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Analisi Auditel 2.0 – L’Eredità

Il preserale come ci ha detto Giorgio Gori tempo fa nella nostra intervista “è il pane quotidiano della televisione, è tv-tv, il rosso dell’uovo”. Ovvio quindi che la “battaglia” fra le due ammiraglie RaiUno e Canale5 in questo territorio sia senza esclusione di colpi, una battaglia che vede in campo ogni giorno prima del Tg

di Hit
pubblicato 26 Novembre 2009 aggiornato 21 Gennaio 2021 16:00



Analisi Auditel 2.0 � L�Eredità

Il preserale come ci ha detto Giorgio Gori tempo fa nella nostra intervista “è il pane quotidiano della televisione, è tv-tv, il rosso dell’uovo”. Ovvio quindi che la “battaglia” fra le due ammiraglie RaiUno e Canale5 in questo territorio sia senza esclusione di colpi, una battaglia che vede in campo ogni giorno prima del Tg delle ore 20 da una parte “L’Eredità” guidata da Carlo Conti sulla prima rete pubblica e dall’altra parte “Chi vuol essere milionario” con Gerry Scotti padrone di casa su Canale5. Abbiamo deciso di mettere sotto la lente d’ingrandimento della nostra esclusiva rubrica “2.0” i due programmi ed oggi partiamo con vivisezionare quello di RaiUno, andando a scoprire da chi è formato il pubblico che segue questo appuntamento quotidiano.

L’analisi è effettuata con la media dei dati di tutte le puntate andate in onda da settembre ad oggi che risulta essere del 25,09% per ciò che riguarda lo share e di 4.273.000 telespettatori per i valori assoluti. Partiamo subito vedendo da chi è maggiormente seguita la trasmissione per sesso, qui notiamo una sostanziale parità con una leggera prevalenza del pubblico femminile con il 51,56% rispetto al 48,44% del pubblico maschile. Passiamo all’età anagrafica, la maggior parte del pubblico è over 65 in una percentuale del 20,82%, seguito dalla fascia 35-44 anni che registra il 16,97%, mentre per età dettagliata la percentuale più alta è per i telespettatori con 43 anni per il 2,20%. Per titolo di studio la percentuale maggiore è della media superiore con il 31,08% seguito dal pubblico con media inferiore nella percentuale del 29,4%.

Per ampiezza di centri la percentuale maggiore è nelle città fra 10 e 100.000 abitanti con il 44,98%, mentre per aree geografice la percentuale più alta ce l’ha il nord-ovest con il 26,49%. Per numero di componenti è la famiglia con 3-4 persone ad avere la percentuale più alta con il 52,69%, mentre per classi sociali la maggior parte del pubblico de “L’eredità” fa parte della classe “MA” (la seconda categoria per ampiezza, 31,3% rappresenta la vasta classe media: soprattutto impiegati, con livelli medio-alti sia d’ istruzione che di reddito) con il 33,06%. La regione che segue maggiormente il programma condotto da Carlo Conti è la Lombardia con il 16,15% seguita dal Veneto con l’8,09%, mentre quella che la segue meno è la Valle d’Aosta con lo 0,21%.

Dopo il salto l’identikit del pubblico che segue “L’eredità” secondo le categorie dei famigerati stili di vita Eurisko e tutti i grafici con tutti i dati.

La maggior parte del pubblico che segue “L’eredità” è composto, secondo la mappa stili di vita Eurisko, dalla categoria “Lavoro e svago” 10,3% (ca. 4.990.000 individui):

un gruppo prevalentemente maschile, di mediobasso, basso profilo sociale dove è fortemente (e pressoché esclusivamente) presente la cultura del fare ma non quella del pensare in modo evoluto. Il gruppo non presenta ambizioni forti e cultura, per cui non ha grande successo sul piano dell’avere; agisce nella vita in modo piuttosto “basico”, con un “onesto” livello di partecipazione e obiettivi semplici. E’ un gruppo costituito per la quasi totalità da uomini, di età giovane/tardo-giovane, distribuiti trasversalmente sul territorio nazionale, in centri medio-piccoli. Sono medi, sia per livello di istruzione che di reddito e status. In parte praticano le professioni autonome e in gran parte sono operai. Valori individuali e sociali: conducono una vita semplice, senza troppe pretese, se non quella di un posto di lavoro sicuro. Fra le mete primarie, dunque, vi è il denaro e una certa sicurezza di base. Sono abbastanza attivi anche politicamente: ne discutono spesso, assistono a manifestazioni, talvolta sono iscritti ad un partito. In pochi acquistano e leggono libri, e sempre in pochi assistono a manifestazioni culturali. Gli eventi sportivi sembrano essere il primo e quasi unico passatempo. Acquistano d’impulso e spesso cambiano marca.

Passiamo ora alla rappresentazione grafica di tutti i dati citati:

Target Sesso :

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Target Età :

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Target Titolo di Studio :

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Ampiezza centri :

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Area geografica :

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Regioni :

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Classi sociali :

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«AA» (14, 2%) sono le famiglie più ricche e più colte: composte soprattutto da liberi professionisti, con un’ alta presenza di laureati.
«MA» (la seconda categoria per ampiezza, 31,3%) rappresenta la vasta classe media: soprattutto impiegati, con livelli medio-alti sia d’ istruzione che di reddito.
«AB» (solo 6,5%) comprende famiglie composte da soli adulti (per esempio con un figlio già occupato), con un alta dimensione economica (tutti i membri sono percettori di reddito) ma una bassa scolarità.
«BA» (una minoranza del 6,7% delle famiglie) presenta bassa dimensione economica ma alta dimensione sociale: sono famiglie piuttosto numerose (3,1 componenti), principalmente giovani e frequentemente monoreddito, con un livello d’ istruzione superiore alla media.
«MB» (la categoria più ampia, 31,9% della popolazione) racchiude livelli socioeconomici medio-bassi: famiglie piuttosto numerose, monoreddito, con livelli d’ istruzione inferiori.
«BB» (circa 9,4% delle famiglie italiane) indica bassa dimensione economica e sociale: sono famiglie poco numerose, spesso costituite da un solo componente che ha più di 65 anni.

Analisi a cura di Marco Pozzoni e Simone Rosa

Carlo ContiRai 1