Home Oscar Tv 2010 – Daniele Piombi a TvBlog: “Con Gigi Vesigna e i Telegatti ho lavorato 11 anni. Io uomo da Guinness, per 50 anni con lo stesso programma”

Oscar Tv 2010 – Daniele Piombi a TvBlog: “Con Gigi Vesigna e i Telegatti ho lavorato 11 anni. Io uomo da Guinness, per 50 anni con lo stesso programma”

A margine delle prove del 50° Premio Regia Televisiva, di cui vi abbiamo dato in anteprima già ieri pomeriggio i vincitori e che ha visto per la prima volta TvBlog quale testata accreditata tra le 100 scelte dall’Accademia di Garanzia, abbiamo rivolto alcune domande a Daniele Piombi, da sempre organizzatore e co-produttore dell’evento.Il Premio Regia

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pubblicato 20 Marzo 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 17:29

A margine delle prove del 50° Premio Regia Televisiva, di cui vi abbiamo dato in anteprima già ieri pomeriggio i vincitori e che ha visto per la prima volta TvBlog quale testata accreditata tra le 100 scelte dall’Accademia di Garanzia, abbiamo rivolto alcune domande a Daniele Piombi, da sempre organizzatore e co-produttore dell’evento.

Il Premio Regia Televisiva è arrivato alla soglia importante dei 50 anni. Quali sono le sensazioni per lei che ne è l’artefice?

“Una grande soddisfazione unita ad un grande stupore. Il fatto di scoprire al 47° e al 48° di essere arrivato a toccare la soglia dei 50 è stata anche per me per così dire una sorpresa, quasi non ci credevo. Un premio che è nato nel 1961 a Reggio Emilia, poi spostato a Salsomaggiore per una quindicina d’anni, trasportato in Sicilia prima a Giardini Naxos e poi a Milazzo, e infine arrivato a Sanremo, nel tempio della musica.”

Che cosa rappresenta nell’ambito televisivo un evento come il Premio Regia Televisiva?

“Rappresenta 50 anni di storia d’Italia, di emozioni, di aneddoti sia belli che brutti. Momenti di demoralizzazione perchè una cosa non andava bene tipo un aereo perso di un artista che ci scombinava tutto il programma; l’attentato a Falcone che capitò proprio durante un’edizione del Premio la cui notizia piombò come un fulmine a ciel sereno mentre stavamo facendo le prove generali della diretta che ovviamente poi non fu fatta. E’ una massa di ricordi che viene confermato dalle immagini del Premio: dal 1961 non abbiamo mancato un anno, ci siamo sempre stati”.

Oggi il Premio Tv è un vero evento ma non iniziò così vero?

“Agli inizi era più modesto, non andava neppure in diretta e veniva trasmesso in seconda serata da Salsomaggiore. Quando abbiamo cominciato c’era solo il Primo Canale che oggi è la nostra Raiuno”.

Come è nata l’idea del Premio?

“Ero titolare di un locale a Reggio Emilia, ‘Storia Club’, dovevamo organizzare il Galà della Stampa ma non volevo metterci la solita vedette. Mi venne in mente di mandare delle schede all’allora divampanti resoconti sulle pagine dei giornali delle principali trasmissioni televisive. Allora conducevo ‘Viaggiare’ sul Primo Canale che andava dopo il film del lunedì e pensai di mettere in risalto anche i registi dei vari programmi. Dopo quattro anni peraltro mi accorsi che servissero pure i personaggi per avere una certa rilevanza sui media: i registi di allora Antonello Falqui, Romolo Siena, Anton Giulio Majano, Enzo Trapani che oggi sono un nome di ricordi, non erano sufficienti. Ci volevano al loro fianco Mike Bongiorno, Gino Bramieri, le gemelle Kessler, Raffaella Carrà e così via. Da allora la tv non ci ha più mollato: il primo regista in esterna fu Alberto Gaiardelli, poi ne sono subentrati tanti fino ad arrivare a Riccardo Di Blasi che è con noi da 15 anni”.

Prima ha parlato di alcuni aneddoti che sono accaduti nell’arco dei 50 anni. Se ne ricorda in particolar modo qualcuno?

“Ricordo l’arrivo di Peter Falk, il tenente Colombo da Los Angeles. Arrivava a Roma, trovava una coincidenza per Catania dove lo aspettava la nostra macchina che lo portava a Giardini Naxos. Si sparse la voce che era arrivato il Tenente Colombo; tu si ammassarono per avere una foto, per chiedere un autografo. Lo assalirono, si scagliarono contro le vetrate dell’Holiday Inn dove alloggiava. Un grande successo, anche se poi il gestore mi corse dietro urlandomi ‘ ‘E ora, chi me le paga le vetrate? Piooombi!!'”


Quest’anno il Premio Regia Televisiva va da Sanremo. Sarà così anche il prossimo ?

“Non so, la convenzione con Sanremo scade l’anno prossimo. Tutti i programmi che sono stati realizzati in questi anni da Sanremo figuravano come programmi special di prima serata in più. Se la Rai l’anno prossimo decidesse di fare qui solo il Festival e non concedere al Comune anche i programmi accessori, tra cui il Premio Regia, potremmo andarlo a fare anche a Pizzighettone, oppure a Vibo Valentia. Certo è che il fascino di Sanremo, con il viale dei fiori, con la Milano-Sanremo che viene organizzata proprio due giorni dopo, non ha eguali”.

Per quanto la riguarda invece, ha fatto capire in conferenza stampa che dal prossimo anno lei non sarà più il conduttore. Già quest’anno ha fatto solo alcuni interventi lasciando la conduzione a Carlo Conti.

“Ognuno dovrebbe essere cosciente dei propri momenti di vita: l’infanzia, la giovinezza, la maturità, lo scavezzacollo di un tempo arrivato ai 70 anni e passa è giusto che si faccia un po’ da parte. Ci sono tanti giovani ‘emergenti’ che mi piacciono come Carlo Conti ma anche Gerry Scotti o qualche donna bella e brava che possono presentarlo. Io lo produrrò, sono titolare del marchio, ho un socio meraviglioso che lavora con me e se non ci saranno problemi, continueremo così”.

Tra gli esclusi eccellenti c’è qualcuno a cui avrebbe assegnato il Premio quest’anno?

“Senz’altro Le Iene e Chiambretti Night che sono arrivati a ridosso e La Storia siamo Noi, un programma bellissimo gestito dal mio amico Minoli che mi è spiaciuto tanto che non sia entrato tra i primi 10”.

Come mai un programma come Report, di qualità, non è stato premiato?

“Non c’è quest’anno ma l’abbiamo premiato tre volte. Negli anni abbiamo dato il premio a molti programmi di nicchia che magari non avevano alti ascolti ma erano di qualità. Ricordo per esempio La tragedia del Vajont con Marco Paolini per esempio. Non abbiamo nessuna preclusione per Report che quest’anno è rimasto fuori dai candidati finali”.

Una domanda provocatoria. Il presidente dell’Accademia è Gigi Vesigna. Negli anni in cui era direttore di Tv Sorrisi e Canzoni vi siete fatti la guerra sul premio. E ora lavorate insieme. Come mai?

“In realtà abbiamo lavorato 11 anni all’inizio. A Salsomaggiore in una sera di dicembre decidemmo di unire le nostre forze con il consenso del pubblico che seguiva i Telegatti e il responso dei giornalisti. Tra l’altro grazie al contributo di Tv Sorrisi e Canzoni riuscimmo ad avere i grandi nomi presenti, sia a Salsomaggiore che a Naxos. Poi, in un bel momento, quando Berlusconi acquistò la Mondadori (che possedeva anche Sorrisi ex Silvio Berlusconi Editore) la Rai mi chiese di non accordarmi con quel settimanale e di lavorare con il Radiocorriere Tv che era di fatto il loro house-organ. E l’avvento del Radiocorriere nel Premio Regia Tv fu come un elefante in un negozio di cristalleria. Quello fu il periodo dell’intero cast di Beautiful al Premio e anche di Kim Novak, che si nutiva di mele e beveva solo acqua minerale. Fu una delle volte in cui mi emozionai veramente e mi intimidii di fronte a questa icona del cinema mondiale.”

Quando è tornato a lavorare con Vesigna quindi è stato un ritorno tra amici.

“Un ritorno meraviglioso perchè diventato presidente della nostra Accademia di Garanzia, è lui che sceglie i componenti tra le testate che votano ed è l’autore del libro che abbiamo scritto insieme, ‘Una tv da Oscar”.

Quest’anno per la prima volta tra le 100 testate c’è anche TvBlog insieme a Davide Maggio. Dove va il Premio nel futuro? Sempre più verso le nuove tecnologie?

“Non lo so ancora, vedremo quello che accadrà. Pensiamo al digitale terrestre, oggi è la trasposizione dell’analogico sul digitale. Se poi pensiamo ad alcuni canali tematici come Rai Storia, Boing, Cult o Current Tv e tanti altri non è escluso che i loro programmi non possano rientrare tra i futuri premiati”.


Mi hanno detto che lei entrerà nel Guinness dei Primati. E’ vero?

“Questa notizia l’ha messa in giro Gigi Vesigna perchè ha mandato all’organizzazione mondiale la pratica Daniele Piombi. In sostanza io sono stato per 50 anni, al di là di David Letterman, Aldo Biscardi e così via, uno che ha condotto sempre la stessa trasmissione. Dice che è un record mondiale e che dovrebbe essere accettata. Magari mi vedrete allo Show dei Record prossimamente”.

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