ESTATE TV (4): quando il doc è veramente doc…
Anche quest’anno andrò alla Mostra di Venezia e manderò di tanto in tanto a TV BLOG post sui film e soprattutto sul cinema che guarda alla tv, e viceversa. Per cominciare, vorrei sottolineare un aspetto che prenderà corpo proprio nel corso della Mostra. Giuseppe Tornatore, che lo scorso anno partecipò al concorso sperando nel Leone
Anche quest’anno andrò alla Mostra di Venezia e manderò di tanto in tanto a TV BLOG post sui film e soprattutto sul cinema che guarda alla tv, e viceversa.
Per cominciare, vorrei sottolineare un aspetto che prenderà corpo proprio nel corso della Mostra. Giuseppe Tornatore, che lo scorso anno partecipò al concorso sperando nel Leone d’oro che poi non ottenne, sarà presente con un lungo film documentario intitolato “L’ultimo Gattopardo”, dedicato al produttore Goffredo Lombardo e alla sua casa di produzione Titanus con cui realizzò 400 film, tra cui “Il Gattopardo” di Luchino Visconti. Un capolavoro che Visconti rifiutò di tagliare in un primo momento, poi decise di piegarsi alla volontà del grande produttore, ma fu proprio Lombardo che, vedendo il film per intero, “ordinò” al regista di non toccare un fotogramma.
Il film doc di Tornatore è imbastito di testimonianze (tantisse, di gente di cinema vivente) e soprattutto di immagini montate con fluidità, per costruire un vero e proprio racconto. Vedremo. Mi aspetto molto.
Il secondo lungo documentario da segnalare sarà presentato, anche in questo caso fuori concorso, da Gabriele Salvatores, membro della giuria principale della Mostra. Si tratta di “1960”: un ritratto del nostro paese con i documenti della Rai. Salvatores, nato a Napoli proprio nel 1960, ha pensato come Tornatore ad un vero e proprio racconto, sul filo della storia di una famiglia che dal Sud si reca al Nord, negli anni in cui avvenivano a Roma le Olimpiadi e usciva sugli schermi “La dolce vita”, e via di seguito fra eventi pubblici e fatti che toccavano esperienze personali e familiari, nel decennio che più ha cambiato l’Italia.
Infine, un salto indietro, a Roma, dove al MAXXI, il nuovo museo progettato da Zaha Hadid, verrà proiettato fino al 25 settembre “La Grande Olimpiade” realizzato dall’Istituto Luce e dal regista Romolo Marcellini, un doc che ottenne una nomination all’Oscar 1961.
Dunque, un genere che spesso viene mortificato in tv trova nel cinema un’altra occasione di sbocco. Era accaduto con i film di Michael Moore e lo scorso anno, proprio a Venezia, con “Videocrazy” di Erik Gandini sul trash in tv e nella politica degli ultimi anni.
La domanda è questa: siccome anche i film di Moore avevano una forte connotazione polemica e politica come quello di Gandini (peraltro già dimenticato), chi avrà ragione? Chi, come Tornatore e Salvatores (o Marcellini) guardano indietro, o chi- e vedremo se e chi,a Venezia- propone lavori che guardano al presente, pensando di guardare verso il futuro?
A Venezia, cercherò, cercheremo risposte…
Italo Moscati