Roberta Lanfranchi a TvBlog: “A Zecchino Show sono pro bambini. Grata a Guardì e Ventura, con Frizzi Per tutta la vita”
Roberta Lanfranchi manca assiduamente dal video (parentesi di Saturday Night Live a parte) dal 2007, anno in cui è “scaduto” il suo mandato di due stagioni consecutive sulla seconda rete Rai. Ai tempi di Piazza Grande, l’Italia sul Due e La sposa perfetta è stata una delle poche conduttrici (specialmente di RaiDue) graziate dai lettori
Roberta Lanfranchi manca assiduamente dal video (parentesi di Saturday Night Live a parte) dal 2007, anno in cui è “scaduto” il suo mandato di due stagioni consecutive sulla seconda rete Rai. Ai tempi di Piazza Grande, l’Italia sul Due e La sposa perfetta è stata una delle poche conduttrici (specialmente di RaiDue) graziate dai lettori di TvBlog, che ne apprezzavano la dolcezza e pacatezza.
Ora, dopo l’esordio come velina su Canale 5, i programmi sperimentali su La7 e i varietà sull’ammiraglia Rai, la Lanfranchi aggiunge al suo curriculum l’ultimo tassello mancante: il satellite. Dopo il debutto in sordina su Dea Kids (canale 601 e 609 di Sky) come interprete della sigla italiana di Mega Mindy, l’attrice reduce dal musical Cenerentola diventa un volto a tutti gli effetti del canale De Agostini.
Da domani alle 21.00, infatti, la vedremo ogni sabato sera (fino alla finale natalizia del 25 dicembre) nella giuria di Zecchino Show, il primo varietà satellitare per bambini nato da una costola della baby-kermesse targata Antoniano (qui maggiori dettagli). Come già anticipatovi, lei e la sua collega Carolina Di Domenico non daranno dei veri e propri voti. Eppure, con il sorriso rassicurante che la contraddistingue e la sua esperienza di mamma, la Lanfranchi promette di essere la persona giusta nel posto giusto.
L’abbiamo incontrata alla conferenza stampa della trasmissione, facendo con lei una chiacchierata a tutto tondo sui suoi appassionanti (e appassionati) 15 anni di lavoro nel mondo dello spettacolo. “Robertina” conferma di essere un personaggio umile, ma anche molto consapevole e attento a quel che accade nel suo mestiere. Forse una conduttrice più drogata di tv di lei non c’è.
A quanto pare avete già terminato le registrazioni di Zecchino Show. Puoi già fare, dunque, un bilancio della tua prima volta da giurata?
“In realtà avevo già fatto una volta la giurata a Miss Italia, ma non credo faccia punteggio (ride, ndr). Perciò considero questa prima esperienza edificante e costruttiva. Mi sono divertita moltissimo e ho avuto la conferma che non si finisce mai di imparare dai più piccoli. Anche se la loro canzone non andava avanti nell’eliminatoria, erano contenti lo stesso perché facevano tifo per la squadra avversaria. Noi grandi dovremmo imparare ad assorbire almeno qualcosa del loro approccio alla vita”.
Per entrare nella parte hai preso spunto dai colleghi delle altre giurie televisive? Ormai sembra che non esistano più trasmissioni senza giudici…
Per entrare nella parte hai preso spunto dai colleghi delle altre giurie televisive? Ormai sembra che non esistano più trasmissioni senza giudici…
“Diciamo che, ancor prima di fare questo programma, sono sempre stata un’appassionata dei talent show, perché mi piace vedere cosa vien fuori dalle varie scuole. Come succede alla gente comune da casa, ascolto i diversi punti di vista della giuria per poi immedesimarmi con uno di loro. Ad esempio, vedendo la Tatangelo a X Factor senza cantanti, ho pensato: ‘Poverina, sarà una donna distrutta’. Trovo che, per chi fa un mestiere come il mio, sia indispensabile essere aggiornati. Non sopporto i miei colleghi che dicono di non guardare mai la tv, pur facendola. Lo trovo uno dei tanti luoghi comuni, come la modella che dice ‘mangio tutto quello che voglio ma non ingrasso’. Io, guardate un po’, seguo anche tutti i reality e non me ne vergogno”.
Insomma, predichi bene come professionista e razzoli male da spettatrice?
“No, semplicemente sono convinta di una cosa. Proprio perché la televisione non offre grandi cose ultimamente, proprio per questo bisogna guardarla. Non dobbiamo perdere di vista i gusti del pubblico, quali essi siano. Poi sono la prima a credere che manchi un bel grande varietà di una volta e mi auguro che Morandi a Sanremo ci aiuti a riscoprirlo. Ci mancano le nuove Kessler. Ed è vero che non ci sono più personaggi come Noschese o Luttazzi, ma serve essere preparati su di loro e non smettere di considerarli dei modelli”.
Quindi, ammetterai che hai lasciato la generalista per una sfiducia di fondo?
“Non parlerei di sfiducia. E’ che, essendo un Ariete, mi piacciono le sfide e la tv dei ragazzi sul satellite lo è. Quando vedo qualcosa di carino e adatto alle mie corde lo faccio perché mi piace, nel senso che non posso mettermi a fare Chi l’ha visto? o Anno Zero, due programmi che pur guardo molto volentieri. Sono ambiziosa ma non così presuntuosa. Quando passai a La7, in quel primo periodo sperimentale, mi sono divertita tantissimo a fare Fascia Protetta, tant’è che vorrei tanto tornare a lavorare con Mauro e ci vogliamo ancora bene. Non mi sono mai ‘seduta’ nella mia professione”.
Eppure, quei due anni a RaiDue ti hanno rilanciata come volto in prima linea. Non hai un pizzico di nostalgia per la quotidiana?
“E’ un’altra tappa che rifarei anche domani. Rilavorerei con un maestro della televisione come Michele Guardì e mi riprenderei le strigliate che mi son presa, perché sono servite per quello che ho fatto in seguito. L’Italia sul Due è sempre nel mio cuore, lì ho passato degli anni meravigliosi. La considero una bella palestra per il corpo – facevo avanti e indietro Roma e Milano tutti i giorni – e per la mente, essendomi occupata di tre temi al giorno per nove mesi all’anno, passando dalla dieta al delitto di Cogne. Per me questi sono tutti tasselli di un puzzle che spero di riempire nel più lungo tempo possibile”.
Ai tempi leggevi i siti internet di tv come il nostro per saggiare il gradimento del pubblico? Da quanto io ricordi, sei una delle conduttrici più amate e rimpiante su RaiDue. Su di te, mai una malelingua dal feroce popolo del web…
“Questo mi fa molto piacere, anche perché seppur non quotidianamente vi seguivo sempre. Diciamo che all’Italia sul Due, inizialmente, c’è stato una sorta di disagio da parte mia. Raccoglievo per prima l’eredità di Monica Leofreddi che per me era bravissima, era il suo programma. Poi la coppia Leofreddi-Infante era recepita dal telespettatore come molto salda e i risultati gliene davano atto. Per me è stato tosto entrare a far parte di quel gruppo, che però mi ha accolto molto bene. Guadagnarsi la fiducia di telespettatori abituati a un’altra faccia e a un altro modo di condurre è stato un bel fardello da sostenere. Piano piano mi sono sciolta e Milo è stato un tesoro, mettendomi da subito a mio agio”.
Non trovi che anche nel tuo caso Simona Ventura sia stata un portafortuna? La vittoria nel 2006 di Music Star, uno spin-off di Music Farm, ti aprì le porte di RaiDue…
“Condivido pienamente. E dire che non ci volevo andare, ma poi mi hanno convinto sia la Ventura che Tiziana Martinengo con Giorgio Gori. Dopo avermi sentito cantare in una serata tra amici, quando ancora nessuno sapeva che me la cavassi, mi corteggiarono fortemente. Io ero troppo emozionata, temevo di fare brutta figura con un microfono sul palco, mentre poi ho vinto in coppia con Riccardo Fogli. Ora custodisco gelosamente quel trofeo a casa”.
In quel periodo è arrivata anche La Sposa Perfetta e sei finita in prima serata nell’arena dei reality. Che ricordi hai di quel programma? Il sottoscritto, che ai tempi lo seguiva in liveblogging, ha sempre ricordato che faceva più ascolti di X Factor (ma con molti meno costi)…
“Ci hanno criticato tanto, ma per me è stato fighissimo. Mi sono piaciute moltissimo le polemiche scatenate, perché sono sempre stata abituata a condurre programmi tranquilli e lì mi trovavo nell’occhio del ciclone. Il polverone dei reality smuove gli animi del pubblico, per questo per un conduttore è un’esperienza indimenticabile nel proprio curriculum. Poi io e Cesarone Cadeo eravamo una coppia folle e lui, nella sua ‘follia’, ha dato un giusto apporto. Nelle conduzioni in coppia cerco sempre, nel mio piccolo, di non sgomitare e di rispettare modi e tempi dell’altro.
Di recente si è parlato di una riproposizione di Per tutta la vita su RaiUno. Se ti proponessero di tornare a condurlo con un altro tuo ex partner, Fabrizio Frizzi?
“Ma con Fabrizio, davvero, Per tutta la vita (le brillano gli occhi, ndr). Io credo sia una delle persone più buone che esista sulla faccia della terra. E’ un grandissimo professionista, credo non abbia mai fatto uno sgarbo volontario a un collega, non si sente mai dire nulla di male su di lui. Guardando il suo percorso professionale, ti rendi conto che la gente da casa non è stupida e si affeziona a persone che trasmettono qualcosa”.
Nel tuo caso, hai fatto dimenticare al pubblico di essere stata una velina per farti apprezzare come ‘la Lanfranchi’. Come ci sei riuscita?
“Io non l’ho mai dimenticato, tant’è che per me quella è ancora una seconda casa. Sono rimasta legata ad Antonio Ricci e io e Marina Graziani ci sentiamo sempre come due amiche. Se ancora mi chiamano velina ne sono felice, perché significa che a 36 anni mi difendo ancora bene (ride, ndr). E’ grazie a quello che ho potuto fare tutto il resto: se non avessi ballato su quel tavolo io non starei a parlare con te adesso. Certo, quello della showgirl è un mestiere difficile se vuoi farlo seriamente, mentre è più semplice se vuoi raccattare soldi e poi partire per l’Uganda. Ma sono convinta che una persona preparata può sparire un po’ dal video, per poi tornare ritrovando lo stesso affetto, perché ha lasciato un buon ricordo”.
Come hai fatto, insomma, a dare una sferzata netta al tuo percorso e farlo durare nel tempo?
“Per me è stato importantissimo dedicarmi al teatro. Ho studiato canto e recitazione e ho cercato di mettere a frutto il mio studio. Spero si capisca che la mia è una passione vera per questo mestiere e cerco di tentare di farlo nel migliore dei modi. Il palcoscenico ti insegna quanto sia la gente a sceglierti, visto che venendo a vederti paga il biglietto. La tua prestazione, quindi, dev’essere quantomeno decente. Io di tutto quello che ho fatto ho un bel ricordo, ho incontrato persone giuste al momento giusto o collaboratori che mi hanno fatto sentire parte di un gruppo già avviato. Magari in quindici anni di lavoro qualcosa che mi ha fatto storcere le labbra c’è stata, ma rifarei tutto.”.
E nello Zecchino Show non c’è proprio possibilità di risentirti cantare?
“No, qui non canto perché i bambini sono i veri protagonisti e non voglio rubare un momento solo loro. Al massimo, mi vedrete muovere le le labbra con la Di Domenico. Ma, su Dea Kids, chissà che non possa continuare a farlo…”.
Al termine di una chiacchierata vis à vis la Lanfranchi mi dice di aver apprezzato l’intervista. Forse perché, di fronte a una così brava e seria, ti dimentichi completamente di chiederle del matrimonio (finito) con Pino Insegno. O, semplicemente, rispetti una ferita privata che di certo non ha influito sui suoi meritati successi professionali.