Auditel Rewind – 1984
Dopo Italia1 anche la mondadoriana Rete4 frana clamorosamente, il 28 agosto viene rilevata per 130 miliardi di lire da Fininvest che ora ha tre reti: Canale5, Italia1 e Rete4. A febbraio nasce il Televideo, mentre ai primi di ottobre alcuni pretori decidono di oscurare le reti Fininvest in Piemonte, Lazio e Abruzzo. Pochi giorni dopo,
Dopo Italia1 anche la mondadoriana Rete4 frana clamorosamente, il 28 agosto viene rilevata per 130 miliardi di lire da Fininvest che ora ha tre reti: Canale5, Italia1 e Rete4. A febbraio nasce il Televideo, mentre ai primi di ottobre alcuni pretori decidono di oscurare le reti Fininvest in Piemonte, Lazio e Abruzzo. Pochi giorni dopo, il 20 ottobre con il decreto legge n.694 il governo Craxi vara con la firma del Presidente della Repubblica un “decreto salva private” che evita la chiusura delle reti berlusconiane, in assenza di una legislazione in materia.
Il 1984 è anche l’anno in cui la Rai vara un meccanismo automatico di rilevazione delgli ascolti televisivi, si tratta del “meter” il progenitore dell’attuale auditel. In pratica il meter è una macchinetta che applicata al televisore di un campione rappresentativo di famiglie, registra il canale su cui ci si è sintonizzati e il tempo di sintonia. Questo metodo incontra però forti resistenza da parte delle tv commerciali che sostengono che i dati Rai sono di parte. La polemica monta al punto tale che la Rai viene portata in tribunale e alla fine le viene interdetta la pubblicazione dei dati di ascolto. Per questo motivo nelle annate 1984,1985 e 1986 non avremo la possibilità di stilare la nostra top ten.
Nel 1984 nasce “Auditel”, la proprietà della società è divisa in quote del 33% per le tre componenti fondamentali: televisione pubblica (RAI), emittenza privata (reti nazionali e locali), aziende che investono in pubblicità (UPA) con agenzie e centrali media (AssoComunicazione, UNICOM); il restante 1% è di proprietà della Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG). I dati di Auditel iniziano ad essere diffusi dal dicembre 1986. Pur senza la nostra top ten vogliamo però parlare di alcuni dei programmi più significativi di questa annata. Partiamo dal programma che sostituisce “Portobello” nel venerdi della rete 2, si tratta di “Aboccaperta” con Gianfranco Funari che apre il ciclo della gente comune protagonista in TV a discutere di varia umanità. Già sperimentato su Telemontecarlo approda sulla rete 2 grazie all’intuizione dell’allora capo struttura Giovanni Minoli. Nasce indubbiamente un genere e allo stesso tempo un personaggio come Funari che nel tempo saprà dimostrare tutta la sua originale genialità televisiva.
Nel 1984 nasce uno degli sceneggiati più celebri della televisione italiana diretto da Damiano Damiani ed interpretato da Michele Placido nei panni del commissario Cattani, parliamo ovviamente de “La Piovra”. La piovra è molto di più che uno sceneggiato televisivo, è la fotografia reale e scioccante di una terra di confine, che lotta e allo stesso tempo è vittima di uno dei fenomeni più tragici della nostra società: la mafia. La Piovra è stata una denuncia forte e chiara che l’intuizione di un grande dirigente Rai: Sergio Silva, ha avuto il coraggio di mettere in scena. Ha avuto poi nel tempo altre serie, altri attori, altri autori e altri registi, ma la forza dirompente della sua denuncia è rimasta intatta La Piovra è qualcosa che va oltre la televisione, è la società dentro il tubo catodico, è lo specchio riflesso del bene e del male. E’ riflessione, è coraggio è voglia di non arrendersi.
[Dati tratti da “Storia della tv italiana” Garzanti]
Alcune immagini tratte dalla prima serie della Piovra diretta da Damiano Damiani :