La Rai offende i dialetti? La Lega rilancia il boicottaggio del canone
Non sono piaciuti alla Lega Nord, ma non solo, gli spot della Rai per la “campagna abbonamenti” 2011. Come promemoria della scadenza della tassa sul possesso della televisione, il canone Rai, i creativi hanno scelto di creare una serie di spot che rimarcano la funzione della televisione nell’unificare l’Italia, soprattutto linguisticamente. I protagonisti si esprimono
Non sono piaciuti alla Lega Nord, ma non solo, gli spot della Rai per la “campagna abbonamenti” 2011. Come promemoria della scadenza della tassa sul possesso della televisione, il canone Rai, i creativi hanno scelto di creare una serie di spot che rimarcano la funzione della televisione nell’unificare l’Italia, soprattutto linguisticamente. I protagonisti si esprimono in vari dialetti, tutti assolutamente incomprensibili per i loro interlocutori, e un voice-over ripete il refrain: “Se gli italiani fossero quelli di 150 anni fa probabilmente comunicherebbero ancora così, da allora abbiamo fatto un cammino molto importante e la Rai è sempre stata con noi“.
Per i difensori del “regionalismo” questi spot sono “insultanti” nei confronti di un principio “in cui credevano gli stessi padri costituenti e che viene riaffermato come tratto ineludibile nel progetto federale, dove ciascun popolo, ciascuna cultura locale, ciascuna identità trovano legittimo ruolo“.
L’occasione è tornata così utile per i tanti, fra gli esponenti della Lega Nord, che vedono nella Rai “la televisione del Sud” e che da anni chiedono di boicottare il canone. Ecco dunque lo spot di Telepadania con i parlamentari della Lega che si prestano, in diversi dialetti del Nord, per lanciare l’invito a non pagare la tassa sulla televisione. Chissà cosa ne pensano questi parlamentari del loro Ministro Romani che propone di legare il canone a tutte le utenze elettriche ad uso domestico…