Vieni via con me – I finiani contro il taglio a Saviano
E’ senza mezzi termini, l’editoriale di Filippo Rossi su Ffwebmagazine, la rivista di Fare Futuro, fondazione vicina a Gianfranco Fini, a proposito delle voci sul taglio a Vieni via con me.Titolo: La Rai taglia Saviano: meglio puntare su nani e ballerine. Occhiello: Ma che “servizio pubblico” è? Speriamo non sia vero….Nell’editoriale si legge, fra l’altro:
E’ senza mezzi termini, l’editoriale di Filippo Rossi su Ffwebmagazine, la rivista di Fare Futuro, fondazione vicina a Gianfranco Fini, a proposito delle voci sul taglio a Vieni via con me.
Titolo: La Rai taglia Saviano: meglio puntare su nani e ballerine.
Occhiello: Ma che “servizio pubblico” è? Speriamo non sia vero….
Nell’editoriale si legge, fra l’altro:
Speriamo che non sia vero. Perché non è un bel paese quello in cui la propria televisione pubblica, la televisione di tutti, decide di tagliare un evento culturale prima che mediatico come la trasmissione di Roberto Saviano. Significa che lo stato abdica alle sue funzioni per accontentarsi di nani e ballerine, di zerbini e di veline. Significa che nelle stanze che contano nessuno ha più a cuore le crescita culturale di una società, che si vuole piuttosto allineata e coperta alle ragioni di un potere sempre più vuoto, sempre più stanco, sempre più vecchio. Non lo diciamo per Saviano che ha la capacità e la forza di difendersi da solo. Lo diciamo per noi e per tutti quegli italiani che vorrebbero essere ancora orgogliosi del proprio paese, per tutti quegli italiani che ancora cercano le ragioni profonde di uno stare insieme, di un riconoscersi, di un apprezzarsi.
Il che dimostra la profonda spaccatura, ma anche il profondo disagio culturale di un paese in cui destra e sinistra hanno perso le loro identità e trovano, poi, convergenze inaspettate ma naturali quando viene meno quel che dovrebbe essere più importante, per uno Stato: il servizio pubblico.
Raccontavo, con Curzio Maltese, di quanto fosse vicina la dissoluzione della RAI – e di quanto questa dissoluzione sia vicina al piano di Rinascita Democratica della P2 – e oggi, con un certo paradossale sollievo, mi trovo a commentare, da giornalista di sinistra, un’ipotesi – quella del taglio di un programma perché tratta di tematiche scomode e sgradite al potere – condividendo in pieno quel che viene scritto da un collega di destra.
Il che la dice lunga, e forse, per una volta, ci consentirà di alzare – e di molto – il livello del dibattito che, spero, seguirà.