famosi). Costoro stanno facendo dell’industria televisiva italiano il colossale business che conosciamo.
Perché, ci si domandava?
Secondo un personalissimo parere le donne sono semplicemente, nei casi menzionati qui sopra, più brave dei colleghi maschi. In certi casi sono meno vestite, il che aiuta, parliamoci chiaro, appaiono più fresche e nuove, sebbene la maggior parte di loro sia in video da minimo un decennio e, soprattutto, riescono da una parte ad essere meno autoreferenziali e dall’altra a tradire meno manierismo: gli uomini si imitano a vicenda, quando non imitano se stessi. In più c’è un altro fattore: a giudicare dalle trasmissioni in questione, possiamo francamente dire che le donne hanno il vantaggio di presentare i migliori programmi disponibili attualmente tra i palinsesti. I migliori e, attenzione, i più trash in assoluto. Dall’intrattenimento all’approfondimento – fatta eccezione per Michele Santoro, Paolo Bonolis, Bruno Vespa e Giovanni Floris – passando per i reality show, si può dire che le “femminucce” detengano il monopolio dei programmi che vanno per la maggiore in Italia. Il che è un cane che vuole mordersi la coda: chi nasce prima? La donna che presenta quella trasmissione di successo o quella trasmissione di successo? A voi, se ne avete la voglia, la risposta nei commenti.