Matricole e Meteore Sprint con Antonella Elia, i Turbotubbies e Campioni (Il Sogno)
Per fortuna che c’è Matricole e Meteore, stasera meritevole della dicitura Sprint restando in tema con la Moreira. Rispetto alla prima puntata, su cui pure la nostra Debora Marighetti era stata benevola dando fiducia a una formula cult, il revival show di Italia 1 ha continuato il suo “sporco” lavoro a testa alta. Per sporco
Per fortuna che c’è Matricole e Meteore, stasera meritevole della dicitura Sprint restando in tema con la Moreira. Rispetto alla prima puntata, su cui pure la nostra Debora Marighetti era stata benevola dando fiducia a una formula cult, il revival show di Italia 1 ha continuato il suo “sporco” lavoro a testa alta. Per sporco lavoro intendiamo tutto il male che gli ha voluto Mediaset, affidandogli uno studio-sgabuzzino, un budget imbarazzante con conseguenti ospiti cheap e una collocazione a dir poco altalenante: lo hanno sospeso per settimane, per via dell’Europa League, per poi trasmettere una puntata inedita a Pasquetta.
In definitiva, l’effetto differita si sente e resta la delusione di fronte allo spreco di un marchio decisamente più promettente. Canale 5, infatti, poteva farne la risposta a Tutti pazzi per la Tele, portando sull’ammiraglia grandi meteore rievocate da un conduttore vero alla Bonolis. Eppure, Nicola Savino e Digei Angelo ce la mettono tutta e la loro passione per la tv è tangibile. Conducono e curano Matricole e Meteore con lo stesso spirito filologico di un telemaniaco da casa, suo target di riferimento, che non si accontenta dello scibile su Youtube.
Di qui la voglia, nonostante tutto, di premiare questo raro esempio di intrattenimento fatto in casa, di sana nostalgia televisiva che fa dei ricordi più “scemi” un esempio di trash d’autore. Perché ripercorrere questa sera la carriera televisiva di Milton Morales, a colpi di Buona Domenica e Fattoria, ha sottoposto “persino” quei momenti a una rivalutazione postuma.
Cosa c’era di più “volgarmente innocuo” del ricevere lezioni di ballo da una copia farlocca di Ricky Martin, poi divenuto un ingenuo feticcio da reality rispetto a un più perverso George Leonard di oggi? E persino le ex-letterine Ludmilla Radchenko e Francesca Lodo, rispettivamente ex-Talpa 2 e ex-Fattoria 2, hanno qualcosa di “virginale” rispetto alle “lesbo da copione” Veronica Ciardi e Sarah Nile.
La puntata in onda questa sera, insomma, ha visto rispolverare rimpiante meteore dei giorni nostri, a partire da una come sempre irresistibile Antonella Elia. Quest’ultima è l’esempio di quanto i nullatalenti di una volta avessero una marcia in più, grazie alla simpatia e all’autoironia, per poi “imparare l’arte” sul campo.
Quest’oggi l’Elia è una stimata attrice di teatro e godibile opinionista. La sua unica pretesa è di andare ospite in tv quando ne vale la pena. E infatti, a una provocazione di Savino che le chiede:
“Prima ti invitavano da tv e ti trattavano da scema… Ora forse hanno capito che sei troppo intelligente e non ti fanno venire più?”.
lei risponde a tono:
“In realtà continuano a invitarmi ma non ci vado”.
Le hanno, quindi, fatto rivedere un suo vecchio provino del 1984, quando si candidava con nonchalance a partecipare a M’ama non’ama. In pratica, non sapeva “una cippa lippa” della trasmissione e di chi la presentava (Marco Predolin):
“Se sono preda o cacciatrice? Vorrei essere quella che ha più possibilità di vincere, altrimenti non c’è ragione di partecipare a questo programma. E’ una ragione di guadagno. Mi farei un viaggio quest’estate, ai Caraibi… E’ lui il presentatore della trasmissione? Io l’ultima volta che l’ho visto c’era un uomo coi baffi”.
L’Elia a questo punto risponde:
“Sembravo completamente oca, avevo i denti rotti… Sembravo cascata da una nuvola. io temo di conservare sempre quest’aria, a quanto pare è restata un marchio”.
La serata non ha deluso le aspettative dei trash-intenditori degli ultimi dieci anni televisivi (perché è già partita la nostalgia degli anni 2000). Savino e la Moreira hanno, infatti, riesumato per noi i Campioni del cuore, reduci da un Sogno rivelatosi un incubo per Mediaset, vista l’incombente minaccia di soppressione e il flop sempre in agguato.
Sopravvissuti al primo e unico reality sul mondo del calcio, sono sbarcati in studio il buontempone Francesco Gullo, lo sciupafemmine Giorgio Alfieri e il napolitano Claudio Moschino. Il secondo, reduce da un trono di successo a Uomini e Donne, ha dichiarato:
“Io vanto più presenze al Pineta che in campo”
E poi ancora, i Turbolenti di Colorado si sono cimentati in studio con un’imitazione doc, per onorare l’atmosfera metatelevisiva. Sono, infatti, diventati, i Turbotubbies… che saltano la scuola per vedere i Simpson su Italia 1 (chi è fedele ai Teletubbies originari, li “ritrova” su Dea Kids – canale 601 Sky – tutte le mattine dalle 8.30 e nel weekend nel doppio appuntamento delle 7.30 ed 8.30).
Insomma, complimenti per la trasmissione a Matricole e Meteore, ultimo avamposto Mediaset di un trash che sa ridere di se stesso, anziché prendersi troppo sul serio (citofonare Grande Fratello). Dove lo trovano un altro programma con minimi sforzi e risultati discreti, fidelizzazione dello spettatore inclusa?
Matricole e Meteore – Pasquetta 5 aprile 2010