Quelli che il calcio: l’ex ribelle Simona Ventura meriterebbe di più (come Italia’s got talent o Striscia)
A Simona Ventura, da oggi ritornata con un caschetto sbarazzino, stare senza Isola dei Famosi produce un effetto sedativo. Senza i trash-strascichi da reality la personalità della conduttrice si spegne risultando più docile e rilassata, quasi rassicurata dal vivaio di personaggi low profile che la attorniano (che dovrebbero farla spiccare). Peccato che, invece, questi stessi
A Simona Ventura, da oggi ritornata con un caschetto sbarazzino, stare senza Isola dei Famosi produce un effetto sedativo. Senza i trash-strascichi da reality la personalità della conduttrice si spegne risultando più docile e rilassata, quasi rassicurata dal vivaio di personaggi low profile che la attorniano (che dovrebbero farla spiccare). Peccato che, invece, questi stessi vippetti stiano appannando le grandi potenzialità di Super Simo, ormai penalizzata dal parterre cheap di cui si circonda. Si passa dal triviale comico Pucci all’inutile Daniele Battaglia, senza dimenticare la pompata oltremisura Francesca Macrì.
L’ex stagista è stata ora promossa a inviata di “Stadio Aperto”, ereditando un po’ il ruolo di spalla che era di Nicola Savino (ma senza il pepe della rimpianta Gabriella Sassone, che nei collegamenti e nel gossip portava tanto humor). La Macrì è, invece, una che di professione non fa la comica (non che Virginia Raffaele sia la Germani), ma ora fa la morale ai giornalisti di Avetrana parodiando la loro morbosità, il che è forse un po’ troppo considerato che inizialmente non voleva avere troppe pretese.
Sono della stessa idea Quelli dell’Auditel, visto che la trasmissione calcistica di RaiDue se la passa sempre peggio negli ascolti (colpa dell’overdose Sarah Scazzi sulle altre reti). Ma a Super Simo va dato atto di restare coerente con il suo stile domenicale, fatto di autoironia e spensieratezza. Bisogna riconoscerle di condurre il programma più “interrotto” di tutti, quello in cui una personalità già strabordante come la sua deve convivere con gli annunci dei gol, i siparietti con i troppi figuranti del cast e lo spazio (eccessivo?) dato alle stesse Schedine, capitanate dall’ex Isolana senz’anima, Aura Rolenzetti.
Alla Ventura non pesa interrompersi, anzi sembra quasi abituata alla conduzione-fiume, quella che non va mai secondo programma e ha per questo un alto ritmo, forse troppo alto per la digestione post-prandiale della domenica. D’altro canto, però, il suo ruolo di padrona di casa si sta sempre più istituzionalizzando, intervistando gli attori da botteghino (vedi il cast di Maschi contro Femmine tra cui la sua Lucia Ocone) e i belli di Terra Ribelle (Fabrizio Bucci e Rodrigo Guirao Diaz). Perciò non si spiega come una conduttrice navigata come lei debba accontentarsi di un fanalino di coda della tv di stato.
Quelli che il calcio – Simona Ventura con Rodrigo Guirao Diaz, Fabrizio Bucci e…
La Ventura a quest’azienda ha dato tanto, forse pure troppo (l’Isola è stata un diamante della Rai ma le ha rovinato l’immagine oltre che i rapporti con i vertici Rai). Ma accade un paradosso: che solo le altre sappiano fare l’infotainment o che tutte le colleghe si meritino trasmissioni tutte loro tranne lei.
A furia di sgrammaticare le regole televisive e sfatare le liturgie del piccolo schermo, Simona si trova vittima della sua (scomoda) ironia. Tutte le altre si prendono troppo sul serio, mentre lei, a forza di mettersi in discussione e scontare il flop delle Scimmiette o di Colpo di genio (programmi pessimi non per sua colpa), si deve accontentare di Quelli che il calcio.
Date alla Ventura il suo Ballando con le Stelle, o il suo I Migliori Anni, o il suo Ti lascio una canzone. Non è peggio di tante altre, anzi. Se Antonella Clerici, ogni settimana, può permettersi di fare la parodia della showgirl disonorando Madonna e Shakira, non si capisce perché Simona debba andare avanti solo in funzione dei Pucci e dei Daniele Battaglia.
A tal proposito, ci auguriamo che il suo nuovo agente Franchino Tuzio (che segue tra le altre Hunziker, Toffanin e Blasi) la aiuti a rilanciarsi. Dopo Lele Mora, Simona si è praticamente autogestita, salvo il costante supporto del suo tuttofare Domenico Zambelli e l’assistenza legale della Bernardini De Pace, ora conclusa.
A forza di fare la talent scout degli altri (spesso mediocri), o di sdoganare i Savino e i Giusti in prima serata, una regina della tv si sta buttando via. In Rai potrebbe ancora dare tanto in una seconda serata, mentre Mediaset si ostina a chiuderle le porte (un’Italia’s got talent 2 farebbe il botto solo con lei giurata con Maria). E la stessa Striscia la notizia potrebbe rinascere in primavera con una come la Ventura, magari in coppia con la Marcuzzi o la stessa Hunziker.
Le risorse artistiche in tv ci sono ancora. Peccato che a fare sempre più carriera siano i dilettanti (allo sbaraglio), mentre i professionisti come la Ventura si fanno detestare per scelte sbagliate (o opportunità mancate).