L’Italia segna, ma la Rai è in pubblicità
L’Italia vince a Tallin contro l’Estonia in rimonta, ma i telespettatori si perdono la diretta del pareggio di Antonio Cassano. Tutta colpa della solita disastrosa Rai che in quel momento sta mandando in onda un “break” pubblicitario. Il maldestro Bruni Gentili dà il via libera allo spot nel momento meno indicato, giusto in tempo per
L’Italia vince a Tallin contro l’Estonia in rimonta, ma i telespettatori si perdono la diretta del pareggio di Antonio Cassano. Tutta colpa della solita disastrosa Rai che in quel momento sta mandando in onda un “break” pubblicitario. Il maldestro Bruni Gentili dà il via libera allo spot nel momento meno indicato, giusto in tempo per perdersi l’angolo battuto da Pirlo e il colpo di testa del nuovo numero 10 della nazionale che riporta in parità una gara molto sofferta della nuova nazionale di Cesare Prandelli.
Incide, con tutta probabilità, la scarsa dimestichezza di Gentili con la telecronaca dopo i 30 anni dietro un microfono di Radio Rai, certo è inspiegabile la decisione di far partire lo spot “durante” una sostituzione solo quando il giocatore ha già lasciato il campo e perfino salutato il mister. Chiaro che in quella situazione i 7 secondi di pubblicità siano decisamente inopportuni.
D’altra parte tutta la telecronaca del duo Gentili – Dossena è parsa improbabile quanto quelle della coppia Bagni – Civoli defenestrata dopo il Mondiale. Pensieri confusi, poca attenzione alle fasi di gara, pochi concetti e ripetuti ossessivamente (salvo poi cambiare completamente opinione se l’Italia trova il vantaggio, ad esempio). Gentili in particolare è inutilmente enfatico in momenti in cui le fasi di gioco suggerirebbero maggior aplomb, qualcuno dovrebbe avvertirlo che ora non è più in radio: guardano tutti le immagini, non puoi alzare la voce a caso.