Giovanni Floris e Bruno Vespa reagiscono alla sospensione dell’approfondimento RAI
I giornalisti RAI reagiscono alla sospensione dei programmi di approfondimento in RAI, come era lecito attendersi dalla giornata in cui arriva la conferma di quanto paventato giorni fa: il nuovo regolamento approvato per la par condicio, di fatto, elimina ogni forma di approfondimento politico dal servizio pubblico.Il Corriere riporta le reazioni di Floris e di
I giornalisti RAI reagiscono alla sospensione dei programmi di approfondimento in RAI, come era lecito attendersi dalla giornata in cui arriva la conferma di quanto paventato giorni fa: il nuovo regolamento approvato per la par condicio, di fatto, elimina ogni forma di approfondimento politico dal servizio pubblico.
Il Corriere riporta le reazioni di Floris e di Vespa. Il conduttore di Ballarò si esprime senza mezzi termini:
È il trionfo del silenzio sull’informazione. È una situazione che non ha precedenti nel mondo occidentale. Ai giornalisti del servizio pubblico viene impedito di fare informazione: è un danno per l’azienda, un danno per gli abbonati, un danno per il sistema
E anche il conduttore di Porta a Porta è della stessa idea, anche se la sua premessa è una frecciata verso altri:
So bene che certe trasmissioni hanno sempre calpestato la par condicio nella sostanza prima ancora che nella forma. Ma non è una ragione sufficiente per azzerare l’intera informazione politica della Rai alla vigilia delle elezioni. Il danno economico e d’immagine che ne viene all’azienda è largamente superiore ai rischi che si sarebbero corsi con alcuni programmi settari. […] in ogni caso, quello stabilito oggi è un precedente molto preoccupante perchè disabilita i principali conduttori giornalistici della Rai dal toccare la politica in campagna elettorale e li delegittima rispetto ai colleghi delle televisioni commerciali che certamente vinceranno il loro ricorso contro il deliberato dell’Autorità garante.
Parole. Un fiume di parole che per ora rovesciano a caldo solo due dei conduttori di programmi di approfondimento in RAI e che, sicuramente, troveranno altro seguito.
Ma alle parole non seguono fatti. I fatti sono che da oggi, per un mese, ogni forma di approfondimento politico in Italia sul servizio pubblico è bandita.
Il che, lasciatemelo dire a livello di opinione personale, non è normale in una democrazia occidentale