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Al Jazeera, si dimettono 5 giornaliste accusate di presentarsi in video troppo svestiste

Mentre in Italia si discute delle troppe scollature in tv, riflessione nata da Lorella Zanardo e dal suo documentario Il Corpo delle donne, in Qatar, sede del network arabo, Al-Jazeera, cinque anchorwomen si dimettono per protesta contro la direzione che le ha accusate di presentarsi in video con un abbigliamento non consono al loro ruolo

di marina
pubblicato 31 Maggio 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 15:20

Mentre in Italia si discute delle troppe scollature in tv, riflessione nata da Lorella Zanardo e dal suo documentario Il Corpo delle donne, in Qatar, sede del network arabo, Al-Jazeera, cinque anchorwomen si dimettono per protesta contro la direzione che le ha accusate di presentarsi in video con un abbigliamento non consono al loro ruolo di donne in tv.

Secondo il quotidiano arabo Al-Hayat, che ha diffuso la notizia ieri, Jumana Namur, Lina Zahreddin, Lona al-Shibel, Julnar Mussa and Nofar Afli, sono state richiamate perché si presentavano in video un po’ troppo scollacciate. L’incresciosa situazione che ha coinvolto le professioniste arabe, però, è iniziata lo scorso gennaio. Infatti, già da allora un funzionario aveva espresso alle cinque giornaliste delle critiche relative all’abbigliamento scelto per presentarsi in video. Appena pochi giorni fa, invece, Al Jazeera è balzata alle cronache per il suo progetto Al Jazeera initiative for internet freedom, con cui grazie al citizen journalism coinvolgerà blogger e giornalisti da tutto il mondo per produrre informazione libera da veicolare sul web.

La rottura, però, sembra affondare le sue radici in incomprensioni molto più profonde. Islam Tribune riporta la dichiarazione di una delle giornaliste dimissionarie che ha detto:

Le dimissioni collettive sono state motivate non solo dalla pressioni ricevute per il nostro abbigliamento, così come riportato dai media. I conflitti in atto sono molto più profondi.

Il network di Doha, ha fatto sapere che risponderà ufficialmente alle cinque giornaliste attraverso una dichiarazione che sarà rilasciata alla AFP.