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Par condicio nei talk show: resta la norma del radicale Beltrandi. La maggioranza ha posto il veto alle modifiche

Il tanto criticato regolamento sulla par condicio, varato dalla Vigilanza Rai, non cambia. Ricordiamo in una riga: una norma del Radicale Marco Beltrandi impone agli approfondimenti e ai talk show (quindi, in buona sostanza, a qualsiasi cosa abbia uno studio televisivo) determinate regole sulla comunicazione politica fattivamente impossibilitanti alla messa in onda della trasmissione stessa

pubblicato 24 Febbraio 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 18:11

Il tanto criticato regolamento sulla par condicio, varato dalla Vigilanza Rai, non cambia. Ricordiamo in una riga: una norma del Radicale Marco Beltrandi impone agli approfondimenti e ai talk show (quindi, in buona sostanza, a qualsiasi cosa abbia uno studio televisivo) determinate regole sulla comunicazione politica fattivamente impossibilitanti alla messa in onda della trasmissione stessa (pensiamo ad Annozero che non può parlare di politica: una manna per molti, certo, ma volendo sollevare di un minimo il ragionamento oltra la soglia delle capre e delle vacche, si può dire che questa cosa qui sia censura, fine del discorso).

La maggioranza, nella bicamerale, ha posto il veto a modifiche del testo: “La mediazione è fallita, non per colpa della Vigilanza, ma per responsabilità che sono al di fuori di questa commissione”. Questo il commento del presidente della bicamerale, Sergio Zavoli.

Il capogruppo del Pdl in Vigilanza, Alessio Butti, ha così spiegato la mancata modifica:

”Non ci sono le condizioni per rivedere il regolamento, che è stato votato e ampiamente discusso. Certi conduttori Rai ne fanno di tutti i colori. Stiamo parlando di un regolamento utile per dare la massima informazione all’opinione pubblica. E non si chiude nessun tipo di trasmissione di approfondimento, anzi si ampia l’offerta formativa”.

Il relatore del regolamento Beltrandi ha già chiesto alla presidenza della Commissione che si cominci con l’applicazione di tale nuove normative. Di stampo naturalmente opposta la reazionke del Pd. Il capogruppo in Commissione Fabrizio Morri ha parlato di “violazione della legge”:

“Il centrodestra deve assumersi tutte le responsabilità. Sono convinto che il regolamento sarà impugnato e mi auguro che l’azienda riconfermi la sua posizione netta e faccia tutto il possibile per resistere”.

Difficile credere che finisca effettivamente qui.