Home True Blood True Blood, i vampiri su Mtv più sexy (e cattivi) che mai

True Blood, i vampiri su Mtv più sexy (e cattivi) che mai

“I wanna do bad things with you”: non importa chi lo dica a chi. In “True Blood”, la nuova serie in tredici puntate che Mtv trasmette da stasera alle 22:30, il male non guarda in faccia a nessuno, neanche ai vampiri, ormai “di moda” sia al cinema che in tv. Ma “True Blood”, tratto dai

pubblicato 24 Settembre 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 12:31

“I wanna do bad things with you”: non importa chi lo dica a chi. In “True Blood”, la nuova serie in tredici puntate che Mtv trasmette da stasera alle 22:30, il male non guarda in faccia a nessuno, neanche ai vampiri, ormai “di moda” sia al cinema che in tv. Ma “True Blood”, tratto dai romanzi di Charlaine Harris ed adattato per la tv da Alan Ball (“Six feet under”), è più di una moda passeggera.

L’universo di Bon Temps, cittadina immaginaria della Lousinana in cui si svolgono le vicende, è fatto di una miriade di personaggi pronti a dimostrare un’unica tesi: il male peggiore è quello che viene da chi meno te l’aspetti. Ed in una storia di vampiri (e non solo) come questa, saranno proprio gli umani i protagonisti delle peggiori azioni.

Eppure, la serie parte da un colpo di fulmine, che scocca tra Sookie (Anna Paquin, premio Oscar a soli dodici anni come miglior attrice non protagonista nel film “Lezioni di piano”) e Bill (Stephen Meyer), vampiro di ritorno in città dopo molti anni. Tra i due è subito amore, grazie soprattutto al fatto che Sookie, dotata del potere di leggere nella mente delle persone, non riesce a leggere i pensieri di Bill, realizzando così il suo desiderio di vivere una storia d’amore “normale”.

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Bill non è l’unico vampiro a Bon Temps. Grazie all’invenzione del “Tru Blood”, un sangue sintetico, la comunità vampiresca di tutto il mondo può uscire allo scoperto, presentarsi agli umani e proporre una convivenza pacifica tra le due razze, senza più vittime e carnefici. Peccato, però, che non tutti i vampiri la pensano così e, durante la campagna che alcuni di loro stanno svolgendo in giro per l’America -e che compare talvolta sullo sfondo delle storie dei protagonisti- qualche corpo dissanguato ci scappa.

E’ proprio una serie di omicidi a scatenare la paura a Bon Temps, e che aumenta la diffidenza degli umani verso i demoni. I vampiri si dicono innocenti, eppure la loro reputazione non aiuta, tantomeno il carattere di alcuni di loro, come Eric (Alexander Skarsgård), proprietario del “Fangtasia” (“fang” in inglese significa “canino”), locale per vampiri ma che attrae anche molti essere umani.

La relazione uomo-vampiro, però, non è così netta: sono due mondi che si incontrano e cercano di capirsi. A volte ci riescono, con buoni esiti, altre non ce la fanno, e la violenza diventa l’unico linguaggio a disposizione. Emblematico, a questo proposito, il personaggio di Jason (Ryan Kwanten), fratello di Sookie, che tra un letto e l’altro si troverà invischiato in una storia di V, ovvero il sangue dei vampiri, potente droga agli occhi degli uomini (lo sa bene LaFayetteNelsan Ellis-, cuoco gay del Merlotte’s, locanda in cui lavora Sookie, che di V ne è spacciatore).

Ma se pensate che “True Blood” sia solo una storia di vampiri, vi sbagliate: a creare altre vicende slegate dal mondo dei non morti ci sono Tara (Rutina Wesley), migliore amica di Sookie, ragazza schietta ma alle prese con una madre alcolizzata, Sam (Sam Trammell), proprietario del Merlotte’s con un paio di segreti interessanti da svelare, ed Arlene (Carrie Preston), cameriera del Merlotte’s alle prese col matrimonio con Rene (Michael Raymond-James).

“True Blood” è spudorata, nel linguaggio, nelle immagini (abituatevi alle numerose scene di sesso e di sangue, in particolare quando viene ucciso un vampiro: i corpi che diventavano polvere in “Buffy” vi faranno sorridere), nei personaggi. Nessuna morale, solo tanta voglia di raccontare una storia che è diventata subito un successo in America, tanto da garantirsi altre due stagioni, con una quarta in realizzazione. Il pubblico giovane di Mtv, abituato a “Twilight”, forse non apprezzerà del tutto la storia. Eppure, nella tv di oggi, poche azioni sono veramente trasgressive come quella di godersi un calice di True Blood.



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