Home Rai 1 La grande balla del Televoto – Call center da escludere

La grande balla del Televoto – Call center da escludere

Il televoto. Ovviamente, quando lo si commenta, qui, si deve dare per scontato che lo si accetti come meccanismo “vero”. Vero in quanto parte del sistema. Se ogni volta dovessimo sollevar dubbi sulla consistenza, sulla credibilità, sulla verità, insomma, del televoto, be’, non la finiremmo più. Il televoto è una convenzione, quindi va data per

pubblicato 16 Settembre 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 12:45


Il televoto. Ovviamente, quando lo si commenta, qui, si deve dare per scontato che lo si accetti come meccanismo “vero”. Vero in quanto parte del sistema. Se ogni volta dovessimo sollevar dubbi sulla consistenza, sulla credibilità, sulla verità, insomma, del televoto, be’, non la finiremmo più.
Il televoto è una convenzione, quindi va data per buona – a meno di non volersi infilare, ogni volta, in un ginepraio di spiegazioni, distinguo, mani avanti et similia. Esattamente come si deve fare per l’Auditel, va considerato come una convenzione.

Eppure, ecco che l’Antitrust interviene in merito e lancia il suo ultimatum a RAI e Mediaset, minacciando sanzioni. Quale sarebbe il problema?

Molto semplice: le utenze businness che potrebbero – anche solo potenzialmente, eh, dice l’Antitrust – falsare l’esito del televoto attraverso votazioni che giungono da call center.

Antonio Catricalà, presidente dell’Antitrust dichiara:

Ci aspettiamo che le due società si adeguino alle nostre indicazioni perché altrimenti saremmo costretti ad aprire due procedure sanzionatorie. Il meccanismo del televoto deve essere trasparente: il voto degli spettatori che seguono una trasmissione, invogliati anche dall’idea di potere contare nella scelta di un candidato, non può essere falsato, nemmeno potenzialmente, dai voti che arrivano dai call center.


Allo stato dell’arte, il televoto consente a operatori specializzati di effetuare un numero potenzialmente illimitato di telefonate per l’espressione di preferenza.

E così – l’avreste mai detto – il televoto potrebbe non essere la vera espressione delle preferenze e delle simpatie del pubblico a casa. Quindi, quando ci dicono “Gli italiani hanno scelto che…”, be’, semplicemente potrebbe non essere la verità – con tutto che già non è la verità perché, scopriamo insieme l’acqua calda, non sono comunque gli italiani a scegliere, ma quella fetta di italiani pubblico di una certa trasmissione che, per giunta, si prendono la briga di televotare – giacché i call center potrebbero influenzare pesantemente l’esito delle votazioni.

Così, pena sanzioni, RAI e Mediaset hanno 20 giorni di tempo per escludere dai televoti le utenze businness. Staremo a vedere cosa accadrà.

Quel che l’Antitrust non dice, e che si può leggere fra le righe, è che volendo, avendo a disposizione una quantità significativa di soldi (per esempio? Le produzioni stesse? Non è da escludere, in un certo senso, anche se non si può provare) si possa influenzare pesantemente il risultato del televoto stesso. I malpensanti, probabilmente, l’hanno sempre pensato.

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