Auditel Rewind – 1985
Nel 1985 l’affollamento pubblicitario nelle ore di maggiore ascolto di Rai e Fininvest raggiunge il limite del 16% con un incremento del 17% rispetto al 1984. Il sistema televisivo italiano vale nel 1985 circa 3000 miliardi di lire (2100 di vendita spazi e produzione e 900 di canone). In febbraio viene promulgata una legge che
Nel 1985 l’affollamento pubblicitario nelle ore di maggiore ascolto di Rai e Fininvest raggiunge il limite del 16% con un incremento del 17% rispetto al 1984. Il sistema televisivo italiano vale nel 1985 circa 3000 miliardi di lire (2100 di vendita spazi e produzione e 900 di canone). In febbraio viene promulgata una legge che potenzia le funzioni del direttore generale Rai Agnes, mentre dal 14 ottobre Rai2 inizia a trasmettere anche di notte, nello specifico dei film all’interno della rubrica “Cinema di notte” curata da Claudio G. Fava.
Anche per questa annata come la precedente, non abbiamo disponibilità dei dati auditel per i motivi che vi abbiamo spiegato nella puntata precedente della nostra rubrica, faremo quindi un volo d’uccello fra i titoli più rappresentativi che sono passati sul piccolo schermo italiano nel 1985. Programma rivelazione dell’anno è stato senza dubbio “Quelli della notte” di Renzo Arbore. Una Jazz Session della comicità che vedeva protagonisti nella casa di Arbore, ricostruita all’interno degli studi Rai di via Teulada alcuni fra i comici e personaggi più promettenti di quel periodo, che poi negli anni successivi avrebbero preso il volo. Ricordiamo fra gli altri: Andy Luotto, Riccardo Pazzaglia, Marisa Laurito, Roberto D’Agostino, Massimo Catalano, Maurizio Ferrini, Nino Frassica. Il programma andò in onda sulla Rete2 tutti i giorni, in diretta, in seconda serata dal 29 aprile fino alla fine di giugno.
Dal 6 gennaio parte su Canale5 “Buona domenica” che vuole contrastare lo strapotere della Domenica in di Baudo su Rai1. Conduttori Maurizio Costanzo per la prima parte e Corrado per la seconda. Su Rai1 è invece la volta di un quotidiano di seconda serata dal titolo “Linea diretta” condotto da Enzo Biagi, in cui tutti i giorni, in diretta, venivano raccontati i fatti con i loro protagonisti. Dal 13 ottobre su Canale5 parte all’interno del contenitore domenicale “Forum” condotto da Catherine Spaak, mentre l’appuntamento del mezzogiorno di Rai1 passa da Raffaella Carrà ad Enrica Bonaccorti, il regista rimane sempre Gianni Boncompagni.
Dall’11 novembre nel preserale di Rai1 in diretta dagli studi di via Verdi a Torino c’è un nuovo orginale gioco sulla lingua italiana si tratta di “Parola mia” condotto da Luciano Rispoli e Anna Carlucci. Uno degli esempi più limpidi di come si possa coniugare l’intrattenimento con la divulgazione culturale. Ospite fisso il professor Gianluigi Beccaria. Il 29 maggio del 1985 va in scena allo stadio Heysel di Bruxelles una delle tragedie con sfondo sportivo più assurde: la rivalità “sportiva” tra le agguerrite tifoserie britanniche e juventine, prima della finale di coppa dei campioni fra Juventus e Liverpool, degenera in una “battaglia” e provoca il panico, finchè gruppi di tifosi della squadra inglese sfondano le transenne e premendo verso la zona dove c’erano i tifosi della Juventus in pratica li schiacciano verso il recinto dello stadio causando la morte di trentasei persone, sotto trovate le drammatiche innagini che parlano da sole. Bruno Pizzul si trova a commentare qualcosa che non centra nulla con il calcio ed il ricordo di quella serata, per chi l’ha vissuta, rimane tuttora indelebile. Prima i morti, il sangue, il terrore, anche dei parenti che guardavano queste immagini da casa e poi le immagini dei giocatori juventini che correvano per il campo festeggiando la coppa appena vinta, tutto questo mentre in sovrimpressione scorrevano i numeri telefonici a cui i parenti di chi era andato a Bruxelles ad assistere alla partita, potevano rivolfersi per avere informazioni sui loro cari.
[Dati tratti da “Storia della tv italiana” Garzanti]
La sigla di apertura di Quelli della Notte “Ma la notte no!” :
Le drammatiche immagini della tragedia dell’Heysel :