X Factor 4 – Diamo un voto ai giudici
La finale di X Factor 4 è alle porte e mentre nei corridoi si mormora che potrebbe essere l’ultima (magari sostituita dal ballo?), noi proviamo a tirare le somme per quanto riguarda i giudici, bocciandoli o riconfermandoli per il futuro, con tutti i se del caso. Vi proponiamo anche uno dei nostri consueti game: quale
La finale di X Factor 4 è alle porte e mentre nei corridoi si mormora che potrebbe essere l’ultima (magari sostituita dal ballo?), noi proviamo a tirare le somme per quanto riguarda i giudici, bocciandoli o riconfermandoli per il futuro, con tutti i se del caso. Vi proponiamo anche uno dei nostri consueti game: quale giudice avete preferito in questa edizione di X Factor?
Iniziamo parlando dell’unico giudice “navigato”, Mara Maionchi. Anche quest’anno Mara ci ha divertito con la sua grande simpatia, riuscendo a creare una buona intesa con i colleghi (soprattutto con Elio, meno con la Tatangelo) e regalandoci parecchie delle sue famose “perle”. Negli ultimi due anni aveva avuto a che fare con i gruppi vocali, categoria difficile che non riusciva a gestire particolarmente bene, ma in quest’edizione finalmente le sono stati assegnati i giovani, con i quali ha dimostrato di avere una maggiore dimestichezza, anche se la scelta di portare sul palco Stefano Filipponi le è stata più volte contestata. Con Davide Mogavero, potrebbe vincere il talent dopo 4 anni di onorato servizio. Ce la farà? Noi in ogni caso la riconfermiamo dandole un 7.
Veniamo ad Elio, giudice che ha diviso il pubblico. C’erano molte aspettative per la sua partecipazione e non si può negare che un pizzico di delusione per le sue “performance” ci sia stata, soprattutto per quanto riguarda i giudizi dati ai vari concorrenti. Una persona così colta e preparata musicalmente avrebbe potuto regalare al pubblico qualche piccolo insegnamento ad ogni puntata, mentre Elio si è limitato a dare giudizi sempre uguali, elogiando smisuratamente i propri concorrenti e rimanendo sempre tiepido nei confronti degli altri, risultando anche un po’ “uno con la puzza sotto il naso”. Come capogruppo invece è riuscito a crearsi una squadra eterogenea e particolare, dando ottime dritte ai suoi ragazzi e offrendo anche agli spettatori buona musica. Per questo motivo, lo riconfermiamo (più come caposquadra che come giudice) con la sufficienza (6), consigliandogli di “darsi” un pochino di più senza timori.
Enrico Ruggeri è stato in qualche modo la rivelazione di quest’edizione del talent. Al contrario di Elio, Ruggeri in fase di selezione ha dato la precedenza alle “simil boy band” lasciando indietro qualche gruppo di qualità. Scelte che non hanno pagato, visto che in poche puntata è rimasto soltanto con i Kymera (che fortunatamente qualche soddisfazione gliel’hanno data). E’ però come giudice che Ruggeri ha dato il meglio, se si esclude la prima puntata. Ha mostrato una grande onestà intellettuale, dando giudizi magari a volte edulcorati, ma sempre obiettivi e tecnici – la conoscenza della musica non gli manca di certo -, senza elogi immeritati o stroncature gratuite. Ha dimostrato inoltre di aver preso con particolare serietà il proprio ruolo, com’è giusto che sia. Lo riconfermiamo con un 7-, sperando che abbia imparato dai propri errori iniziali.
Terminiamo parlando di Anna Tatangelo, giudice contestato ancor prima dell’inizio del talent show. Durante la fase dei provini, sembrava potesse far cambiare idea al pubblico, mostrandosi ironica e saggia nei giudizi…ma è stata appunto solo una fase. Purtroppo Lady Tata ha solo 23 anni, e per quanto l’aspetto fisico e l’atteggiamento siano quelli di una donna matura, rimane comunque una ragazzina, con tutti i “contro” (pochi pro) del caso. Lo si vede nella conoscenza limitata della musica – quante volte le abbiamo sentito dire “Questo brano non lo conoscevo”? -, lo si vede nella scarsa accettazione delle critiche e soprattutto nelle scelte musicali elementari, per quanto si sia notato un miglioramento in corsa. Non basta aver vinto Sanremo a 15 anni per essere un giudice competente e Anna lo ha dimostrato. Non la riconfermiamo (5), ma le riconosciamo un merito: un certo coraggio nel dare i giudizi (giusti o sbagliati che siano), elemento mancato ai colleghi in almeno un paio di occasioni.