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Mediaset dopo la sentenza: “Convinti delle nostre ragioni”

Arriva il commento di Mediaset alla sentenza che quest’oggi ha bocciato il ricorso contro la decisione della Commissione Europea che ha considerato “aiuto di stato” il contributo per l’acquisto del decoder digitale terrestre nel 2004 e nel 2005. L’azienda di Cologno Monzese presenterà appello alla Corte di Giustizia europea ed è convinta delle proprie ragioni:

pubblicato 15 Giugno 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 14:56


Arriva il commento di Mediaset alla sentenza che quest’oggi ha bocciato il ricorso contro la decisione della Commissione Europea che ha considerato “aiuto di stato” il contributo per l’acquisto del decoder digitale terrestre nel 2004 e nel 2005. L’azienda di Cologno Monzese presenterà appello alla Corte di Giustizia europea ed è convinta delle proprie ragioni: quei contributi erano diretti ai consumatori, non a Mediaset, e non hanno alcun legame con il successo dell’offerta pay di Mediaset Premium.

Nel comunicato si precisa anche che, accogliendo l’invito del Ministero dello Sviluppo Economico, Mediaset avrebbe già anticipato l’indennizzo allo Stato, anche se è pendente un procedimento anche di fronte al Tribunale di Roma per vedere la somma (non specificata nel comunicato) restituita.

Mediaset si riserva un’attenta lettura delle motivazioni della sentenza del Tribunale di primo grado della Unione Europea ma annuncia l’intenzione di proporre l’impugnazione alla Corte di Giustizia Europea. Mediaset ribadisce che i contributi pubblici ai decoder per il digitale terrestre sono stati erogati direttamente ai consumatori e non ai broadcaster che trasmettono in digitale terrestre. E pertanto Mediaset non ne ha tratto alcun vantaggio.

Lo stesso Tribunale, nella sua sentenza, non ravvisa alcun collegamento tra il contributo pubblico e il lancio dell’offerta a pagamento Mediaset Premium, il cui costante successo è frutto solo dello sforzo competitivo posto in essere dal Gruppo Mediaset. Per tutti questi motivi Mediaset è certa delle proprie buone ragioni. E sottolinea che per senso di responsabilità ha già accolto la richiesta del Ministero delle Comunicazioni italiano di provvedere al versamento preventivo della somma imputabile a tale presunto “aiuto di Stato”.

Somma di cui ha già chiesto la restituzione al Tribunale di Roma, competente in materia, dinanzi al quale è pendente un procedimento in tal senso.

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