Lorella Cuccarini, anche a Victor Victoria non abbassa la cresta. Ma si emancipa con stile da Baudo (video)
Dobbiamo farci perdonare con i fan di Lorella Cuccarini, che hanno inondato di proteste – succede in un blog come questo e bisogna rispettarlo – la stroncatura sulla sua partecipazione a X Factor. In quel caso la conduttrice era apparsa al sottoscritto decisamente sopra le righe e alquanto “inappropriata”, sia rispetto alla sua storia televisiva
Dobbiamo farci perdonare con i fan di Lorella Cuccarini, che hanno inondato di proteste – succede in un blog come questo e bisogna rispettarlo – la stroncatura sulla sua partecipazione a X Factor. In quel caso la conduttrice era apparsa al sottoscritto decisamente sopra le righe e alquanto “inappropriata”, sia rispetto alla sua storia televisiva che allo stesso progetto rivoluzionario con cui tornerà in scena.
La promessa fatta ai lettori, molti dei quali ammiratori sfegatati e un po’ piccati, era quella di fare il punto sulla sua ospitata a Victor Victoria, andata in onda ieri sera su La 7 (ma registrata dalla stessa Lorella prima della finale di RaiDue). Da Lorella invitata dalla Cabello, di certo, non ci potevamo aspettare una smentita alle critiche qui espresse (sia chiaro, l’accesa indignazione era direttamente proporzionale alla stima per un’indiscussa professionalità).
Che Victor Victoria sia, senza offesa, un programma esasperatamente gay-chic è cosa voluta e attestata: ci manca solo la parola icona gay come sottotitolo dello show. La Cabello, in questa stessa puntata, ha fatto a gara con la regina del mondo queer ben rappresentato in studio, lamentando poi la mancanza di gay in regia per la scarsa competenza in fatto di sigle. Il pubblico omosessuale, soprattutto quello più “patinato” e “variopinto”, continua ad accogliere la conduttrice con grande trasporto e questo è sicuramente un bene, ma a volte rischia di limitare il personaggio a una nicchia metropolitana, allontanandolo dal più tradizionale pubblico generalista.
L’ingresso della Cuccarini in scena è stato accolto dalla stessa ex-veejay, abituata a ben peggiori fenomeni da baraccone, con una perplessità:
“Ma questo vestito è proprio così o non è stirato?”.
E dire che Lorella, stavolta infagottata in una tenda fucsia, non aveva neanche la scusa dell’abito di scena. Ma sta approfittando del musical internazionale che la rivedrà sul palcoscenico, ancora una volta “traviata” da Tommassini, per dare una sferzata trasgressiva alla sua reputazione:
“In scena sembrerò nuda, con look aggressivo e cresta in testa, ma perché c’è tutta una storia diversa. E’ una principessa che vive in questo pianeta proibito. Lei non sa cosa sia la trasgressione, è un essere puro”.
Sarà una metamorfosi dettata da ragioni artistiche, ma la Cuccarini continua a essere irriconoscibile, in questa voglia di assaporare il proibito e di mostrarsi a tutti i costi “energetica”. La fantasia invano accarezzata da Morandi, quella di diventata cattivo, che è stata tentata da altri “buoni” della tv come il Solito Ignoto Frizzi, è diventata il chiodo fisso della showgirl, che tuttavia non riesce a emanciparsi dal suo repertorio vintage. Succede, così, che le sue epifanie catodiche, degne di una Madonna iconica del varietà, si tramutino in un rito stanco, fatto delle solite richieste d’annata. E’ come ammiccare a Lady Gaga con un repertorio bollito da Cristina D’Avena.
Alla Cuccarini va dato atto di non rinnegare nulla del suo passato, a differenza di altre colleghe snob-redente. Anzi, lei rivive gli anni d’oro con un compiaciuto revivalismo, perché giustamente si ritiene fortunata ad aver vissuto la stagione più bella della tv. Se le metti la sigla balla, come un’ex ragazza di Non è la Rai tutta smorfie, tant’è che la Cabello ha inventato per lei una rubrica apposita: “sigle a caxxo”. Mentre le due parlano dell’indispensabile superfluo parte lo stacchetto e l’ospite si scatena come una pazza.
Per fortuna poi dimentica il pianeta probito e torna sulla Terra, dispensando aneddoti all’altezza di una professionista navigata:
“Di me Berlusconi non capiva il successo perché ero l’unica piatta in tv, ma si complimentò con me. Era la prima puntata di Buona Domenica del ’91, una giornata storica: portammo a casa la prima diretta in assoluto di un programma di intrattenimento, visto che fino ad allora c’era solo il tg. Fu una diretta complessa, dalle 13.30 alle 20.00, e il programma era molto forte. Abbiamo pianto in molti quella sera, per la tensione accumulata e il senso di responsabilità. Se vai male, si ricordano tutta la vita quelle giornate storiche”.
In compenso la Cabello l’ha poi provocata su La sai l’ultima, chiuso dopo poche puntate per flop:
“Mi chiedi come mai un programma di barzellette è stato chiuso nella tv di Berlusconi? Beh, lui non si occupa più di Mediaset ed è un segnale. In altri tempi sarebbe venuto a raccontarle lui, ma ora le racconta fuori. A proposito di barzellette mi sono vista sui giornali con la notizia che conducevo Lo zecchino d’oro e poi che ero stata spodestata. Io non ne sapevo nulla”.
Un bel coraggio, per un volto della tv tradizionalmente paludato e relegato al ruolo di valletta sorridente. L’altra faccia della Lorella scatenata in pista è quella della primadonna morigerata al fianco di Pippo Baudo, che non può esimersi dall’invitarla annualmente nella sua Domenica In. Una recente intervista, però, si è distinta sulle precedenti, visto che la Cuccarini è finita a tu per tu con Valeria Marini, in quell’imbarazzante salotto tra donne dove Baudo resta in panchina.
Il presentatore si è inventato il trucco del fischietto, per contestare eventuali domande fuori luogo della Marini (tutte in pratica), in quanto attento conoscitore della materia. Sappiamo tutti, lei per prima, che la conduttrice deve tutto ai Fantastico e al suo pigmalione.
In questo caso la Cuccarini “ha fatto penitenza”, come sempre su RaiUno, con un look totalmente castigato e in linea con il suo passato, quasi perché costretta a non poter fare altrimenti. I suoi interventi, però, hanno denotato molta meno reverenzialità rispetto alla tv istituzionale, riuscendo a mitigare la sua neo-vena ribelle con una più godibile naturalezza, che è quella per cui è diventata Lorella Cuccarini. Nel suo piccolo, per la prima volta, l’allieva è riuscita a tener testa al maestro, dispensando una lezione preziosa per le nuove generazioni:
“Ogni epoca ha i suoi trampolini di lancio. Ora funzionano molto gli spettacoli musicali. E i talent show sono diventati una grande occasione. Ho solo il timore che a questi ragazzi, diventati famosi troppo in fretta, manchi la struttura per affrontare tutto questo”.
Archiviando il caso Lorella su TvBlog, auguriamo che questo mito della televisione italiana trovi una sua dimensione e un equilibrio tra gli eccessi. Per anni è stata troppo (involontariamente) buonista, ora è incontenibile nel suo farci credere il contrario. Basterebbe far pace con gli anni che passano, magari tagliando il cordone con La notte vola e l’amarcord isterica che genera, perché rinasca una nuova, moderna e più vera Lorella Cuccarini. Dalle ceneri di un’incancellabile storia.