Tg5 presenta ricorso al TAR contro la multa dell’Agcom e Berlusconi fa sapere a Santoro che…
La giornata di ieri, come ha scritto Malaparte nel suo editoriale, è stata una pietra miliare nella informazione italiana. Erano anni che i giornalisti italiani si erano trincerati dietro la nazionale filosofia del “tengo famiglia, tira a campà”. Poi hanno scoperto di essere sotto bavaglio e si è scatenata la controffensiva culminata nella serata organizzata
La giornata di ieri, come ha scritto Malaparte nel suo editoriale, è stata una pietra miliare nella informazione italiana. Erano anni che i giornalisti italiani si erano trincerati dietro la nazionale filosofia del “tengo famiglia, tira a campà”. Poi hanno scoperto di essere sotto bavaglio e si è scatenata la controffensiva culminata nella serata organizzata ieri da FNSI e condotta da Michele Santoro.
Non poteva perciò mancare il commento del Premier Silvio Berlusconi che ieri alla cena del Consiglio Europeo manda a dire a Michele Santoro:
Agcom pensi a sanzionare Santoro. L’Agcom dovrebbe impiegare le sue forze per sanzionare trasmissioni come quelle mandate in onda da Santoro che sono veramente inaccettabili, un obbrobrio incivile e barbaro che mette sotto accusa qualcuno accusato di tutto e di più senza la possibilità di difendersi.
Ieri, poche ore prima della diretta di Michele Santoro dal PalaDozza a Bologna, Agcom, ha comminato alle testate giornalistiche Tg1 e Tg5 una multa da 100mila euro perché, come è scritto nel comunicato stampa:
La Commissione Servizi e Prodotti dell’Autorità, presieduta da Corrado Calabrò, relatori Magri e Sortino, alla luce dei dati di monitoraggio dell’ultimo periodo (14 – 20 marzo), ha rilevato il perdurare di un forte squilibrio informativo tra PDL e PD, e una marginale presenza di altre forze politiche, in particolare delle nuove liste che si sono presentate alle elezioni, in violazione del richiamo già rivolto alle emittenti ad attuare il riequilibrio dell’informazione nei notiziari.
La Commissione ha pertanto comminato, all’unanimità, una sanzione di 100.000 euro al Tg1 e al Tg5, che presentavano il maggiore squilibrio, ed ha, nel contempo, rivolto un richiamo a tutte le emittenti ad attuare un immediato riequilibrio dell’informazione entro la chiusura della campagna elettorale.
Secondo Mediaset il Tg5 non è da multare perché, scrive in una nota l’azienda di Cologno:
Il tg fa dell’equilibrio informativo un suo punto di forza, sia in campagna elettorale sia nella normale programmazione. Un rispetto dei diritti di tutti evidente anche in questo periodo preelettorale.
Anche la Rai annuncia che impugnerà la sanzione presso il TAR e la segreteria di direzione del Tg1 fa sapere che la condotta della testata è stata:
improntata al massimo equilibrio nella gestione dell’informazione politica prima e durante la campagna elettorale.
Grazie a Ciccio1977 per la segnalazione.