In Gran Bretagna, tutti contro Rupert Murdoch

Rupert Murdoch tenta la scalata al pacchetto azionario di Sky Britain. Il che ha provocato una vera e propria mobilitazione degli editori britannici, decisamente preoccupati dalla quantità di potere mediatico che l’imprenditore, editore, produttore televisivo di origini australiane potrebbe acquisire nel Regno Unito.

Murdoch, infatti, controlla anche il Sun e il Times (il 37% dell’editoria britannica). Se al quadro si aggiunge il fatto che la televisione di stato britannica sta per subire – ma era cosa nota da tempo – pesantissimi tagli, si capisce facilmente la ragione delle preoccupazioni dei colleghi e concorrenti di Murdoch.

L’offerta è di quelle importanti: 9 miliardi di euro per acquisire il 61% di Sky Britain. Ora si attendono semplicemente decisioni politiche a proposito della liceità dell’operazione.

Infatti, vista la straordinaria concentrazione editoriale che si proporrebbe nelle mani di un unico soggetto – al momento, la cosa accade solamente in Italia – dovrà intervenire il ministro del Commercio, su segnalazione della Ofcom (ovvero, la Agcom britannica) e nel frattempo gli attacchi provenienti da BBC, PBS, Guardian e compagnia si fanno durissimi, con seri punti interrogativi a proposito della libertà di stampa (e degli introiti, magari, ma questo non lo si dice).
A fine febbraio 2010, il gruppo di Murdoch si era imbarcato in una battaglia politica contro il parlamento di Westminster, reo di aver condotto un’inchiesta su presunte irregolarità sull’uso di intercettazioni telefoniche e la sottrazione di dati personali.
Murdoch può vantare entrature in politica, ma allo stesso tempo nella politica britannica c’è grande consapevolezza a proposito dei rischi di un simile controllo editoriale.