TV VERITA’ E VERITA’ DELLA TV: il tema del giorno
Torno da San Benedetto del Tronto, bellissima città di mare e di pescherecci, con un lungomare da spettacolo con le sue cinquemila (?) palme. Lì , per “Piceno d’autore”, ho condotto una tavola rotonda sulla editoria indipendente, e ho presentato il mio ultimo libro su Greta Garbo, che vi consiglio di leggere (pardon, sono sfacciato).
Torno da San Benedetto del Tronto, bellissima città di mare e di pescherecci, con un lungomare da spettacolo con le sue cinquemila (?) palme. Lì , per “Piceno d’autore”, ho condotto una tavola rotonda sulla editoria indipendente, e ho presentato il mio ultimo libro su Greta Garbo, che vi consiglio di leggere (pardon, sono sfacciato). Anche il solo ricordo di Greta lenisce, solo in parte ahimè, i magoni che non vanno giù delle nostre amate o poco, poco, amate tv.
A SBT c’era anche Angelo Guglielmi, ex direttore della Rai3 dal 1987 al 1994, la Rai3 a cui il Festival dell’Immaginario di Perugia dedicherà una kermesse di ben quindici giorni, con proiezioni e incontri. Da segnalare. Guglielmi era presente alla presentazione della Garbo, grazie, in cui nella fase della discussione finale un signore, un grande francesista, traduttore per la Francia, di scrittori italiani, ha proposto un confronto fra il cinema della Garbo e la tv verità. Io ho risposto a mia discrezione e ho sperato che Guglielmi tornasse sulla questione. Cosa che ha fatto quando, subito dopo, è toccato a lui presentare un suo libro dedicato a sessant’anni di letteratura italiana.
L’ex direttore di Rai3 ha detto parole interessanti, ricordando la scommessa fatta dalla rete e dei suoi autori e collaboratori. Questa scommessa non aveva posto la “tv verità” al centro della programmazione per proporre la cronaca nera o rosa, a forti tinte, sempre più a forti tinte, finendo, com’è finita , in una pratica generale tv (orge di telegiornali e orge di contenitori) in cui la “verità”- parola astratta- è scaduta. Addirittura a livello del sensazionalismo, del morboso, dello scandalo e scandalismo, fino al grandguignol, senza la qualità del grandguignol nel teatro e nella letteratura.
No, non è andata così, le nostre intenzioni erano altre, ha detto l’ex direttore-letterato. La tv, in quanto Rai, a quel tempo e anche prima si era occupata molto con i suoi giornalisti e autori del mondo, delle realtà e delle situazioni esterne al nostro Paese, e quindi poteva essere utile occuparsi di questo nostro Paese, e delle tante situazioni rimaste nascoste o in angolo dei palinsesti.
Posso confermare che questo fu l’indirizzo, a cui diedi un piccolo contributo in “Roma cinema”: quattro puntate, che mi furono commissionate da Guglielmi, con il quale avevo già collaborato lavorando all'” Amore in Italia”accanto a Luigi Comencini, quando Guglielmi era vicedirettore di RaiUno.
L’indirizzo- non ci dovrebbe neanche bisogno di ricordarlo-, fu confermato in numerosi programmi che ancora resistono, ad esempio “Chi l’ha visto” che di recente è stato al centro dell’attenzione per la diretta capitata per caso sulla vicenda intricata dell’uccisione di Sarah Scazzi. Mentre c’è bisogno di dire che il palinsesto di quella Rai3, con luci e anche ombre, segnò un cambiamento in una tv tradizionale, quella della Rai, che cominciava a sentire il morso della concorrenza di Fininvest poi Mediaset.
Molta acqua è passata sotto i canali televisivi La situazione è profondamente cambiata. Le ombre si sono fatte sempre più scure e massicce in tutti i palinsesti, compresi quelli delle reti satellitari. Balza agli occhi che non esiste più la “tv verità” delle intenzioni e della programmazione della vecchia Ra3, ma ogni giorno, ogni ora,ogni minuto, tempi scanditi dal tam tam di internet, avanza arrogante, prepotente, terribile la “verità della tv”.
Non è necessario fare titoli o nomi di personaggio. Sappiamo che le cose vanno in questo modo. Sappiamo che accendiamo le tv, tutte, morbosamente a caccia di morbosità di ogni tipo. Un mondo di messaggi porno- immagini, parole, commenti, opinioni- che sta oscurando il mondo del porno propriamente detto, un porno che sembra un collegio o un educandato, rispetto alla tv che si fa eco di dossier, notizie degradate a granguignol a molti pollici di abisso, rissaggi fari, spedizioni a culi e rinculi, mentre i denti di giornalisti e condux grondano come i denti guasti dei vampiri.
Non aggiungo altro. Si sente bisogno di aria nuova, fresca, capace di spazzare via i tanti disgusti che si accumulano come le monnezze a Napoli o a Palermo o in altre città italiane. Un’aria nuova, forte, da tempesta purificatrice. Più potente e risoluta di quella che scompiglia le chiome delle palme a SBT, piccolo grande villaggio di pescatori che battono gli oceani con le loro meravigliose barche.
Italo Moscati