Gianni Morandi a TvBlog: Dal bilancio di Grazie a tutti a Domenico Modugno [Prima parte]
Domenica 29 novembre si è chiuso l’impegno con il programma “Grazie a tutti” su RaiUno mentre da poco è uscito il nuovo album “Canzoni da non perdere” una carrellata di successi del passato con due inediti interpretati dall’ospite odierno di TvBlog, stiamo parlando di Gianni Morandi. Il grande cantante e conduttore emiliano ha accettato di
Domenica 29 novembre si è chiuso l’impegno con il programma “Grazie a tutti” su RaiUno mentre da poco è uscito il nuovo album “Canzoni da non perdere” una carrellata di successi del passato con due inediti interpretati dall’ospite odierno di TvBlog, stiamo parlando di Gianni Morandi. Il grande cantante e conduttore emiliano ha accettato di rispondere alle nostre domande partendo da un bilancio del suo ultimo impegno televisivo su RaiUno, dal rapporto con la sua partner televisiva Alessandra Amoroso fino al raffronto con i suoi precedenti show televisivi, ritornando poi indietro nel tempo al suo debutto con “Alta pressione” di Enzo Trapani negli anni ’60. Abbiamo poi discusso sulle ultime voci in cui lo danno probabile padrone di casa in una nuova edizione di “Canzonissima” il popolarissimo show televisivo Rai trasmesso negli anni ‘60/’70, ma di questo argomento tratteremo nella seconda parte di questa conversazione che pubblicheremo domani. Buona lettura.
Si è appena conclusa questa esperienza con “Grazie a tutti” ci fa un bilancio?
Sicuramente positivo. Siamo stati in dubbio su quale giornata andare in onda, dal mercoledì siamo passati al lunedì quindi finalmente alla domenica, per la verità anche questa serata non facile visto che c’era una discreta contro programmazione tra Report, Colorado e Distretto di polizia.
Era d’accordo poi alla fine con la scelta da parte della Rai di andare in onda la domenica?
Ho lasciato andare le cose come andavano. La Rai ha deciso per la domenica e direi che alla fine è stata una cosa buona per tutti.
Alessandra Amoroso dice di essere molto contenta di aver partecipato a “Grazie a tutti” anche se rivedendosi su Youtube afferma che avrebbe potuto fare meglio. Lei che giudizio da della sua partecipazione al programma?
Io penso che si può sempre fare meglio tutti quanti perché aspiriamo sempre a migliorarci. Però io credo che lei ha dato più di quello che noi ci aspettavamo da lei prima della partenza del programma. Aveva una serenità, semplicità e una curiosità non comuni, è una ragazza molto con i piedi per terra. L’ho trovata bravissima anche nei piccoli interventi che faceva parlando o presentando una scena oppre nei nostri dialoghi. E’ stata motlo carina e spontanea.
Com’è ricaduta la scelta su Alessandra, è stata una sua idea?
Com’è ricaduta la scelta su Alessandra, è stata una sua idea?
Alessandra è venuta al mio concerto di chiusura del tour il 29 di maggio a Ravenna è salita sul palco abbiamo cantato due canzoni. Poi dopo 15 giorni ho ricevuto una proposta dalla Rai per queste 4 serate e mi è venuta subito in mente lei. Una ragazza giovane, simpatica con un volto molto comunicativo. Al momento sembrava una scommessa, mi chiedevano se ero sicuro di questa scelta, io mi son dimostrato da subito sicuro. A mio giudizio è stata una scommessa vinta, l’ho voluta io e ne sono molto felice.
Da C’era un ragazzo a Grazie a tutti passando per Uno di noi e Non ci facciamo prendere dal panico, com’è stato il percorso fra tutti questi programmi?
C’era un ragazzo è stato il più riuscito perché era una novità con questa formula del one man show che apriva una nuova stagione. Poi sono arrivati Adriano Celentano, Fiorello, Lucio Dalla, Renato Zero, Giorgio Panariello. Quindi sono passato attraverso il sabato sera con il programma abbinato alla lotteria Italia caratterizzato dalla battaglia con Maria De Filippi. E’ stato un programma molto impegnativo durato 15 puntate, c’era una dura battaglia di audience, che poi ripensandoci si lottava sul filo di uno o due numeri di share. Mi ricordo che per un certo periodo dopo le dieci di sera due reti facevano oltre il 70% di share. E’ stata una bellissima battaglia che io ho vissuto in quel momento con grande tensione e ansia, però è stata alla fine una grandissima esperienza anche quella. Poi siamo passati al programma di Cugia (Non ci facciamo prendere dal panico, ndr)) che io ho voluto seguire anche per fare una cosa un po’ diversa e che alla fine ha avuto anche quella dei lati positivi, anche se forse era un po’ lontana dall’immagine che il pubblico ha di me. Mentre in “Grazie a tutti” c’è stata una apparente semplificazione sia di linguaggio che di costruzione dello spettacolo, dico apparente perché poi alla fine abbiamo in ogni caso curato molto tutto e per esempio la scenografia, la regia in una certa maniera per connotarlo in un certo modo. Grazie a tutti è stata alla fine un po’ una chiusura del cerchio che si era aperto appunto con “C’era un ragazzo”.
Ma l’esperienza in Tv per Morandi nasce molto tempo fa, dall’ Alta Pressione con Rita Pavone di Enzo Trapani nei primi anni ’60. Quando si rivede in quei programmi quali sensazioni le riaffiorano?
Quando mi rivedo nella primissima apparizione di “Alta pressione” con Enzo Trapani come regista presentata da Walter Chiari e Renata Mauro nel 1962, mi fa un certo effetto perché è un altro mondo, un’altra Italia, un’altra televisione. La stessa persona sbattuta da Monghidoro in un palcoscenico a via Teulada senza sapere come muoversi. Dilettante, non dico allo sbaraglio ma quasi, anche se venivo già da alcuni anni di concerti e di spettacoli con un orchestra di Bologna. Rivedermi mi fa una grande tenerezza, vedo tanta positività, un grande entusiasmo, ma anche un grande dilettantismo.
E’ da poco uscito il suo nuovo album “Canzoni da non perdere” un omaggio alla canzone italiana in cui ha voluto interpretare oltre a due suoi brani, Grazie a tutti e l’inedito Credo nell’amore 12 canzoni di altri artisti, composte dagli anni 70 ad oggi. Come ci si pone a interpretare pezzi di altri artisti?
Ho affrontato grandi canzoni, che per me appunto sono da non perdere: da “Rimmel” di Francesco De Gregori a “Perché no” di Battisti , “Avrai” di Baglioni. Entrare in una canzone che non è tua non è facile, però io ho cercato di farlo con molta umiltà e semplicità. Ho cercato di non stravolgere le canzoni, perché quando cambiano troppo la loro versione poi alla fine scontenti sia l’autore del pezzo che l’ascoltatore. Io ho messo la mia voce su delle canzoni che sono nell’orecchio di tutti e l’ho fatto con enorme piacere.
E dalla seconda puntata di “Grazie a tutti” ascoltiamo Gianni che canta con Riccardo Fogli “Storie di tutti i giorni” uno dei brani all’interno dell’album “Canzoni da non perdere”:
Qual è stato il più grande cantante di tutti i tempi e la più bella canzone secondo Gianni Morandi?
E’ difficile trovarne uno solo, la musica leggera italiana ha avuto grandissimi personaggi come Mina, Claudio Villa, Luciano Tajoli, Eros Ramazzotti, Lucio Battisti, Fabrizio De Andrè, Franceso De Gregori tanto per fare alcuni nomi. Se però tu vuoi sintetizzare io dico Domenico Modugno, perchè è stato un grandissimo cantautore ed innovatore, un vero rivoluzionario. Il suo “Nel blu dipinto di blu” nel 1958 è stato un vero spartiacque per la musica leggera italiana.
Rivediamo, tratto dall’Eurofestival 1958 Domenico Modugno con “Nel blu dipinto di blu” :
Prima di chiudere la prima parte di questa intervista con Gianni Morandi sentiamo tratto dal cd “Io, Domenico Modugno, Inedito” del 1997 uno dei pezzi più belli scritti da Modugno con la collaborazione di Dino Verde per il testo: “Resta cu’mme” accompagnato al piano dal maestro Luis Bacalov:
Si chiude con il grande Domenico Modugno la prima parte dell’intervista a Gianni Morandi. Per la seconda appuntamento a domani, sempre su TvBlog, in cui cercheremo di dare notizie più concrete su questa possibilità di riproporre nei prossimi sabati sera autunnali di RaiUno la mitica “Canzonissima”, se vorrete a domani dunque.