Sabrina Impacciatore: “Boncompagni era un esteta, ma la tv è degenerata dopo Non è la Rai”
Sabrina Impacciatore manca sulle pagine di TvBlog dal Concerto del Primo Maggio, che l’ha vista prestata alla conduzione radical-chic. In compenso abbiamo appena dovuto annunciare la soppressione della fiction Due mamme di troppo, che si è rivelata un clamoroso flop nonostante il cast stellare da grande cinema italiano. Un cast in cui figurava la stessa
Sabrina Impacciatore manca sulle pagine di TvBlog dal Concerto del Primo Maggio, che l’ha vista prestata alla conduzione radical-chic. In compenso abbiamo appena dovuto annunciare la soppressione della fiction Due mamme di troppo, che si è rivelata un clamoroso flop nonostante il cast stellare da grande cinema italiano. Un cast in cui figurava la stessa Impacciatore, partorita dalla tv commerciale ma poi passata al cinema d’autore nostrano. Per sua stessa ammissione su Vanity Fair, l’Impacciatore non è riuscita a trovare la quadratura del cerchio, dopo il nonsense di Macao e le imitazioni dei reduci del Grande Fratello:
“Sto ancora aspettando la grande occasione: non capisco perché non sia arrivata: che cosa avrò fatto di male in passato perché oggi debba faticare tanto? Nella mia vita mi sono sudata tutto. E ora sono disoccupata perché continuano a offrirmi la parte di amica della protagonista, e basta. Posso permettermi di non lavorare ancora per poco. Ho comprato casa e devo pagare le rate del mutuo”.
L’Impacciatore rivela persino (ma qui apriamo e chiudiamo la parentesi, visto che interesserebbe di più i colleghi di Cineblog) di aver perso la parte di una vita, quando Penelope Cruz le ha soffiato l’ambito ruolo di Italia in Non ti muovere:
“Ero già stata scelta. Mangiavo come il personaggio, mi cucivo da sola i vestiti, non mi lavavo i capelli da due settimane. Poi è arrivata lei, ed è stata la fine di tutto. Ho pianto tutti i giorni per un mese. E’ subentrata la coproduzione con la Spagna e Penélope ‘Puz’, come l’ho ribattezzata, voleva fare a tutti i costi il film. Castellitto come poteva dirle di no? Giuro che se arriva un’altra straniera a soffiarmi la parte della vita… Sarebbe potuta restare a casa sua, no? La legge Bossi Fini per lei non ha funzionato”.
Che sia stata l’etichetta televisiva a penalizzare l’exploit cinematografico dell’Impacciatore? Ricordiamo che anche per l’Impacciatore tutto iniziò a Non è la Rai, in cui pure aveva un ruolo atipico. Lei, però, non è rimasta affatto Delusa (e qui vi suggeriamo di rispolverare l’omonima hit polemica di Vasco Rossi):
“Boncompagni è un genio. Proprio il suo senso estetico molto forte ha messo al riparo il programma dalla volgarità, però è vero che tutto ciò che, prendendo spunto da lì, è venuto dopo, è stata una degenerazione. Con me non ci ha mai provato, è stato l’unico a darmi fiducia e spazio. Poi, è chiaro che come artista in quel programma ha raffigurato la sua personale idea di paradiso terrestre: un collegio di fanciulle. Ma è riuscito a farlo mantenendo grazia e buongusto”.
L’Impacciatore, in ogni caso, la tv mainstream non l’ha mai amata:
“In trent’anni la figura femminile ha subito una recessione incredibile a causa della cultura propagandata dalla Tv commerciale: dal Drive In, siamo finiti alle ragazze di oggi che si prostituiscono per posizioni di potere. Le donne di riferimento per le nuove generazioni non sono Rita Levi Montalcini o Alda Merini ma Elisabetta Canalis, senza nulla togliere alla Canalis che oltre a essere una gran figa, mi è anche simpatica”.
E poi come poteva mancare il panegirico di Fazio e Saviano, da una che ha condotto il Primo Maggio?
“Saviano è un eroe, un uomo necessario al nostro Paese, lo ringrazio di esistere. Quando ho sentito degli ascolti ho pensato ‘non tutto è perduto’. E’ la dimostrazione che si può fare una televisione colta ma non pallosa. Mi dispiace solo che nel programma non ci siano donne”.
E infine, un riferimento alla fiction Due mamme di troppo (si vede che l’intervista è stata rilasciata prima della sua soppressione):
“Questo progetto mi è piaciuto soprattutto per il tipo di donna che si racconta. In tv, di solito passa il messaggio: se sei donna e non hai un uomo, sei una sfigata. Invece la coppia di consuocere interpretate dalla Savino e dalla Finocchiaro, oltre a far morire dal ridere – sono Jack Lemmon e Walter Matthau al femminile – sono donne forti e indipendenti, che non si arrendono al botox o alla depressione per essere state mollate dai mariti. Pasotti è, invece, per me una maledizione. Ci manca solo che me lo trovi la sera nel salotto di casa. Sul set ci siamo innamorati, sposati, riprodotti; lui l’ha fatto anche nella vita vera, ma con un’altra. Quello che non digerisco è che sia sempre lui a cornificarmi e a mollarmi, anche se poi torna. Pretendo un film dove posso vendicarmi. Ha dei bicipiti, è stato campione di arti marziali. Anche lì però mi è andata male: tutte le volte che sul set siamo finiti a letto insieme, da copione dovevamo litigare”.
Un po’ sfigata, ‘sta Impacciatore.