Il “vero” finale di Lost? E’ quello scritto dai fan
[I commenti dei lettori al finale di “Lost”]E’ un finale che entrerà nella storia, quello di “Lost”, andato in onda ieri sera su Raidue. In una sera d’agosto, nel pieno di una programmazione poco originale, si è concluso così il telefilm che ha rivoluzionato il genere negli ultimi anni. E su questo non si può
[I commenti dei lettori al finale di “Lost”]
E’ un finale che entrerà nella storia, quello di “Lost”, andato in onda ieri sera su Raidue. In una sera d’agosto, nel pieno di una programmazione poco originale, si è concluso così il telefilm che ha rivoluzionato il genere negli ultimi anni. E su questo non si può non essere d’accordo, sia che siate fan della serie o no.
Mi spiego. Già prima di “Lost” alcuni telefilm avevano raggiunto una popolarità tale da consentire loro di essere paragonati a dei prodotti da cinema piuttosto che da tv (“I Soprano”, “The Wire”, “Six Feet Under” sono alcuni degli show che hanno lasciato il segno prima che conoscessimo l’Isola), eppure “Lost” ha aggiunto a questa fama un nuovo tassello, alzando il livello a cui gli sceneggiatori puntano al giorno d’oggi.
Il tassello altro non sono che i fan. Se prima chi si appassionava ad una serie televisiva si fermava ad una visione passiva dello show, intervenendo solo su un sostegno “esterno”, fatto di dati auditel, merchandising ed una “evangelizzazione” del proprio programma preferito verso chi ne era ancora all’oscuro, i fan di “Lost” si sono imposti come parte interna allo show, intervenendo nelle scelte degli autori.
Lost 6
Fin da quando Carlton Cuse e Damon Lindelof decisero di chiedere alla Abc una data di fine del telefilm per “rispetto” verso i fan, questi avevano evidentemente fatto già il loro lavoro. Ovviamente, ci sono tanti altri casi che potremmo citare per sottolineare l’importanza che i seguaci di “Lost” hanno avuto nel processo creativo della serie: le domande circa il fatto che Hurley non dimagrisse mai sull’isola sono state fugate con la trovate dei rifornimenti Dharma; sempre Hurley che, durante una partita a Risiko giocata con Sawyer e Locke nella quarta stagione, dice che “l’Australia è la chiave di tutto” (gli autori si sono divertiti anche a fornire indizi sbagliati alle numerose tesi circolate negli anni); ed ancora lo stesso personaggio (diventato simbolo della presenza dei fan dentro la serie) che discute con Miles nella quinta stagione sui viaggi nel tempo e sulla possibilità che loro stessi non potrebbero esistere nel futuro è frutto dei forum online che gli autori hanno spesso dichiarato di visitare.
Aggiungete il viral marketing fatto dalla rete in questi anni (fin dalla prima puntata, quando venne fatta spargere la voce che la serie non sarebbe proseguita, creando polemiche prima ancora della messa in onda, passando per i vari poster promozionali con indizi nascosti –ultimo quello ispirato all’”Ultima cena”-) ed il grande utilizzo di internet, il grande artefice del successo di “Lost” nel mondo (il download illegale ha salvato milioni di fan dall’abbandono sicuro della serie): lo spettatore non è mai stato così presente.
Il finale che abbiamo visto potrà averci deluso e non avere risposto a tutto, ma forse è proprio questo il finale ideale di “Lost”: così come tutta la serie si è basata anche sulle opinioni dei suoi fan, la sua conclusione non poteva consumarsi solo in televisione. Ecco che, allora, tutte le critiche, gli apprezzamenti ed i commenti che da maggio circolano sul web (compreso TvBlog) sono il vero finale di “Lost”.
Abbiamo fatto il gioco di Cuse e Lindelof discutendo su cosa avessero voluto dire, ed anche se il nostro nome non compare nei titoli di cosa, siamo certi che quando, in futuro, si penserà alla fine di “Lost”, non si potrà non pensare anche a chi, per sei anni, ha viaggiato tra tempo, spazio e dimensioni parallele insieme ai suoi protagonisti.