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Addio a Laura D’Angelo

Ho appreso della morte di Laura D’angelo, avvenuta qualche giorno fa e ho provato un profondo dispiacere. Laura D’Angelo si è spenta a 52 anni per tumore ed è stata una soubrette e ballerina (vera) esplosa nella tv degli anni ’70. Era una perfezionista e ha sempre lavorato ossessivamente sulla sua professionalità, spaziando dal teatro,

di marina
pubblicato 18 Agosto 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 13:31

Ho appreso della morte di Laura D’angelo, avvenuta qualche giorno fa e ho provato un profondo dispiacere. Laura D’Angelo si è spenta a 52 anni per tumore ed è stata una soubrette e ballerina (vera) esplosa nella tv degli anni ’70. Era una perfezionista e ha sempre lavorato ossessivamente sulla sua professionalità, spaziando dal teatro, alle fiction al cinema senza mai rinnegare la sua principale vocazione, la danza. E’ stata insegnante di hip hop allo Ials a Roma.

Io la ricordo a Odeon, tutto quando fa spettacolo, il programma che dal 1976 al 1978 scioccò i ragazzi della mia generazione tanto ci portò a conoscere d’improvviso il mondo che girava al di fuori delle nostre piccole esistenze. Occhi splendidi e viso d’angelo a rendere giustizia al suo nome. Era lieve e aggraziata e si è sempre distinta per classe e charme. Ha proseguito la sua carriera in teatro con Carmelo Bene prima e Enrico Montesano poi, al tempio del Sistina. Ha avuto una parentesi di cantante dance negli anni 80. In tv ha avuto dei suoi spazi a Bliz con Gianni Minà; a Fantastico Enrico con Enrico Montesano nel 1997; a Uno Mattina nel 2008 e con la Squadra su RaiTre.

Lei era la classica brunetta tutto pepe (perdonate se rinvango questo modo di dire ma era molto in auge negli anni ’70 tanto che Maurizio Micheli ne fece un tormentone riferito però a Angela dei Ricchi e Poveri) di professione ballerina capace di reggere per due stagioni il ruolo di Odeonette, il jolly narrante di Odeon (dopo il salto la sigla di apertura di Odeon con una delle sue presentazioni).

Ecco, Laura lascia almeno in quelli della mia generazione un ricordo dolce e indelebile e la speranza che i giovani professionisti possano seguire il suo esempio fatto di passione, tenacia e volontà.