Home Rai 4 In Treatment: Nanni Moretti sarà il Paul Weston italiano?

In Treatment: Nanni Moretti sarà il Paul Weston italiano?

Un rumor che dura più di una gravidanza. E’, infatti, da un anno che gira voce di una delle novità più attese: il debutto di Nanni Moretti nella serialità televisiva con un ruolo di eccezione. Potrebbe essere il regista-attore, come ribadito giorni fa sul paginone di Repubblica dedicato alla serie In Treatment, l’erede italiano di

pubblicato 2 Luglio 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 14:33


Un rumor che dura più di una gravidanza. E’, infatti, da un anno che gira voce di una delle novità più attese: il debutto di Nanni Moretti nella serialità televisiva con un ruolo di eccezione. Potrebbe essere il regista-attore, come ribadito giorni fa sul paginone di Repubblica dedicato alla serie In Treatment, l’erede italiano di Paul Weston, interpretato oltreoceano dal pluripremiato Gabriel Byrne.

Sarà il volto adatto? Il sottoscritto è un po’ scettico, visto il rischio di esporre il personaggio originario, carico di un suo fascino identitario neutro, a una eccessiva caratterizzazione ideologica. Eppure, Carlo Freccero rincorre Moretti sin da quando ha un chiodo fisso: puntare sul riadattamento italiano della serie psicanalitica targata HBO. Peccato che per la sua Rai4 non sia facile riuscire a portare a segno il progetto, visto il budget limitato della rete.

A realizzare la versione italiana di In Treatment sarà la società di produzione WildSide, fondata da Lorenzo Mieli, Saverio Costanzo, Mario Gianani, Fausto Brizzi e Marco Martani. Un gruppo di sceneggiatori è già al lavoro, per adattare in chiave italiana le vicende di uno psicoterapeuta alle prese con le sedute settimanali dei suoi pazienti (dal lunedì al giovedì), per un ciclo di nove settimane. La peculiarità è quella che vede lo stesso psicoterapeuta in terapia al venerdì da un suo superiore – di sesso femminile – ormai in pensione.

Il segreto del suo successo? Lo ha spiegato lo scrittore e regista Hagai Levi, giunto in Italia nell’ambito di un ciclo di inviti a grandi firme della serialità, alla vigilia del Roma FictionFest:

“Oggi è diffuso il bisogno d’ ascolto. Penso ai talk show televisivi, dove tutti parlano e nessuno ascolta. Un ascolto attivo e vibrante è già un passo verso la verità. In un’ epoca di crisi le parole, e gli effetti che producono, rivendicano più che mai la loro importanza”.

paul westonSono molti i Paesi alle prese con adattamenti di «Be’Tipul», l’originale israeliano da cui è nato In Treatment, nonché prima serie disponibile in video on demand della tv israeliana. Tra questi la Serbia, l’Olanda, la Romania, il Portogallo, il Messico, la Russia, la Repubblica Ceca, l’Ungheria, la Germania. Il regista impone che ogni ruolo si adatti al contesto geografico-sociale. Ad esempio, nella versione italiana, il pilota sarà un agente operativo in un’ unità anti-mafia.

Le prime due stagioni di In Treatment in Italia sono andate in onda su Cult, rete di pregio del bouquet Sky. Negli Usa è in lavorazione la terza stagione, la prima originale ovvero non adattata dall’originale israeliano (fermatosi a due stagioni).

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