Maria De Filippi regina regista dell’assenza. Anche a Sanremo

AVVERTENZA AL LETTORE: Questo articolo vuole essere un omaggio, in fatto di stile e di argomenti, al verdetto ormonoso di Sanremo. E non è quello che sembra.

Dov’era ieri Maria De Filippi? Dov’era la buona moglie di rappresentanza che doveva sedere in platea, in onore del potente consorte alle prese con la sua prima volta a Sanremo? Vivaddio, non c’era. Se ci fosse stata anche stavolta, apriti cielo. Tutti a criticarla. Il verdetto era già scritto. Lei che si ritrova per la seconda volta – dopo il precedente di Marco Carta – a premiare un suo pupillo. L’incantesimo si sarebbe rotto. E probabilmente qualche fischio, dopo secoli di ‘Maria maria’ e ‘Grazie mille’, avrebbe infangato il suo buon nome, in un palco che pesa come quello dell’Ariston.

Perciò la regina dell’assenza televisiva – a cui non piace mai vincere facile, a maggior ragione dopo qualche presenzialismo di troppo – ha ripescato per l’occasione il suo cavallo di battaglia: la regia occulta. Perché Maria De Filippi non c’entra (apparentemente) nulla con la vittoria di Valerio Scanu. Basta con queste illazioni.

E’ vero, sabato scorso l’ha invitato per un in bocca al lupo su Canale 5, ma se non l’avesse fatto tutti a darle dell’ingrata, di quella che ‘altro giro altra corsa’ e al diavolo i reduci, di quella che odia la concorrenza. Poi, finché nessuno inventa la par condicio per i cantanti di Sanremo, e Filiberto e Pupo hanno un programma che si chiama I Raccomandati per farsi pubblicità, gli altri non possono mica stare a guardare. Al televoto come in amore tutto è lecito.

Valerio Scanu ce l’ha fatta con le sue gambe. Al massimo anche con quelle di Alessandra Amoroso, come ha dichiarato il vincitore di Sanremo in un’intervista a Repubblica:

“Devo moltissimo ad Alessandra, è stato il duetto con lei che mi ha aiutato a rientrare in gara. E’ molto più amata di me. Devo ringraziare lei, ma anche tutti i miei fan, e dedico a loro questo premio, a tutti quelli che mi hanno seguito e sostenuto”.

Alessandra, colei che non aveva bisogno di Sanremo perché già ampiamente consacrata, ha soltanto voluto rendere un omaggio al suo amichetto, mica le è stato imposto di mobilitare la sua pagina Facebook per portare voti a Valerio. E, soprattutto, basta a dare la colpa a Maria, una che con Valerio non c’entra più niente, l’ha detto anche lei al Corriere:

“A Valerio la vittoria farebbe bene. Spero non faccia male a Sanremo, ma non credo. E poi per me in gara c’è Valerio della Emi, non di Amici”.

E’ che non è proprio colpa sua, se ieri vari autori dei suoi programmi – sui loro profili Facebook frequentatissimi dalle “ormonose” – invitavano spontaneamente “i loro amici” a sostenere Valerio. E se persino il sito ufficiale di Amici, che è mica scritto da Maria, pubblicizzava il numero di televoto per portare il cantante sardo alla vittoria.

Vincere la sfida è l’unico modo per diventare numero uno, recita il sito di Amici. Valerio ha vinto. Maria è la migliore. Pierdavide deve andare avanti perché ha scritto la canzone a Valerio ed è un ragazzo che ha delle cose da dire. E se ha dato a una professoressa della “raccomandata da fare schifo” nella stessa settimana – con il risultato che a prendere la sospensione non è lui ma l’esonerato pubblico parlante – è una cattiveria solo pensarlo. Ma stiamo scherzando?

Così deve essere. E a pensare il contrario si è soltanto invidiosi, di parte, amici di X Factor, sfigati. E’ così bello salire sul carro del vincitore, perché polemizzare sempre?