Lode a Lorella Cuccarini che racconta l’Italia dei disabili (purtroppo “non è Saviano”)
Sabato pomeriggio, a Tv Talk, si parlava ovviamente di Vieni via con me e, in particolare, della tanto invocata – quanto inattuabile – par condicio della testimonianza. A proposito del delicato tema dell’eutanasia, secondo alcuni trattato a senso unico da Fazio e Saviano attraverso il caso Welby, il prof. Simonelli ha ricordato che anche la
Sabato pomeriggio, a Tv Talk, si parlava ovviamente di Vieni via con me e, in particolare, della tanto invocata – quanto inattuabile – par condicio della testimonianza. A proposito del delicato tema dell’eutanasia, secondo alcuni trattato a senso unico da Fazio e Saviano attraverso il caso Welby, il prof. Simonelli ha ricordato che anche la Cuccarini, in una fascia popolare come quella della domenica pomeriggio, ha affrontato settimane fa lo stesso argomento. E lo ha fatto dando voce a punti di vista diametralmente opposti a quelli della signora Mina, ma ugualmente rispettabili (sperando solo che RaiUno e RaiTre non diventino due fronti opposti anche in questo).
Per concludere il suo intervento Simonelli ha ammesso che, forse e purtroppo, la Cuccarini non è Saviano, nel senso che sicuramente non ha lo stesso impatto sulle coscienze degli italiani. Eppure, una showgirl che torna alla televisione dopo tanti anni – e che il sottoscritto stesso ha ritenuto un po’ forzata in vesti trasgressive o forzatamente giovaniliste – ha il coraggio ogni domenica di infischiarsene dell’Auditel, non cedendo alla morbosità di Avetrana né alla ruffiana presa della violenza sulle donne o dell’omosessualità discriminata.
La Cuccarini è l’unica che ha il coraggio di dar voce ai veri reietti del piccolo schermo, i disabili, portando le carrozzelle a Domenica In. E non importa se ciò può passare per autolesionista: ha comunque un valore che, settimana dopo settimana, paga in termini di credibilità del servizio pubblico (e della conduttrice stessa). Lorella riesce a farlo con molta partecipazione emotiva, ma pur senza retorica o autocompiacimento.
Purtroppo, agli occhi dell’italiano medio, Domenica In non ha l’autorevolezza dell’autore di Gomorra sulla terza rete, ma la Cuccarini ha intrapreso a sua volta la strada del racconto, confidando che nel corso di una stagione televisiva arrivi dritta a un altro tipo di pubblico.
La storia di Fulvio Frisone a Domenica In
Ieri, a Domenica In, era ospite la cosiddetta Mamma Ciclone, la signora Lucia, che ha raccontato la tanto nota, quanto sempre emozionante, storia del figlio Fulvio Frisone. I due hanno rischiato di morire insieme in un parto durato 21 ore. Nonostante le sue condizioni fossero disperate, Fulvio è alla fine sopravvissuto ma – per quell’errore medico – è affetto da tetraparesi spastica, parla a fatica e non può mangiare e muoversi da solo.
Il vero miracolo di questa storia, che ha visto la mamma cercare sin da subito un rapporto di sostegno dai mass media, è che Fulvio è diventato un ricercatore nucleare grazie a un casco con l’asta costruitogli dal padre. La Rai ha anche dedicato una fiction alla sua vita, Il figlio della luna. E Lorella ci tiene a non disperdere la sua testimonianza.
Ogni tanto la tv è ancora capace di regalare emozioni disinteressate, contrariamente all’appeal di una Cuccarini che va dritta per la sua strada, senza scendere a compromessi. In questo caso, onore al merito.