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Paragone ha L’ultima parola, non gli ascolti

I colleghi di Polisblog affrontano l’argomento ascolti del nuovo programma di Paragone.Che fosse un flop annunciato, lo si poteva prevedere dagli ascolti dell’altro programma già affidato al giornalista, Malpensa Italia. Tant’è, L’ultima parola ha totalizzato al suo esordio il 5,98% di share. Il programma, respingente fin dal titolo, fa quasi la metà, in termini d’ascolti,

pubblicato 19 Gennaio 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 19:17


I colleghi di Polisblog affrontano l’argomento ascolti del nuovo programma di Paragone.

Che fosse un flop annunciato, lo si poteva prevedere dagli ascolti dell’altro programma già affidato al giornalista, Malpensa Italia. Tant’è, L’ultima parola ha totalizzato al suo esordio il 5,98% di share.

Il programma, respingente fin dal titolo, fa quasi la metà, in termini d’ascolti, della media de L’era glaciale di Daria Bignardi, di cui ha preso lo slot: 24 puntate del talk avevano totalizzato l’11%. E ora, cosa accadrà? Andranno in onda tutte le puntate previste del programma?

D’altro canto, non è che questo L’ultima parola si possa definire di bassi ascolti ma di grande qualità.
Si comincia, nella prima puntata, con un uso un po’ strumentale di Fabrizio De André e con Paragone che si definisce non libero, a differenza di Faber.

Poi, le parole della canzone Il Gorilla vengono utilizzate per raccontare una storia di malagiustizia. Già. E’ chiaro: si comincia attaccando la giustizia, come se fosse normale. Ma solo per attaccare la magistratura.

Dopo l’attacco, si prosegue con un talk che definire noioso è eufemistico. Non c’è nulla da fare: l’approfondimento politico bisogna saperlo fare.

In studio erano presenti gli onorevoli Massimo Donadi e Maurizio Gasparri, Fabio Roia, il professor Giuseppe di Federico e persone comuni vittime degli errori della magistratura. In collegamento Luca Palamara, Presidente Anm.