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Sciopero della fame di Bonelli dei Verdi per una tv con più ambiente

Angelo Bonelli presidente dei Verdi ha iniziato lo sciopero della fame, sette giorni fa, per denunciare l’espulsione di argomenti dedicati all’ambiente nelle tv italiane. Nel marasma televisivo nostrano potrà sembrare una battaglia di Don Chisciotte contro i mulini a vento, eppure i dati rilevati da un sondaggio IPR commissionato proprio dai Verdi sostengono la preoccupazione

di marina
pubblicato 5 Febbraio 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 18:48

Angelo Bonelli presidente dei Verdi ha iniziato lo sciopero della fame, sette giorni fa, per denunciare l’espulsione di argomenti dedicati all’ambiente nelle tv italiane. Nel marasma televisivo nostrano potrà sembrare una battaglia di Don Chisciotte contro i mulini a vento, eppure i dati rilevati da un sondaggio IPR commissionato proprio dai Verdi sostengono la preoccupazione di Bonelli:

La maggioranza degli intervistati, senza distinzioni per appartenenza politica e con quote sempre superiori al 60% (ma tra i giovani e gli elettori di centrosinistra si raggiungono punte anche più alte) ritiene che il tema dell’ambientalismo sia sostanzialmente assente dall’agenda politica e meriti una maggiore visibilità sui media.

Tra l’altro il sondaggio ha fatto emergere un dato inquietante: solo il 7% degli intervistati era a conoscenza dell’iniziativa di Bonelli e la notizia non è passata in nessuna tv.

Spiega Angelo Bonelli:

Delle 7.400 le persone che muoiono ogni anno a causa dell’inquinamento, con bambini e anziani tra i più esposti, nessuno parla nei talk show che tutti conosciamo, di ogni orientamento e rete televisiva. Da “Porta a porta” a “Ballarò”, da “Matrix” ad “Annozero”, solo silenzio.


A sostenere lo sciopero della fame di Bonelli anche Nino Rizzo Nervi, ex direttore del Tg3 ora consigliere d’opposizione nel CdA Rai che dichiara a Terra:

Il presidente dei Verdi Angelo Bonelli ha ragione. I temi ambientali fanno fatica a farsi spazio nei telegiornali e nelle trasmissioni di approfondimento giornalistico. In particolare, nei tg sono pressoché assenti, specie nel tg1, tg2 e nei giornali radio, che se ne occupano solo in occasione di eventi di stretta cronaca.

Secondo Rizzo Nervi non sono in discussione trasmissioni come Ambiente Italia, Geo &Geo, i vari Quark di Piero Angela ma il “buco nero” rappresentato da Tg e programmi di informazione:

E’ il caso, ad esempio, di Annozero o Porta a porta, c’è una sovraesposizione della politica che cancella tutto il resto. E questo certamente mi meraviglia, perché nella società si “muovono” tanti altri temi importanti.

Ha detto Bonelli:

L’ecologia è un tema da relegare a una nicchia di cittadini che devono autonomamente informarsi, cercando notizie prevalentemente in Rete. Nelle nostre tv si parla di dissesto idrogeologico solo quando bisogna affrontare i danni di una catastrofe, come le numerose alluvioni e frane che abbiamo dovuto fronteggiare negli ultimi anni. Disastri che un’adeguata informazione avrebbe potuto contribuire a prevenire. Si sottovaluta totalmente il problema smog, inconsapevoli che ogni anno, solo l’inquinamento nelle nostre città causa 7.400 vittime. Si tratta di una vera e propria “omissione d’informazione”.

Scende in campo anche Patrizio Roversi che esprime solidarietà a Bonelli e dichiara che presto potrebbe nascere un nuovo programma dedicato all’ambiente su RaiTre:

Con il nuovo direttore di Raitre, Antonio Di Bella, ho parlato proprio di questo facendo una serie di proposte. Lui mi è sembrato molto interessato a realizzare programmi sull’ambiente. Devono essere mandati in onda sulla tv generalista, vista da tutti, per veicolare nuovi modelli comportamentali e una corretta informazione. Con un linguaggio dinamico e attraente.

Foto | Terra