Cda Rai: no definitivo alle docufiction. Giusto all’indomani della straordinaria Operazione Offside di La7
Chi scrive ha una grande passione per la verità. Chi scrive ha una grande passione anche per la televisione, quella fatta bene, quella non per forza intelligente, ma onesta, ecco, soprattutto onesta. Per questo quando chi scrive ha letto del “no” plebiscitario (già annunciato) del Consiglio d’Amministrazione Rai in merito alle docufiction connesse a procedimenti
Chi scrive ha una grande passione per la verità. Chi scrive ha una grande passione anche per la televisione, quella fatta bene, quella non per forza intelligente, ma onesta, ecco, soprattutto onesta. Per questo quando chi scrive ha letto del “no” plebiscitario (già annunciato) del Consiglio d’Amministrazione Rai in merito alle docufiction connesse a procedimenti giudiziari in corso, non ha saputo bene come reagire. Da una parte chi scrive, cioè il sottoscritto, ritiene – e lo ha espresso più volte, sempre facendo riferimento ai fatti di cronaca che andavano accadendo – che debba esserci una precisa distinzione tra salottini televisivi e tribunali; dall’altra, chi scrive, ritiene che un minimo di approfondimento giornalistico d’inchiesta debba essere sempre permesso, a meno che a farlo non sia Bruno Vespa. Come porsi, dunque, innanzi al definitivo “niet” data proprio oggi nel Cda di Viale Mazzini? Sostiene il deputato Silvana Mura:
“Questo è il primo passo per arrivare al divieto assoluto alla televisione pubblica di occuparsi di vicende giudiziarie in quanto tali. E’ evidente che si tratta di un atto volto a restringere ulteriormente la libertà di informazione di una televisione pubblica già fin troppo controllata dal potere politico”.
Chi scrive non sa se è proprio così che stanno le cose. Bisogna fare dei distinguo: la docufiction, che docufiction non era ma che tanto comodo fa, adesso, sostenere che lo fosse, di Annozero in merito all’affaire Marrazzo, per esempio, non era granché. Piuttosto inelegante e, soprattutto, inutile, non funzionale a un approfondimento. Ma cosa dire di fronte al capolavoro andato in onda ieri sera su La7? Di fronte a quell’Operazione Offiside curata, tra gli altri, dal direttore Piroso e trasmessa nell’ambito della puntata di Niente di Personale? Docufiction, senza ombra di dubbio: di qualità superba e utilissima, quasi commovente, nell’atto di svelare, raccontare, ricordare, una volta e per tutte, le vergogne dietro Calciopoli. Sarebbe un peccato se, in generale, tra qualche mese, prodotti così, frutto di lavoro giornalistico onesto e puro, dovessero essere, per così dire, banditi. In fondo noialtri siamo appassionati di televisione e una televisione privata di contenuti potenzialmente straordinari ci rende tristi. Secondo il parere di chi scrive non è così che si garantisce qualità e imparzialità. Non è sparando a zero, o usando il napalm senza fare distinzione che renderemo questo mondo catodico un mondo migliore. Secondo il parere di chi scrive una televisione più “bella”, unitamente a un’informazione più “pulita”, si costruisce promuovendo i prodotti di qualità e bocciando quelli brutti. E’ talmente elementare che ci scrive è quasi costernato nel doverlo esporre.