Aldo Busi via dall’Isola dei Famosi: “Il mio mandato è finito”. Va contro il Papa e Berlusconi. Ed è rissa con Venier e Ventura
Il mito di Platone rivive all’Isola dei Famosi. Noi, reality maniacs, siamo stati per anni prigionieri della caverna televisiva, schiavi delle apparenze venturesche, alla mercé di una conoscenza illusoria, fatta di rassicuranti simulacri.Eravamo imprigionati nei meccanismi suadenti del reality show… finché non è arrivato il filosofo illuminato, il portatore insano di verità, l’unica vera variabile
Il mito di Platone rivive all’Isola dei Famosi. Noi, reality maniacs, siamo stati per anni prigionieri della caverna televisiva, schiavi delle apparenze venturesche, alla mercé di una conoscenza illusoria, fatta di rassicuranti simulacri.
Eravamo imprigionati nei meccanismi suadenti del reality show… finché non è arrivato il filosofo illuminato, il portatore insano di verità, l’unica vera variabile impazzita di sette edizioni (altro che l’orso Paone).
Aldo Busi è uno che ha mandato a puttane l’utopia di mischiare in tv l’alto e il basso. Perché l’intellettuale e l’ex-tronista non possono convivere. E la cultura resta una minoranza, quasi ghettizzata dal “parla come mangi” invocato da Federico Mastrostefano, emblema della mediocrità da copertina.
Una delle creature più sfacciate di Maria De Filippi dà a uno scrittore degno delle storie letterarie dell’ignorante. E Busi, dalla sua, ingaggia un round senza esclusione di colpi: quello dello spessore contro la pochezza dilagante:
“I cameramen se la danno a gambe levate quando parlo di politica e letteratura. Non interessa qui nulla a nessuno dell’Alfieri e del Beccaria. Io non le posso dire queste cose, nessuno è interessato, il filtro è tale che so che mi sono prestato a una pantomima di me e dell’intellettuale”.
Ce n’è per dissertazioni che farebbero gola ai nuovi orizzonti della linguistica moderna, Busi meriterebbe interlocutori come Chomsky o, per accontentarsi, Sgarbi e Mughini. Invece si accontenta della Ventura a cui bisogna persino spiegare cosa sia un long seller:
“La forma è il linguaggio. La mia sostanza sta nella mia forma. Il fatto che la mia forma sia sbagliata per lei, Ventura, e per la maggior parte degli italiani vuol dire a maggior ragione che io la forma non la cambio. Questa nazione è indietreggiata di 15 anni anche per colpa vostra. Voi dovete essere ricoverati. Sentite quelli che avete mandato sull’Isola con me. Non è una novità per me non essere capito. Purtroppo sono tutti come Federico Mastrostefano. Non c’è più cultura. Il Paese è morto”.
Ce n’è anche per un quadro tranciante della sinistra italiana:
“Il presidente del Pd è inesistente. Finché la sinistra sarà clericale sarà solo una brutta copia della destra. In Italia il più grande criminale non è chi commette i crimini, ma chi li denuncia. Io in questo momento sono il più grande criminale”.
Poi arriva, come un coup de theatre, la minaccia di andarsene:
“Il mio mandato è esautorato, esaurito. Non c’è più racconto. Temo che, se restassi, finirei per vincere. Ho partecipato per una rassegnata e decadente malinconia. Voglio tornare nel mio limbo, le dinamiche sono loro. Voglio dare l’esempio del signore anziano che si mette da parte. Mi sembrerebbe umiliante per me vincere questa piccola corsettina. Qua ci sono persone alla canna del gas, che non hanno forza contrattuale”.
Poi dice una cosa molto pesante su Fiacchini, il figlio di Renato Zero:
“Non adottate gli orfani, non ne vale la pena”.
La Ventura insorge per via della sua situazione personale e Busi ribatte:
“Lei è caduta nella mia provocazione. Io non capisco perché solo le coppie sposate possano adottare un figlio. Io voglio come singola persona dire che tanto si finisce tutti da single e che il figlio adottato ritorna dall’uno o dall’altro. Perché io single non posso adottare un bambino o una bambina?”.
La Ventura parla di bimbi in affido dati ai single, come nel suo caso. Quest’Isola dei famosi è solo di Aldo Busi, tutto il resto è il nulla. Continua il problema della cultura ai margini della tv:
“Se avete bisogno di me mi trovate in libreria. La mia pantomima della cultura è durata fin troppo. Da un momento all’altro questa telecamera diventerà buia e io sparirò. Non adduco pretesti di salute, anche se ho un’infezione, non è una malattia diplomatica la mia. Senza di me, che ho fatto il capro espiatorio, potranno scagliarsi l’uno contro l’altro. E vedremo la vera ipocrisia”.
Simona prova a insistere, ma in realtà ha capito per una volta il nocciolo della questione. Forse lei stessa non ce la fa più a reggerlo.
“I naufraghi sono tutti qua perché non hanno un cazzo da fare, sono marionette di se stessi che non hanno rispetto dello spettacolo”.
La Venier aiuta la Ventura, quando parte l’invettiva di Busi contro Berlusconi che non ha risolto il problema delle tasse e il Papa che non rispetta l’omosessualità… e gli omofobi repressi. Busi ne ha anche per Mara:
“Lei sarà stanca di tanti interventi chirurgici”.
La signora Venier dimostra a questo punto tutta la sua falsità, cambiando all’improvviso opinione. Ora che è stata toccata sul personale, si inalbera come una furia e lo invita a tornarsene a casa. La Ventura lo caccia in malo modo, ma poi aggiunge:
“La forza di questo programma è comunque dare spazio al punto di vista di tutti”.
La cultura ha perso anche questo round, ma in compenso Aldo Busi, questa sera, ci ha fatto vergognare di aver visto tutti questi anni l’Isola dei Famosi.