La tv dell’ignoranza: Di Pietro, Vissani e Facchinetti a ripetizioni di italiano. E a Mattino Cinque di inglese
Una gaffe grammaticale, di tanto in tanto, la si concede (e perdona) a tutti, le facciamo anche noi. Ma, messi insieme nell’arco di una settimana televisiva, gli svarioni dei nostri conduttori offrono un quadro allarmante del degrado linguistico che impera sui nostri schermi. Ho pensato, perciò, di appuntare e accorpare alcune delle perle più agghiaccianti
Una gaffe grammaticale, di tanto in tanto, la si concede (e perdona) a tutti, le facciamo anche noi. Ma, messi insieme nell’arco di una settimana televisiva, gli svarioni dei nostri conduttori offrono un quadro allarmante del degrado linguistico che impera sui nostri schermi. Ho pensato, perciò, di appuntare e accorpare alcune delle perle più agghiaccianti regalate negli ultimi sette giorni catodici, quelli che hanno aperto le danze della stagione autunnale.
Se il buongiorno si vede dal Mattino (Cinque), le premesse non sono delle migliori. Qualcuno della redazione dovrebbe andare a ripetizioni di inglese, visto il terribile crawl ‘breackfast news’ che nella puntata di stamane scorreva in sovrimpressione. A voler fare troppo gli esterofili a volte si fa cattiva figura, specie se i contenuti dello spazio del lunedì sono tutto fuorché internazionali.
Stiamo parlando di una tavolata di villici (reduci da reality e divi del trash) che mangiano e bevono davanti al pubblico, parlandosi sopra come nella peggiore Domenica di Costanzo, mentre la conduttrice anziché moderarli fa la voce ancora più grossa.
Peccato che in Rai le cose non vadano meglio. C’è un programma che qui ignoriamo sempre beatamente, per la totale mancanza di spunti internettiani. Trattasi di Occhio alla spesa, che quest’anno – va detto – si è sprovincializzato un tantino, sostituendo alle bancarelle in studio dei collegamenti puntuali con supermercati di svariate città italiane. Guidare il telespettatore a spendere bene è sicuramente una missione del servizio pubblico. Peccato che Di Pietro abbia proferito una frase simile, nella puntata di apertura di lunedì scorso:
“Questo è l’istituto che noi siamo orgogliosi di aver stretto una collaborazione”.
Subito a seguire, lo chef Vissani ha esordito con l’anteprima de La prova del cuoco, da lui interamente gestita. Nel suo caso, c’è stata qualche confusione sulle concordanze in materia di singolare e plurale:
“I frigoriferi è l’anima dell’economia di una casa”.
E poi, nella lista dei somari, non poteva che campeggiare lui, il conduttore dall’italiano meno forbito di tutti. L’eterno allievo Francesco Facchinetti fa un errore simile a quello di Di Pietro, meritandosi un esame di riparazione nell’uso del pronome relativo. Congedando Nevruz dopo la sua esibizione, martedì scorso, gli ha chiesto:
“Qual è invece la cosa che tu non rinunceresti per la musica?”
E poi ci meravigliamo che le nuove generazioni non conoscano più la lingua italiana… A forza di crescere a pane e “orrori” televisivi…