Home Rai 1 Bufera sulla RAI – Consiglieri all’attacco per difendere il servizio pubblico

Bufera sulla RAI – Consiglieri all’attacco per difendere il servizio pubblico

E’ penoso, lasciatevelo dire, dover rendere conto – e bisogna farlo, per dovere di cronaca, appunto – di tutte le questioni che riguardano la RAI e che hanno ben poco a che fare con la tv vista, con i palinsesti, con i programmi e i personaggi, riguardando invece il lato politico della gestione dell’azienda. Una

pubblicato 13 Giugno 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 15:00


E’ penoso, lasciatevelo dire, dover rendere conto – e bisogna farlo, per dovere di cronaca, appunto – di tutte le questioni che riguardano la RAI e che hanno ben poco a che fare con la tv vista, con i palinsesti, con i programmi e i personaggi, riguardando invece il lato politico della gestione dell’azienda.
Una gestione che appare piena di buchi neri e di enormi punti interrogativi, a meno che di tutto questo parlare, di tutta questa agitazione riguarda il servizio pubblico non si voglia fare un’analisi che abbiamo ripetuto più volte, che a molti potrà apparire anche dietrologica: sembrerebbe essere in atto un vero e proprio processo di disarticolazione del servizio pubblico televisivo.

E’ una “teoria” condivisa dai consiglieri Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten, che oggi hanno prodotto una nota durissima e che, per quel penoso dovere da scriba di cui sopra, va riportata integralmente.

Deve preoccupare il clima che si sta creando all’interno dell’azienda – dicono Rizzo Nervo e Van Straten – nei rapporti sindacali. Se fosse vero che le innovazioni introdotte nei palinsesti di autunno, sui quali abbiamo votato no, non erano state comunicate ai comitati di redazione e non erano state neanche condivise con alcuni direttori di testata ci troveremmo di fronte ad una gestione della Rai dilettantesca e irresponsabile.

Di fronte ai continui attacchi esterni e agli incredibili, e probabilmente incostituzionali, emendamenti del ministro Calderoli alla Finanziaria che hanno come unico obiettivo la devastazione del servizio pubblico radiotelevisivo, servirebbe una maggiore responsabilità nel governo dell’azienda. Così come riteniamo destituite da qualsiasi fondamento le notizie su una nuova tornata di nomine per completare l’assalto alla diligenza ed annullare anche quel minimo tasso di pluralismo che siamo sino ad oggi riusciti a difendere.

Su questi temi siamo in attesa che la direzione generale smentisca intanto senza mezzi termini l’ipotesi dell’arrivo a Rainews di un direttore esterno. Quello che serve a Rainews sono, infatti, soltanto le risorse adeguate per poter realizzare in tempi brevi il progetto di forte rilancio previsto dal piano industriale.

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