Stefano Filipponi eliminato da X Factor 4
Francesco Facchinetti e la produzione lo hanno sostenuto in ogni modo, ma il pubblico sovrano di X Factor non ha ceduto alla carta del pietismo quando la posta in gioco diventava alta. Dopo aver storpiato Gaber e La musica è finita, stonando fortemente e rasentando il dilettismo da recita all’oratorio, Stefano Filipponi, il balbuziente dalla
Francesco Facchinetti e la produzione lo hanno sostenuto in ogni modo, ma il pubblico sovrano di X Factor non ha ceduto alla carta del pietismo quando la posta in gioco diventava alta. Dopo aver storpiato Gaber e La musica è finita, stonando fortemente e rasentando il dilettismo da recita all’oratorio, Stefano Filipponi, il balbuziente dalla profonda sensibilità che ha emozionato tutti, è stato eliminato al tilt contro i Kymera. Perciò, non lo vedremo esibirsi nel suo inedito la prossima settimana.
La partecipazione di Stefano a quest’edizione di X Factor rischiava di trasformare un talent show in una cassa di mutuo soccorso, per un ragazzo sicuramente di rara emotività fuori dal normale, ma non definibile un talento nella musica nonché una promettente popstar. Non a caso, Enrico Ruggeri ha mal digerito il solo pensiero che i suoi Kymera, validi in tutto il percorso nella trasmissione, rischiassero di essere eliminati solo per compassione nei confronti di Filipponi.
Alla fine, per fortuna, i sorprendenti Kymera e una sempre più intrigante Nathalie sono approdati alla semifinale insieme ai titani Davide e Nevruz, un quartetto decisamente meritocratico che vede l’inaspettata rimonta di Elio rispetto alla Maionchi, in quanto a numero di cantanti rimastigli.
Qui non si vuole essere inutilmente cattivi verso Filipponi: è solo che, se le dure leggi dello spettacolo valgono per tutti, a maggior ragione non bisogna illudere un ragazzo così fragile, cosa che ha fatto per tutta la serata – con la sua solita facile retorica – Claudia Mori. Anche l’ignava Tatangelo, dalla sua, non ha voluto essere la responsabile di un’uscita così ingombrante, affidandosi vilmente al popolo sovrano.