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Rookie Blue: se Grey’s anatomy fosse un poliziesco, da stasera su Steel

Vi ricordate le prime stagioni di “Grey’s anatomy”, quelle in cui i protagonisti erano ancora tirocinanti inesperti che dovevano farsi strada in mezzo a competizioni varie e nuove relazioni? Prendete lo stesso schema ed applicatelo ad un poliziesco. Quello che otterrete è “Rookie Blue”, la nuova serie della Abc in onda da stasera alle 21

pubblicato 18 Settembre 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 12:42

Vi ricordate le prime stagioni di “Grey’s anatomy”, quelle in cui i protagonisti erano ancora tirocinanti inesperti che dovevano farsi strada in mezzo a competizioni varie e nuove relazioni? Prendete lo stesso schema ed applicatelo ad un poliziesco. Quello che otterrete è “Rookie Blue”, la nuova serie della Abc in onda da stasera alle 21 su Steel di Mediaset Premium.

Creata da Tassie Cameron (“Flashpoint”), Ilana Frank e David Welllington (quest’ultimi dietro a “The Eleventh Hour”), la serie è composta da tredici episodi, nei quali, proprio come nel medical drama di Shonda Rhimes, seguiremo le vite di cinque reclute della quindicesima Divisione della polizia di una città (non ne viene nominata una in particolare, ma la serie è stata girata a Toronto), alle prese con superiori, i criminali e, soprattutto, le loro paure.

Andy (Missy Peregrym, “Reaper”) è figlia di un ex poliziotto con cui ha un rapporto difficile, ma di cui avrà bisogno per superare il primo periodo alla Divisione. Le reclute, infatti, dopo mesi di allenamento, pensano di essere pronte ad affrontare tutto, ma non sarà così. Se ne renderà conto Andy, ma anche i suoi colleghi, come Gail (Charlotte Sullivan), disposta a tutto pur di far bella figura, e Dov (Gregory Smith, “Everwood”), che ama il suo lavoro così tanto da rischiare anche troppo.

Rookie Blue
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Oltre a loro, troveremo anche Chris (Travis Milne), amante delle regole, e Traci (Enuka Okuma), migliore amica di Andy, la cui vita privata troverà subito posto all’interno degli uffici. Le loro giornate corrono tra errori, soddisfazioni e nuove lezioni, consapevoli che non possono sbagliare e che una loro distrazione potrebbe segnarli per sempre di fronte ai loro colleghi.

Il gruppo, però, è unito, tanto da trovarsi ogni sera al bar per rilassarsi e farsi forza l’un l’altro. Proprio come in “Grey’s anatomy”, insomma, il lato umano dei personaggi si affianca a quello professionale, ancora più interessante dato il ruolo che svolgono nella società. E proprio come nel medical drama, le relazioni diventano più da soap opera che da vita vera, incrociando situazioni da commedia ed altre più serie.

“Rookie Blue” prende quindi uno schema consolidato per applicarlo ad un altro genere, regalando così una serie che si fa vedere senza troppi problemi, che cerca di raccontare la strada delle città americane ma senza rifarsi troppo all’attualità (non è “Southland”) e che ci mostra l’ennesima formazione di un gruppo di personaggi inesperti ma pronti a tutto.

La prima stagione, in America, è stata vista da una media di 6 milioni e mezzo di telespettatori, sufficienti per la Abc per ordinare una seconda stagione, che andrà in onda la prossima estate.



Rookie Blue
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