Rocco Siffredi al Chiambretti Night: “I miei volevano che facessi il prete”
Rocco Siffredi, la leggenda del cinema hard italiano ed insieme personaggio di costume, ospite al Chiambretti Night nella puntata di ieri. L’attore è ora anche produttore con la sua Rocco Siffredi Production e intervistato da Chiambretti ha spiegato le ragioni del suo ritorno sullo scene come protagonista di pellicole porno, nonostante al momento del primo
Rocco Siffredi, la leggenda del cinema hard italiano ed insieme personaggio di costume, ospite al Chiambretti Night nella puntata di ieri. L’attore è ora anche produttore con la sua Rocco Siffredi Production e intervistato da Chiambretti ha spiegato le ragioni del suo ritorno sullo scene come protagonista di pellicole porno, nonostante al momento del primo ritiro avesse già all’attivo 1300 film. Si tratta di soldi, il settore del cinema hard è in crisi con il web che la fa da padrona e che ha determinato un crollo delle vendite dei Dvd, ma non solo.
L’attore si è vantato, e non abbiamo motivo di dubitare delle sue parole, di essere in grado con la sua popolarità di far crescere l’interesse: “i produttori mi hanno spiegato che sono 100 volte più richiesto dei miei colleghi“. Pensare che, come rivelato nell’intervista, i suoi genitori pensavano per lui un futuro da prete: una vita ascetica, priva dei piaceri della carne, assolutamente incompatibile con l’indole di Siffredi che rivelato di aver avuto problemi coniugali con la moglie, Ròzsa Tassi in arte Rosa Caracciolo, perché nel periodo senza porno spesso aveva bisogno di rivolgersi alle prostitute per calmare i suoi appetiti.
The Italian Stallion, uno dei soprannomi di Siffredi, “si sentiva più vicino” all’attività del nonno, gestore di un allevamento di tori da monta. A conferma della fama dell’attore anche all’estero Chiambretti ha mostrato anche uno spezzone tratto dalla versione spagnola di Chi vuol essere milionario nel quale veniva chiesto “Quale disavventura ha avuto Rocco Siffredi nel girare i suoi 1300 film hard?“. La risposta esatta, nota anche al concorrente di turno (evidentemente un fan), era “le punture di zanzare sul pene“.
Rocco Siffredi al Chiambretti Night
Rocco ha confermato l’aneddoto:
Eravamo in Germania. Ci fu una invasione di zanzare, fui letteralmente assalito, presi tra le 50 e le 60 punture sul pene. Le riprese non potevano fermarsi, e per una settimana fui costretto a recitare nonostante il dolore. E’ stato atroce.
Eccovi il video da YouTube:
Rocco Siffredi al Chiambretti Night
[Foto – Vincenzo Di Cillo]