TV E STORIA: sarà un “concerto italiano” o un minestrone avvelenato?
Bene. E’ andata bene al Carignano di Torino per “Concerto italiano- Storia e storie dell’Unità d’Italia”, un film di 1h e 22′ in cui racconto come la tv, quella della Rai, ha presentato i personaggi e i fatti del Risorgimento e dell’Unità dal 1954, anno di inizio delle trasmissioni, fino al Duemila. Teatro pieno zeppo
Bene. E’ andata bene al Carignano di Torino per “Concerto italiano- Storia e storie dell’Unità d’Italia”, un film di 1h e 22′ in cui racconto come la tv, quella della Rai, ha presentato i personaggi e i fatti del Risorgimento e dell’Unità dal 1954, anno di inizio delle trasmissioni, fino al Duemila. Teatro pieno zeppo e applausi prolungati. Lo dico perchè l’ansia era tanta e l’emozione, dopo, tantissima.
Il film è un “si gira” nuovo nei documenti delle Teche Rai accompagnato da brani musicali diretti da grandi come Riccardo Muti, Claudio Abbado, Antonio Pappano e altri, con un montaggio che intreccia sceneggiati, spettacoli, inchieste, telegiornali, insomma tutto quanto è apparso in tv negli ultimi cinquant’anni, passando attraverso le celebrazione del 1961: fatti tragici, le stragi, la criminalità ma anche l’intrattenimento nelle sue varie forme.
Il racconto è accompagnato dai volti degli italiani: i contadini, gli operai, gli studenti, le persone colte per strada dalle telecamere, volti che portano in sè i cambiamenti della nostra società, un diario di forte umanità, che non esito a definire sbalorditivo.
Detto questo, torno al tema generale che mi propongo di svolgere qui su questo nostro Tv Blog su come da qui a tutto il 2o11 televisione e cinema ricorderanno il 150 anni dall’Unità d’Italia. Già sono cominciate le polemiche anche pesanti e già il clima si è surriscaldato.
Ci si può domandare se questo “surriscaldamento” ha gettato le basi per un confronto rissoso, una sorta di minestrone velenoso di opinioni , qualcosa che riproduca la situazione in cui faticosamente viviamo nella cultura e soprattutto nella politica; o se, invece, sia pure relativamente, si potrà ricordare, ragionare, riflettere, promuovere memorie verificate, interessanti, utili.
Non sarà facile, lo dico subito, ma voglio provarci. Andrò qua e là tra film, trasmissioni radio tv, letture, incontri per verificare se questa possibilità dei 150 anni- che sono pochissimi- sapranno essere colti con libertà di pensiero e di giudizio, senza arroccamenti, prevenzioni, convinzioni stantie,
Appuntamento con chi vorrà. Ricordando una raccomandazione di un grande del giornalismo che parlando di nazione e di patriottismo ebbe a dire che gli italiani fanno presto a scadere in nazionalismo cretino e in retorica insopportabile.
Chi è l’autore di questi giudizi? Non siamo a “Lascia o raddoppia?” e quindi non si tratta di un quiz. Ma cominciamo da qui, tanto per sgombrare il campo dagli equivoci. E grazie per l’attenzione.
A presto.
Italo Moscati