SASSOLINI IN TV: un posto al sole per Jack La Cayenne…
Chi è Alberto Longoni, Giussano 1937? In quale film di Adriano Celentano lo troviamo? In quale successo televisivo Rai ha avuto modo di farsi notare?Non fate fatica. Longoni da Giussano è Jack La Cayenne, un attore e ballerino, dalla faccia mobile come se fosse elastica, dalle gambe molli, duttili, energiche. Lavorò in “Yuppi du” di
Chi è Alberto Longoni, Giussano 1937? In quale film di Adriano Celentano lo troviamo? In quale successo televisivo Rai ha avuto modo di farsi notare?
Non fate fatica. Longoni da Giussano è Jack La Cayenne, un attore e ballerino, dalla faccia mobile come se fosse elastica, dalle gambe molli, duttili, energiche. Lavorò in “Yuppi du” di Celentano, 1975; con Adriano si esibiva anche in teatri e concerti col nome d’arte di Torquato il Molleggiato al quale si ispirò lo stesso Adriano per le sue celebri mosse, come dice la storia. Si fece notare in “Non stop”, varietà tv di Enzo Trapani, inizi anni Settanta.
Chi lo rivede non può non ricordarlo. Perchè riparlarne? Una breve premessa.
Intorno al palazzo Rai in Viale Mazzini c’è un grande suk che non è arabo. Magari ci saranno anche degli arabi ma sono irriconoscibili e comunque sparirebbero nella massa dei veri protagonisti del suk.
Che sono ex dirigenti Rai, futuri dirigenti o funzionari Rai, autori, registi, sceneggiatori, soggettisti, truccatori, parrucchiere, costumisti, registi di ieri oggi dopodomani, giornalisti della carta stampata e tv, conduttori, conduttrici, aspiranti tali, tacchi di 13 cm, scollature, abbronzature, scarpe scure alla napolitaine per i signori (con frezza bianca)…
Il suk è sparso tra diversi bar, di cui non faccio il nome, dove viene servito di tutto, compresi cordiali, aspirine, energetici , droghe (da drogheria: liquirizia e chewin gum). Allo scopo di tonificare o consolare chi entra o esce dal palazzo dal cavallo morente in questi mesi circondato da tubi innocenti per sottrarlo (insieme ai dipendenti) dagli effetti del’amianto, così dicono.
Siccome abito nei pressi mi capita non di rado di incontrare, e quindi mescolarmi, al popolo del suk condividendone gioie (poche) e dolori (molti). Proprio ieri mi sono imbattuto in Jack La Cayenne. Ci conosciamo. E’ un uomo gentile, dai modi garbati, dalle parole intelligenti e misurate. Il volto di gomma è senza gomma, ovvero è fermo, disteso, sereno, quello tipico di un uomo giusto (ce ne sono pochi). La carriera lo protegge. La voglia di lavorare c’è ancora.
E’ di questa voglia di fare che parliamo. Ha idee. Progetti. Carini. Ma come si fa: ognuno del suk o contiguo come me, sogna e incuba (nel senso di incubare ma anche di incubi) lanci, rilanci, aperture, speranze, almeno qualche promessa, qualche uditore sensibile.
Ma come si fa: chi sono le persone giuste nel ventre del cavallo morente di Troia (morente per tante speranze sfiorite), chi può ascoltare? chi può dare udienza al simpatico, innocente, sereno Jack? Avrà avuto una faccia elastica ma agile e perbene. Adesso quante sono le facce perbene in mezzo alle facce di bronzo che sono anche nel suk o lo scavalcano con le raccomandazioni giuste? Chi le conta?
Eppure mi piacerebbe che ci fosse un signore libero e liberale, libertario e libridinoso (colto), che sentisse le parole di Jack e prendesse liberamente una decisione o pro o contro i suoi progetti. La strada del lavoro in tv è fatta di sapienza di ascolto. Chi ci prova?
Ai volti puliti, alle anime belle, ai creativi sinceri e veri del suk.
Italo Moscati